Cesare, De bello civili: Libro 01, 41-50

Cesare, De bello civili: Libro 01, 41-50

Latino: dall'autore Cesare, opera De bello civili parte Libro 01, 41-50
[41] Eo biduo Caesar cum equitibus DCCCC, quos sibi praesidio reliquerat, in castra pervenit

Pons, qui fuerat tempestate interruptus, paene erat refectus; hunc noctu perfici iussit

Ipse cognita locorum natura ponti castrisque praesidio sex cohortes reliquit atque omnia impedimenta et postero die omnibus copiis triplici instructa acie ad Ilerdam proficiscitur et sub castris Afranii constitit et ibi paulisper sub armis moratus facit aequo loco pugnandi potestatem

Potestate facta Afranius copias educit et in medio colle sub castris constituit
[41] Due giorni dopo, Cesare con novecento cavalieri che si era tenuto di scorta giunge nell'accampamento

Il ponte, interrotto per la tempesta, era quasi rifatto; diede ordine che fosse completato nella notte

Studiata la natura dei luoghi, lascia di scorta al ponte e all'accampamento sei legioni e tutto il bagaglio; il giorno dopo, con tutte le milizie schierate su tre file, parte per Ilerda e si ferma sotto l'accampamento di Afranio e lì per un po' indugiando in armi offre occasione di battaglia in una posizione favorevole

Presentatasi l'occasione, Afranio conduce fuori le truppe e si ferma a metà del colle sotto l'accampamento
Caesar, ubi cognovit per Afranium stare, quo minus proelio dimicaretur, ab infimis radicibus montis intermissis circiter passibus CCCC castra facere constituit et, ne in opere faciundo milites repentino hostium incursu exterrerentur atque opere prohiberentur, vallo muniri vetuit, quod eminere et procul videri necesse erat, sed a fronte contra hostem pedum XV fossam fieri iussit

Prima et secunda acies in armis, ut ab initio constituta erat, permanebat; post has opus in occulto a III acie fiebat

Sic omne prius est perfectum, quam imtellegeretur ab Afranio castra muniri

Sub vesperum Caesar intra hanc fossam legiones reducit atque ibi sub armis proxima nocte conquiescit
Cesare, come vide che dipendeva da Afranio se non si attaccava battaglia, ordina di porre l'accampamento a circa quattrocento passi dai piedi del monte e, affinché i soldati durante le operazioni di lavoro non fossero sorpresi da improvvisi assalti dei nemici e distolti dal lavoro, proibì che si facessero fortificazioni con bastioni, che dovevano necessariamente essere di alte dimensioni e visibili da lontano, ma diede ordine che venisse scavata, di fronte al nemico, una fossa di quindici piedi

La prima e la seconda fila rimaneva in armi, come era stata schierata dall'inizio; dietro di loro la terza schiera, di nascosto, portava avanti il lavoro

Così tutto fu completato prima che Afranio comprendesse che l'accampamento veniva fortificato

Verso sera Cesare ritira le legioni al di qua di questa fossa e qui, in armi, trascorre tranquillamente la notte seguente
[42] Postero die omnem exercitum intra fossam continet et, quod longius erat agger petendus, in praesentia similem rationem operis instituit singulaque latera castrorum singulis attribuit legionibus munienda fossasque ad eandem magnitudinem perfici iubet; reliquas legiones in armis expeditas contra hostem constituit

Afranius Petreiusque terrendi causa atque operis impediendi copias suas ad infimas montis radices producunt et proelio lacessunt, neque idcirco Caesar opus intermittit confisus praesidio legionum trium et munitione fossae

Illi non diu commorati nec longius ab infimo colle progressi copias in castra reducunt

Tertio die Caesar vallo castra communit; reliquas cohortes, quas in superioribus castris reliquerat, impedimentaque ad se traduci iubet
[42] Il giorno dopo trattiene tutto l'esercito al di qua del fossato e, poiché si doveva cercare alquanto lontano materiale per la trincea, ordina per il momento lavori simili a quelli del giorno prima; assegna alle singole legioni la fortificazione dei singoli lati dell'accampamento e dà ordine che si scavino fosse della medesima larghezza

Afranio e Petreio, per seminare scompiglio e impedire i lavori, fanno avanzare le loro milizie fino alle più basse pendici del monte e provocano a battaglia; ma nemmeno per questo Cesare interrompe i lavori, confidando nell'aiuto delle tre legioni e nella difesa della fossa

Quelli, dopo essersi fermati non a lungo e senza spingersi troppo lontano dai piedi del colle, riconducono le milizie nell'accampamento

Il terzo giorno Cesare fortifica l'accampamento con una palizzata e dà ordine che siano ivi condotti i bagagli e le coorti che aveva lasciato nell'accampamento precedente

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Cesare, De bello civili: Libro 03; 81-90

Latino: dall'autore Cesare, opera De bello civili parte Libro 03; 81-90

[43] Erat inter oppidum Ilerdam et proximum collem, ubi castra Petreius atque Afranius habebant, planities circiter passuum CCC, atque in hoc fere medio spatio tumulus erat paulo editior; quem si occupavisset Caesar et communisset, ab oppido et ponte et commeatu omni, quem in oppidum contulerant, se interclusurum adversarios confidebat

