Saepe audivi inter os atque offam multa intervenire posse; verumvero inter offam atque herbam ibi vero longum intervallum est" [II] Erucius Clarus, qui praefectus urbi et bis consul fuit, vir morum et litterarum veterum studiosissimus, ad Sulpicium Apollinarem scripsit, hominem memoriae nostrae doctissimum, quaerere sese et petere, uti sibi rescriberet, quaenam esset eorum verborum sententia [III] Tum Apollinaris nobis praesentibus - nam id temporis ego adulescens Romae sectabar eum discendi gratia - rescripsit Claro ut viro erudito brevissime vetus esse proverbium "inter os et offam" idem significans, quod Graecus ille paroimiodes versus: polla metaxy pelei kylikos kai cheileos arkou [XIX] [I] Versus est notae vetustatis senarius: sophoi tyrannoi ton sophon xynousiai [II] Eum versum Plato in Theaeteto Euripidi esse dicit |
Ho sentito spesso che fra la bocca e la focaccia possono accadere molte cose; infatti tra la focaccia e l'erba c'è veramente un'ampia distanza" [II] Erucio Claro, che fu prefetto della città e due volte console, uomo informatissimo dei costumi e delle antiche letterature, scrisse a Sulpicio Apollinare, l'uomo più colto a nostra memoria, che cercasse e trovasse, come gli chiedeva, quale fosse il senso di quelle parole [III] Allora Apollinare a noi presenti - infatti in quel tempo io ancora adolescente lo seguivo a Roma per imparare- riscrisse a Claro molto brevemente come a persona colta che era vecchio il proverbio "fra bocca e focaccia" significando la stesse cosa, che quel verso greco proverbiale: molto spazio si trova dalla coppa alla bocca [XIX] [I] C'è un verso senario di nota antichità: i tiranni diventano saggi col saggio [II] Platone dice che questo verso spetta a Euripide nel Theeteto |
Quod quidem nos admodum miramur; nam scriptum eum legimus in tragoedia Sophocli, quae inscripta est Aias Lokros; prior autem natus fuit Sophocles quam Euripides [III] Sed etiam ille versus non minus notus: geron geronta paidagogeso s'ego, et in tragoedia Sophocli scriptus est, cui titulus est Phiotides, et in Bacchis Euripidi [IV] Id quoque animadvertimus aput Aeschylum en toi pyrphoroi Promethei et aput Euripidem in tragoedia quae inscripta est Ino, eundem esse versum absque paucis syllabis Aeschylus sic: sigon th'hopou dei kai legon ta kairia, Euripides ita: sigan th'hopou dei kai legein hin'asphales Fuit autem Aeschylus non brevi antiquior [XX] De genere atque nominibus familiae Porciae [I] Cum in domus Tiberianae bibliotheca sederemus ego et Apollinaris Sulpicius et quidam alii mihi aut illi familiares, prolatus forte liber est ita inscriptus: M Catonis Nepotis |
Certo ci stupiamo alquanto di ciò, infatti lo leggiamo scritto nella tragedia di Sofocle, che fu intitolata Aiace di Locri; Sofocle inoltre nacque prima di Euripide [III] Ma non meno noto anche quel verso: io vecchio sarò precettore nella tua vecchiaia, fu scritto anche nella tragedia di Sofocle, il cui titolo è Ftiotide, e nelle Baccanti di Euripide [IV] Abbiamo notato anche ciò che in Eschilo nel Prometeo portatore di fuoco e in Euripide nella tragedia che fu intitolata Ino, c'è lo stesso verso eccetto poche sillabe Così Eschilo: tacere quando si deve e parlare a suo tempo, così Euripide: tacere quando si deve e parlare quando si è certi Eschilo fu però non di poco più antico [XX] Sulla genealogia e i nomi della famiglia Porcia [I] Mentre sedevamo nella biblioteca della casa di Tiberio io e Sulpicio Apollinare e alcuni altri amici a me o a lui, fu portato per caso un libro intitolato: di M Catone Nepote |
