L’ascesa del colore blu e il ruolo della Vergine

l’ascesa del colore blu e il ruolo della Vergine

La storia del blu è un autentico rebus storico: per i popoli dell'antichità, questo colore contava poco; per i romani era il colore dei barbari e aveva connotazioni negative. Oggi, il blu è di gran lunga il colore preferito in tutta Europa e la sua popolarità distanzia di molto quella del verde e del rosso

c'è stato, dunque, nel corso dei secoli, un rovesciamento completo dei valori. Prima il disinteresse per il blu nella società dell'antichità e dell'alto medioevo; poi segue in tutti i campi la progressiva e la considerevole valorizzazione dei toni blu a partire dal XII secolo soprattutto nell'abbigliamento nella vita quotidiana. Empatizza i valori sociali, morali, artistici e religiosi di questo colore fino al periodo romantico. 

Dopo l'anno mille, e più ancora a partire dal XII secolo, il blu cessa di essere in Occidente il colore di secondo piano o di modesta rinomanza che era stato durante l'antichità romana e l'alto Medioevo. Anzi, diventa rapidamente un colore alla moda, un colore aristocratico se non addirittura il più bello, secondo certi autori. In pochi decenni la sua situazione cambia, il suo valore economico aumenta, nell'abbigliamento è visto con più favore, il suo posto nella creazione artistica si fa invasivo. Sorprendente e improvvisa, arriva una riorganizzazione totale nella gerarchia dei colori nei codici sociali, nei sistemi di pensiero e nei modi della sensibilità


Dittico Wilton [particolare], dipinto verso il 1395 per il re d'Inghilterra Riccardo II Dittico Wilton [particolare], dipinto verso il 1395 per il re d’Inghilterra Riccardo II

Questo dittico era intitolato originariamente: Riccardo II presentato alla Vergine e al bambino dal suo santo protettore San Giovanni Battista e dai Santi Edoardo ed Edmondo.

E nell'arte e nelle immagini che l'ascesa dei toni blu si fa sentire più precocemente, già tra L'undicesimo è il dodicesimo secolo. Fino al XII secolo il blu resta spesso un colore secondario o periferico; sul piano simbolico conta meno dei tre colori di base delle culture antiche: rosso bianco e nero .

Poi, all'improvviso, Tutto cambia in qualche decennio, come mostrano nelle arti del colore il suo nuovo status pittorico e iconografico, come pure il suo impiego crescente negli stemmi e nell'abbigliamento. L'esempio dell'abito della Vergine servirà da punto di partenza. Maria, Infatti, non è sempre stata vestita di blu. Bisogna attendere Il XII secolo. Da quest'epoca in poi sono blu il suo mantello, la sua veste e, più raramente, l'insieme dei suoi indumenti.

Prima, nelle immagini, Maria può essere vestita di qualsiasi colore ma si tratta quasi sempre di un colore scuro: nero, grigio, bruno, blu o verde cupo. L'idea che domina è quella di un colore di applicazione, colore di lutto: la Vergine porta il lutto del figlio morto sulla croce. Tale idea è già presente nell' arte paleocristiana e si prolunga nell'arte carolingia e ottoniana. Tuttavia, nella prima metà del XII secolo questa tavolozza va riducendosi, e il blu tende ad assolvere da solo questo ruolo di attributo Mariano del lutto. Inoltre si schiarisce, si fa più seducente. Diventa più deciso e più luminoso. i maestri vetrai e i miniatori si sforzano di accordare questo nuovo blu Mariano con la nuova concezione della luce.

Lo straordinario sviluppo del culto mariano assicura la promozione di questo nuovo blu e lo estende rapidamente a tutti i colori della creazione artistica. Il blu delle vetrate esprime una concezione nuova del cielo della luce, ma si diversifica in nuove sfumature nel corso dei decenni. La Vergine, vestendo sì di blu nelle immagini, ha dunque contribuito molto alla nuova valorizzazione di questo colore nella società.

A partire dalla fine del XII secolo, quando il blu diventa sempre più spesso il colore iconografico della Vergine, i pittori danno prova di tutto il loro virtuosismo per valorizzare il nuovo colore nella rappresentazione della veste mariana. Per loro è anche l'occasione di usare, su richiesta dei committenti, un pigmento costosissimo: il lapislazzuli, spesso associato all'oro alla fine del Medio Evo

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Nei contratti medievali non era raro che i mecenati stabilissero la quantità di costosi materiali da impiegare in un dipinto o in una scultura. Il Blu Oltremare ne è un esempio paradigmatico. Questo blu acceso veniva ricavato dal lapislazzuli, un minerale estratto dai giacimenti dell'odierno Afghanistan, e la sua rarità lo rendeva costoso e spesso destinato ai dettagli più importanti di un dipinto, come il mantello della Vergine Maria. 

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