Hoc sperans legiones III ex castris educit acieque in locis idoneis instructa unius legionis antesignanos procurrere atque eum tumulum occupare iubet

Qua re cognita celeriter quae in statione pro castris erant Afranii cohortes breviore itinere ad eundem occupandum locum mittuntur

Contenditur proelio, et quod prius in tumulum Afraniani venerant, nostri repelluntur atque aliis submissis subsidiis terga vertere seque ad signa legionum recipere coguntur
[43] Vi era tra la città di Ilerda e il colle vicino, dove Petreio e Afranio avevano l'accampamento, una pianura di circa trecento passi; quasi nel punto intermedio vi era una modesta altura; Cesare sperava che, se se ne fosse impossessato e l'avesse fortificata, avrebbe tagliato fuori gli avversari dal ponte, dalla città e da tutte le vettovaglie in essa accumulate

Con questa speranza conduce fuori dall'accampamento tre legioni e, disposte le file di battaglia in luoghi idonei, ordina all'avanguardia di una sola legione di avanzare e occupare quel colle

Una volta che ciò fu noto, le coorti di Afranio che erano di guarnigione davanti all'accampamento vengono velocemente mandate per una via più breve a occupare il medesimo luogo

Si giunge a battaglia e, poiché per primi erano sopraggiunti sul colle i soldati di Afranio, i nostri vengono respinti e, in seguito all'invio di altri aiuti nemici, vengono costretti alla fuga e a ritirarsi presso le legioni
[44] Genus erat pugnae militum illorum, ut magno impetu primo procurrerent, audacter locum caperent, ordines suos non magnopere servarent, rari dispersique pugnarent; si premerentur, pedem referre et loco excedere non turpe existimarent cum Lusitanis reliquisque barbaris barbaro genere quodam pugnae assuefacti; quod fere fit, quibus quisque in locis miles inveteraverit, ut multum earum regionum consuetudine moveatur

Haec tum ratio nostros perturbavit insuetos huius generis pugnae: circumiri enim sese ab aperto latere procurrentibus singulis arbitrabantur; ipsi autem suos ordines servare neque ab signis discedere neque sine gravi causa eum locum, quem ceperant, dimitti censuerant oportere

Itaque perturbatis antesignanis legio, quae in eo cornu constiterat, locum non tenuit atque in proximum collem sese recepit
[44] La tattica dei soldati di Afranio era di avanzare subito con grande impeto, prendere audacemente posizione, non conservare le file, combattere qua e là in piccoli gruppi; se venivano incalzati, giudicavano non vergognoso ritirarsi e abbandonare la posizione, perché con i Lusitani e con altri barbari si erano abituati a un metodo rozzo di combattimento; avviene quasi sempre che ogni soldato risenta delle abitudini dei luoghi in cui ha servito a lungo

In quell'occasione questa tattica sconvolse i nostri non avvezzi a quel genere di combattimento; poiché gli avversari avanzavano di corsa uno a uno, i nostri pensavano di venire attaccati dal fianco scoperto; avevano inoltre pensato di dovere conservare le proprie file, non allontanarsi dalle insegne e, senza grave causa, non lasciare quella posizione che avevano raggiunto

E così per lo scompiglio dell'avanguardia la legione che si trovava in quell'ala non fu in grado di tenere la propria posizione e si ritirò sul colle vicino

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Cesare, De bello civili: Libro 01, 31-40

Latino: dall'autore Cesare, opera De bello civili parte Libro 01, 31-40

[45] Caesar paene omni acie perterrita, quod praeter opinionem consuetudinemque acciderat, cohortatus suos legionem nonam subsidio ducit; hostem insolenter atque acriter nostros insequentem supprimit rursusque terga vertere seque ad oppidum Ilerdam recipere et sub muro consistere cogit

Sed nonae legionis milites elati studio, dum sarcire acceptum detrimentum volunt, temere insecuti longius fugientes in locum iniquum progrediuntur et sub montem, in quo erat oppidum positum Ilerda, succedunt

Hinc se recipere cum vellent, rursus illi ex loco superiore nostros premebant

Praeruptus locus erat utraque ex parte derectus ac tantum in latitudinem patebat, ut tres instructae cohortes eum locum explerent, ut neque subsidia ab lateribus submitti neque equites laborantibus usui esse possent
[45] Cesare, poiché inaspettatamente e insolitamente quasi tutto l'esercito era in preda allo scompiglio, rincuora i suoi e fa venire loro in aiuto la nona legione; sbaraglia i nemici che inseguivano i nostri con accanimento e baldanza e li costringe di nuovo a volgere le spalle e a ritirarsi verso la città di Ilerda e a fermarsi sotto le mura

Ma i soldati della nona legione, trasportati dal desiderio di riparare il danno ricevuto, inseguiti sconsideratamente troppo a lungo i fuggitivi, avanzano in un luogo sfavorevole e salgono su per il monte dove vi era la città di Ilerda

