Gli aerei presidenziali sono intoccabili per le leggi internazionali ma...

Gli aerei presidenziali sono intoccabili per le leggi internazionali ma...

Il 2 luglio accadde un fatto che dimostrò quanto sarebbe stato problematico riuscire a far arrivare Edward Snowden in America Latina

Domenica 23 giugno Edward Snowden e Sarah Harrison avevano in mano i biglietti aerei per la partenza: un volo da Hong Kong a Quito, capitale dell'Ecuador, a cui Snowden aveva chiesto asilo. Il console dell'Ecuador a Londra, gli aveva fatto arrivare un lasciapassare che certificava il suo stato, per consentirgli di viaggiare con un minimo di protezione. Un volo diretto a un Hong Kong-Quito non esisteva, quindi la scelta che più tutelava Snowden era quella di un viaggio a tappe, che passasse per Russia, Cuba, Venezuela e infine Ecuador, in modo da non transitare sul territorio di nazioni pronti ad arrestarlo su ordine delle autorità americane.

Arrivati a Mosca però Edward Snowden fu informato che il suo passaporto era stato cancellato dagli Stati Uniti: una scelta comprensibile, visto che era stato incriminato e quindi era un ricercato, ma quella mossa del suo stesso governo lo intrappolò. Snowden ed Harrison rimasero 39 giorni e 39 notti nell' aeroporto di Mosca, in una stanza senza finestre, senza doccia, con accesso a Internet limitato e cibo del Burger King

Snowden  aveva chiesto asilo a 27 paesi senza alcun esito positivo. L'Ecuador di Rafael Correa, che inizialmente era disponibile a concedergli l'asilo se avesse raggiunto il paese come inizialmente pianificato, oppure una sua ambasciata ora, che era intrappolato nella aeroporto di Mosca, non era più disponibile a organizzare il viaggio per portarlo fuori dalla Russia.

Il 2 luglio accadde un fatto che dimostrò quanto sarebbe stato problematico riuscire a far arrivare Edward Snowden  in America Latina. Il presidente della Bolivia Evo Morales, che non aveva fatto mistero della sua disponibilità a offrirgli asilo, volava sul suo aereo presidenziale che lo riportava a casa dopo un vertice a Mosca. Per arrivare a destinazione, Morales doveva attraversare lo spazio aereo di Italia, Francia, Spagna e Portogallo, com'era stato peraltro autorizzato a fare. Prima di raggiungere il territorio italiano, però, venne costretto a fare rotta su Vienna, perché lo spazio aereo dei 4 paesi europei era stato chiuso. Snowden non era mai salito a bordo

Gli aerei presidenziali sono intoccabili per le leggi internazionali. Dopo questa clamorosa violazione fu chiaro che, anche se Venezuela, Bolivia e Nicaragua avevano offerto la loro protezione a Snowden, volare da Mosca all'America Latina lo avrebbe esposto al grave rischio di essere tirato giù da un aereo e arrestato. Non tutto quello che una superpotenza può permettersi di fare si rivela alla fine una mossa intelligente.

L'incidente di Morales mostrò al mondo fino a che punto gli Stati Uniti erano disposti ad arrivare pur di mettere le mani su Snowden, confermando il suo stato di perseguitato agli occhi dell'opinione pubblica globale.

Per la Russia di Vladimir Putin offrire protezione a Snowden diventò una formidabile occasione. In un colpo solo Putin poteva prendersi il merito di aver salvato un grande whistleblower, dimostrare anche all'opinione pubblica mondiale, critica verso il suo governo autoritario, che ci voleva qualcuno in grado di dire No all'America quando questo sbagliava, e infine mostrare l'ipocrisia delle democrazie occidentali che predicavano bene sulla libertà di stampa, ma poi abbandonavano e perseguitavano una delle più grandi fonti giornalistiche di tutti i tempi. 

Il primo agosto 2013 la Russia concesse l'asilo temporaneo ad Edward Snowden, che potè finalmente uscire dall'aeroporto

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