Il legno brasiliano dà il nome ad un Paese

Il legno brasiliano dà il nome ad un Paese

il brasile (brasileum) è una sostanza colorante rossa estratta da alcune varietà di legno tropicali che, allo stato naturale, sono rossi come le braci. Nel Medioevo erano importati dalle Indie, da Saylon e da Sumatra

i tintori erano in grado di produrre delle graziose sfumature di rosso, arancione e rosa, che dalla metà del XIV secolo diffusero la moda del rosa tra i principi. Due secoli dopo, questo legno diede il nome a un paese dal nuovo mondo. I portoghesi infatti scoprirono nella parte settentrionale del Sud America alcuni alberi tropicali il cui legno aveva le stesse proprietà coloranti di quelli asiatici

Colore mutevole, alla fine del Medioevo, il rosa è molto apprezzato sia nella tintura sia nella pittura. Il legno brasile lo rende facile da produrre, ma difficile da fissare. E' un colore instabile, soprattutto nella tintura. Per questo è associato a tutto ciò che è mutevole, come l'amore, la bellezza, la fortuna e la sorte.

mappa portoghese del Brasile - mostra una famiglia di indigeni, uno dei quali sta raccogliendo il legno brasiliano, 1565

Il legno di questi alberi appare rosso come le braci, da qui il nome volgare di brésil, in italiano brasile o verzino. Proveniente dall'India meridionale e dalla lontana Sumatra, il legno viene importato in Europa passando da Alessandria e poi Venezia sotto forma di ceppi, bastoncini e trucioli. Viene poi ridotto in polvere e lasciato a macerare in acqua per un lungo periodo al fine di ottenere la tintura. Affinché il colorante penetri nelle fibre della lana è necessaria una forte mordenzatura.

I romani conoscevano già le proprietà coloranti del legno brasile, tuttavia le consideravano troppo aleatorie ed evanescenti per impiegarlo su vasta scala. Inoltre si trattava di un legno abbastanza prezioso, importato da terre lontane e difficile da lavorare. Nell'età feudale la situazione rimane immutata: il legno è conosciuto, ma nel campo della tintura il suo uso è molto più limitato che in Oriente.

Si tratta di un colorante costoso, che per giunta gli artigiani europei, al contrario di quelli delle Indie e del Medio Oriente, non sono bravi a trattare. Per questo il brasile manterrà per secoli una cattiva reputazione in Europa, dove si crede che produca una falsa tinta, cioè una tonalità che sbiadisce facilmente. Attraverso i contatti con le società islamiche, le crociate e viaggi In Persia e in India gli europei scopriranno delle bellissime sfumature di rosa e tentarono di imitarle, specialmente in ambito tessile. Per molto tempo i risultati furono fallimentari, soprattutto per l'assenza di un mordente efficace. La domanda tuttavia si faceva sempre più pressante così i tintori iniziarono a fare esperimenti tenendo conto dei consigli dei tintori greci; arabi e persiani. I primi successi arrivarono all'inizio del XIV secolo in Toscana.