[II] Tum quaeri coeptum est, quisnam is fuisset M Cato Nepos [III] Atque ibi adulescens quispiam, quod ex eius sermonibus coniectare potui, non abhorrens a litteris: "hic" inquit "est M Cato, non cognomento Nepos, sed M Catonis Censorii ex filio nepos, qui pater fuit M Catonis, praetorii viri, qui bello civili Vticae necem sibi gladio manu sua conscivit, de cuius vita liber est M Ciceronis, qui inscribitur laus Catonis, quem in eodem libro idem Cicero pronepotem fuisse dicit M Catonis Censorii [IV] Eius igitur, quem Cicero laudavit, pater hic fuit M Cato, cuius orationes feruntur inscriptae: M Catonis Nepotis" [V] Tum Apollinaris, ut mos eius in reprehendo fuit, placide admodum leniterque: "laudo" inquit "te, mi fili, quod in tantula aetate, etiamsi hunc M |
[II] Allora si cominciò a chiedere, chi fosse stato questo M Catone Nepote [III] Ed allora un certo giovane, cosa che potei intuire dai suoi discorsi, non sprovvisto di studi letterari disse: "Questo è M Catone Nepote non per soprannome, ma nipote da parte del figlio di M Catone il Censore, che fu il padre di M Catone, uomo del pretorio, che nella guerra civile si dette la morte con la spada di sua mano ad Utica, sulla cui vita c'è un libro di M Cicerone, che è intitolato elogio di Catone, lo stesso Cicerone nel medesimo libro dice che egli era stato pronipote di M Catone il Censore [IV] Questo M Catone fu padre di colui dunque, che Cicerone elogiò, le cui orazioni sono tramandate intitolate: di M Catone Nepote" [V] Allora Apollinare, come fu sua abitudine nel correggere, placidamente ed alquanto garbatamente disse: "Ti lodo, figlio mio, perché in così giovane età, sebbene ignori chi sia stato questo M |
Maybe you might be interested
Gellio, Notti attiche: Liber 13, 25-31
Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 13, 25-31
Catonem, de quo nunc quaeritur, quis fuerit, ignoras, auditiuncula tamen quadam de Catonis familia aspersus es [VI] Non unus autem, sed conplures M illius Catonis Censorii nepotes fuerunt geniti non eodem patre; [VII] duos enim M ille Cato, qui et orator et censor fuit, filios habuit et matribus diversos et aetatibus longe dispares [VIII] Nam iam adulescente altero matre eius amissa ipse quoque iam multum senex Saloni clientis sui filiam virginem duxit in matrimonium, ex qua natus est ei M Cato Salonianus; hoc enim illi cognomentum fuit a Salonio, patre matris, datum [IX] Ex maiore autem Catonis filio, qui praetor designatus patre vivo mortuus est et egregios de iuris disciplina libros reliquit, nascitur hic, de quo quaeritur, M Cato M filius M nepos [X] Is satis vehemens orator fuit multasque orationes ad exemplum avi scriptas reliquit et consul cum Q |
Catone, di cui ora si chiede, hai tuttavia fornito alcune piccole notizie sulla famiglia di Catone [VI] Non uno solo però, ma diversi furono i nipoti di quel M Catone il Censore nati non dallo stesso padre; [VII] infatti quel M Catone, che fu sia oratore sia censore, ebbe due figli sia da madri diverse sia di molto differenti per età [VIII] Infatti quando uno già adolescente persa sua madre anche lui stesso ormai vecchio di molto sposò la giovane figlia di Salonio un suo cliente, dalla quale gli nacque M Catone Saloniano; infatti questo soprannome ci fu per lui, derivato dal padre della madre [IX] Poi da quel figlio maggiore di M Catone, che designato pretore dal padre morì mentre il padre era vivo e lasciò famosi libri sulla conoscenza del diritto, nacque questo, di cui si domanda, M Catone figlio di M nipote di M [X] Costui fu un oratore abbastanza vigoroso e lasciò molte orazioni scritte secondo l'esempio dell'avo e fu console con Q |
