Il ritrovamento di questa tela centinata, di dimensione abbastanza significative nel complesso della produzione di uno dei pittori napoletani più noti del panorama storico artistico dell'Ottocento, rappresenta un evento sicuramente non trascurabile da parte della comunità scientifica, in quanto consente di ricucire la trama di un tessuto di cui i contorni non erano fino ad oggi così definiti. Inoltre, la possibilità di poter finalmente ammirare il dipinto di Morelli apre nuove prospettive sui rapporti intrattenuti dall'artista con altri pittori, nella Firenze di metà secolo e non solo.
Nello spazio di pochi periodi, Morelli condensava i principi di una poetica che svilupperà poi nel corso degli anni e identificava nel passato della civiltà dei comuni e delle Signorie il modello di una società vagheggiata nella prospettiva dell'unità nazionale che, alla data del 1856, esisteva solo nelle aspirazioni dei patrioti.
La mattinata, ovvero il canto mattutino dedicato alla donna amata, come corrispettivo della serenata, nelle intenzioni di Morelli si rivestiva allora di significati ben più pregnanti rispetto alla semplice ambientazione di un gruppo di figure musicanti in una corte, sotto un pergolato.