Compì i suoi studi a Roma sotto la guida del filosofo stoico Anneo Cornuto. Nerone lo chiamò alla sua corte per la sua acuta intelligenza, divenne consigliere imperiale e poi questore. Improvvisamente i rapporti con Nerone si inclinarono, forse a causa del ritiro di Seneca dalla corte o dalla gelosia dell'imperatore per le doti poetiche del giovane o per le simpatie filo repubblicane manifestate nel Bellum Civile, del quale l'imperatore vietò la pubblica declamazione.
In seguito Lucano partecipò alla congiura dei Pisani e dovette uccidersi per ordine dell'imperatore nel 65 all'età di 27 anni. La sua morte è descritta da Tacito negli Annales (XV libro), definita come degna di un saggio stoico.
Tra le opere perdute vi è il poemetto Iliacon, sulla guerra di Troia; la tragedia Medea incompiuta e i dieci libri di SIlvae.
La Pharsalia - L'opera principale è il Bellum Civili (La guerra civile) anche nota come La Pharsalia (Farsaglia). Il nome deriva dall'argomento trattato nell'opera, ovvero la guerra civile tra Cesare e Pompeo, che culminò nella battaglia presso Farsalo in Tessaglia nel 48 aC, in cui si ha la vittoria decisiva di Cesare e la fuga di Pompeo.