Marcio Rege fuit inque eo consulatu in Africam profectus in ea provincia mortem obit [XI] Sed is non, ita ut dixisti, M Catonis, praetorii viri, qui se Vticae occidit et quem Cicero laudavit, pater fuit, nec, quia hic nepos Catonis Censorii, ille autem pronepos fuit, propterea necessum est patrem hunc ei fuisse [XII] Hic enim nepos, cuius haec modo prolata oratio est, filium quidem M Catonem habuit; sed non eum, qui Vticae perit, sed qui, cum aedilis curulis et praetor fuisset, in Galliam Narbonensem profectus ibi vita functus est [XIII] Ex altero autem illo Censorii filio longe natu minore, quem Salonianum esse appellatum dixi, duo nati sunt L Cato et M Cato [XIV] Is M Cato tribunus plebis fuit et praeturam petens mortem obiit, ex eoque natus est M Cato praetorius, qui se bello civili Vticae interemit, de cuius vita laudibusque cum M |
Marcio Re e in quel consolato partito per l'Africa incontrò la morte in quella provincia [XI] Ma non fu lui, così come dicesti, il padre di M Catone, uomo del pretorio, che si uccise ad Utica e che Cicerone elogiò, né, poiché questo fu nipote di Catone il Censore, quello invece pronipote, è quindi inevitabile che questo gli fosse padre [XII] Infatti questo nipote, di cui ora è stata riportata quest'orazione, certo ebbe un M Catone figlio; ma non quello, che morì a Utica, ma quello che essendo stato edile curule e pretore, andato nella Gallia Narborese terminò qui la vita [XIII] Da quell'altro figlio del Censore poi nato di molto più piccolo, che ho detto essere chiamato Saloniano, nacquero due L Catone e M Catone [XIV] Questo M Catone fu tribuno della plebe e trovò la morte mentre si candidava alla pretura, e da lui nacque M Catone ex-pretore, che si uccise a Utica durante la guerra civile, scrivendo sulla cui vita e sulle lodi M |
Maybe you might be interested
Gellio, Notti attiche: Liber 1, 24
Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 1, 24
Tullius scriberet, pronepotem eum Catonis Censorii dixit fuisse [XV] Videtis igitur hanc partem familiae, quae ex minore Catonis filio progenita est, non solum generis ipsius tramitibus, sed temporum quoque spatio differre; nam quia ille Salonianus in extrema patris aetate, sicuti dixi, natus fuit, prognati quoque ab eo aliquanto posteriores fuerunt, quam qui a maiore fratre eius geniti erant [XVI] Hanc temporum differentiam facile animadvertetis ex hac ipsa oratione, cum eam legetis" [XVII] Haec Sulpicius Apollinaris audientibus nobis dixit Quae postea ita esse, uti dixerat, cognovimus, cum et laudationes funebres et librum commentarium de familia Porcia legeremus |
Tullio disse che egli era stato il propnipote di Catone il Censore [XV] Vedete dunque che questo ramo della famiglia, che fu generato dal figlio minore di Catone, non solo differisce nelle ramificazioni dello stesso genere, ma anche nella durata dei tempi; infatti poiché quel Saloniano nacque nell'estrema vita del padre, come dissi, anche i discendenti di costui furono alquanto più posteriori, di quelli che erano stati generati da suo fratello maggiore [XVI] Rileverete facilmente questa differenza di tempi da questo stesso discorso, quando lo leggerete" [XVII] Sulpicio Apollinare disse queste cose a noi che ascoltavamo Poi sapemmo che queste erano così, come aveva detto, leggendo sia gli elogi funebri sia il libro dei commentari sulla famiglia Porcia |