Macchie solari: le regioni più scure della fotosfera

Macchie solari: le regioni più scure della fotosfera

Le macchie, in generale, si presentano in gruppi più o meno estesi, che possono essere composti di centinaia di nuclei d'ombra distinti. La morfologia di un gruppo di macchie varia da un giorno all'altro e la durata può arrivare anche a 3-4 mesi per quelli più longevi

Una macchia può avere un diametro compreso fra 7.000 e 50.000 km, quelle con diametro superiore ai 40.000 km iniziano a essere visibili a occhio nudo. L'intensità del campo magnetico nelle strutture luminose è inferiore a quello che si misura nel plasma più scuro: questo indica che il campo magnetico ostacola il normale processo di convenzione fotosferica ossia il trasporto di energia dall'interno verso l'esterno, rendendo più freddo il plasma che forma la macchia. 

Le macchie solari appaiono scure solo per un effetto di contrasto con la fotosfera: di per sé le macchie sono intrinsecamente luminose, sembrano scure solo perché la loro temperatura è inferiore a quella fotosferica

(Immagine in alta risoluzione di un piccolo gruppo di macchie solari ripresa il 29 giugno 2003. Ben visibile l'ombra la penombra della macchia principale e la granulazione fotosferica )

macchie solari riprese il 29 giugno 2003 macchie solari riprese il 29 giugno 2003
FLARES SOLARI

I Flares, o brillamenti, sono esplosioni estremamente luminose che avvengono sulla fotosfera spesso in prossimità di macchie solari e nelle quali viene liberata in poco tempo una grande quantità di energia. Non sempre è facile osservarli, Anche a causa dell'intensa attività presente sulla superficie del Sole, ricca di spettacolari protuberanze eruttive lunghe centinaia di migliaia di chilometri, e di spicole, piccoli oggetti filiformi di idrogeno.

L'energia di un brillamento tipico equivale a quella liberata da due miliardi di bombe atomiche da un megaton. In un brillamento si distinguono tre fasi:

  1. nella fase preparatoria si accumula energia, soprattutto a livello di campo magnetico
  2. nella seconda fase si ha un breve impulso con liberazione di circa metà dell'energia accumulata, in parte sotto forma di raggi X, luce visibile, raggi ultravioletti e onde radio e in parte sotto forma di un intenso fascio di particelle nucleari ad altissima velocità
  3. nella terza fase, molto più lunga e della durata anche di alcune ore, si libera il resto dell'energia accumulata.

Hai brillamenti è da associare la comparsa sulla terra di aurore polari e tempesta e magnetiche, in quanto essi emettono verso il nostro pianeta radiazione a breve lunghezza d'onda e corpuscolari.

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Flares, o brillamenti, sulla fotosfera del Sole Flares, o brillamenti, sulla fotosfera del Sole

IL CAMPO MAGNETICO

la Terra funziona, da un certo punto di vista, come un enorme dinamo. L'interazione fra il nucleo metallico fuso situato al suo interno e il movimento di rotazione del pianeta su se stesso producono infatti, il campo magnetico terrestre. Esso si estende nello spazio circostante creando la magnetosfera, una sorta di bolla magnetica intorno alla Terra. La magnetosfera ha la capacità di proteggerci dal cosiddetto vento solare, un flusso di particelle cariche proveniente dal sole. Sono le stesse particelle che nel cielo delle alte latitudini boreali e australiani, formano quegli spettacolari giochi di luce noti come aurore polari

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