Giuditta e Oloferne - Giovan Battista Piazzetta

Giuditta e Oloferne - Giovan Battista Piazzetta

l'uccisione sta per svolgersi sotto gli occhi dello spettatore; ci sono solamente due protagonisti in primo piano. Il pittore focalizza la scena sul contrasto tra energia e luce dell'eroina e arrendevolezza e buio di Oloferne

La ripresa è talmente ravvicinata che addirittura il braccio destro di Giuditta non entra nel campo visivo. Qui l'eroina è di spalle, con i muscoli della schiena contratti e ben in evidenza, pronti per sferrare il colpo mortale, lo sguardo ferro e implacabile comunica allo spettatore in maniera inequivocabile l'intenzione di uccidere, mentre la mano sta sfoderando la spada.

La luce la colpisce e ne mette in evidenza tutti i particolari, dalla preziosità cromatica e materica delle vesti, al monile, fino al copricapo e alle sfumature dell'incarnato del viso. Al contrario il volto di Oloferne è solo abbozzato, totalmente avvolto dall'ombra e l'unico elemento che lo connota sono i folti baffi scuri. La linea di confine tra la luce e l'ombra sul collo del condottiero assiro è proprio il punto dove la lama della spada colpirà

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