Uno degli angeli, con il braccio disteso verso il basso, indica proprio il rivale di Costantino. Anche Massenzio indossa la corona, anche lui si trova su di un cavallo a pochi metri dal suo rivale. Sta ancora combattendo ma ha già perso. Il cavallo sta cadendo e lui, disarcionato, sta sprofondando nelle acque del fiume Tevere. La battaglia non è tecnicamente conclusa ma Costantino è il vincitore.
Molti soldati si scontrano ancora, sul ponte, sul fiume, nella terra ferma. Per terra cadaveri ovunque. Un giovane, probabilmente morto, è soccorso da un anziano soldato, forse il padre. Cavalli e soldati feriti che cercano di salvarsi. Elmi ed armi abbandonate dappertutto. La fine della battaglia è vicina. Due soldati, vicini a Costantino, sono anche loro a cavallo e mostrano fieri due teste mozzate che tengono per i capelli. Probabile riferimento a quello che accadra anche a Massenzio a fine battaglia. La sua testa mozzata verrà portata in dono a Costantino.
Leggenda vuole che la battaglia si svolga il giorno dopo che Costantino ha una visione. In alto nel cielo vede nettamente il simbolo di una croce e legge la scritta: con questo segno vincerai.
L'opera si trova nella sala di Costantino, omaggio al primo imperatore romano a concedere libertà di culto ai fedeli cristiani, presso i musei vaticani. Contribuirono anche gli allievi di Raffaello che ultimarono il lavoro dopo la morte del maestro
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CURIOSITA'
La piazza Saxa Rubra (sassi rossi), si macchiò del sangue dei soldati che nel 312 d.C. combatterono la famosa battaglia di Costantino contro Massenzio, talmente copioso che inzuppò i massi tufacei della zona