I moldavi non sono quasi mai sobri ma in ogni nazione dell'emisfero settentrionale eurasiatico si consumano più di 12 litri, e secondo varie organizzazioni sanitarie i loro abitanti dovrebbero ormai essere tutti morti. Nei balcani, però, si beve meno che in Finlandia; tedeschi e francesi battono italiani e spagnoli. In Russia un maschio su cinque muore a causa dell'alcol. Ogni anno 2 milioni e mezzo di persone perdono la vita perché bevono. Oggi l'alcolismo è classificato come una malattia. Chi ce l'ha non può farci niente se gli agenti patogeni infuriano nel suo corpo e il morbo viene trasmesso geneticamente da una generazione all'altra.
Al di là dei danni al fegato, ci sono aspetti di questa malattia che le statistiche della medicina non potranno mai mettere in luce. C'è il desiderio di convivialità, di rompere una solitudine altrimenti difficile da evitare. Il trascendere se stessi. C'è l'infelicità che nasce dall'ordinario, dalla vita normale, che dopo tutto - e senza esagerazione - porta alla vecchiaia e alla morte.
Il bevitore di assenzio - Edouard manet, 1858-59
L'artista ritrae un noto ubriacone, Collardet; è un'opera del periodo più realista del pittore, ancora preimpressionista, nei toni bruni che rimanda...