Quando poi vogliono ritirarsi da lì, di nuovo i soldati di Afranio da una posizione più alta li incalzano

Il luogo era scosceso, ripido da entrambi i lati, e si stendeva tanto in larghezza da essere riempito da tre coorti schierate, né potevano essere inviati aiuti dai lati né i cavalieri potevano venire in soccorso a chi si trovava in difficoltà
Ab oppido autem declivis locus tenui fastigio vergebat in longitudinem passuum circiter CCCC

Hac nostris erat receptus, quod eo incitati studio inconsultius processerant; hoc pugnabatur loco, et propter angustias iniquo et quod sub ipsis radicibus montis constiterant, ut nullum frustra telum in eos mitteretur

Tamen virtute et patientia nitebantur atque omnia vulnera sustinebant

Augebatur illis copia, atque ex castris cohortes per oppidum crebro submittebantur, ut integri defessis succederent

Hoc idem Caesar facere cogebatur, ut submissis in eundem locum cohortibus defessos reciperet
Dalla parte della città vi era poi un luogo leggermente declive che si protraeva in lunghezza per circa quattrocento passi

Da questa parte si svolgeva la ritirata dei nostri, perché fin là si erano spinti sconsideratamente mossi dal loro ardore; Si combatteva in questo luogo sfavorevole sia per la sua angustia sia perché i nostri si erano fermati proprio alle pendici del monte così che nessun dardo veniva lanciato invano contro di loro

Tuttavia con il valore e la costanza si facevano forza e sopportavano colpo su colpo

Le forze nemiche aumentavano e dall'accampamento, attraverso la città, di continuo venivano inviate coorti per sostituire soldati stanchi con quelli riposati

Cesare tentava di operare lo stesso avvicendamento; inviando in zona di battaglia coorti fresche, faceva ritirare i soldati stanchi

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Latino: dall'autore Cesare, opera De bello civili parte Libro 03; 71-80

[46] Hoc cum esset modo pugnatum continenter horis quinque nostrique gravius a multitudine premerentur, consumptis omnibus telis gladiis destrictis impetum adversus montem in cohortes faciunt, paucisque deiectis reliquos sese convertere cogunt

Submotis sub murum cohortibus ac nonnullam partem propter terrorem in oppidum compulsis facilis est nostris receptus datus

Equitatus autem noster ab utroque latere, etsi deiectis atque inferioribus locis constiterat, tamen summa in iugum virtute connititur atque inter duas acies perequitans commodiorem ac tutiorem nostris receptum dat

Ita vario certamine pugnatum est

Nostri in primo congressu circiter LXX ceciderunt, in his Q Fulginius ex primo hastato legionis XIIII, qui propter eximiam virtutem ex inferioribus ordinibus in eum locum pervenerat; vulnerantur amplius DC
[46] In tal modo si combatté ininterrottamente per cinque ore e i nostri, siccome erano incalzati troppo massicciamente dal numero degli avversari e non avevano più giavellotti, si lanciano su per il monte contro le coorti nemiche a spade sguainate; ne uccidono pochi, ma costringono gli altri a ripiegare

Spinte le truppe sotto le mura e in parte, per il terrore, cacciatele nella città, ai nostri fu data facilmente la possibilità di ritirata

Inoltre, sebbene la nostra cavalleria si fosse fermata in basso in una zona avvallata, tuttavia tenta, con grandissimo valore, di salire sul colle e, cavalcando in mezzo alle due schiere, permette ai nostri una ritirata più facile e sicura

Così si combatté con esito vario

Nel primo scontro caddero circa settanta dei nostri e fra essi Q Fulginio, primo centurione degli astati della legione XIV, il quale era giunto dai gradi inferiori a quella posizione per il suo valore; i feriti sono più di seicento
Ex Afranianis interficiuntur T Caecilius, primi pili centurio, et praeter eum centuriones IIII, milites amplius CC

[47] Sed haec eius diei praefertur opinio, ut se utrique superiores discessisse existimarent: Afraniani, quod, cum esse omnium iudicio inferiores viderentur, comminus tam diu stetissent et nostrorum impetum sustinuissent et initio locum tumulumque tenuissent, quae causa pugnandi fuerat, et nostros primo congressu terga vertere coegissent; nostri autem, quod iniquo loco atque impari congressi numero quinque horis proelium sustinuissent, quod montem gladiis destrictis ascendissent, quod ex loco superiore terga vertere adversarios coegissent atque in oppidum compulissent

Illi eum tumulum, pro quo pugnatum est, magnis operibus munierunt praesidiumque ibi posuerunt
Tra i seguaci di Afranio vengono uccisi T Cecilio, centurione del primo manipolo e oltre a lui quattro centurioni e più di duecento soldati

[47] Ma fu opinione comune a entrambe le parti di essere risultate vincitrici di questa giornata: quelli di Afranio poiché, sebbene a giudizio di tutti sembrassero essere inferiori, avevano resistito per così tanto tempo nel corpo a corpo e avevano sostenuto l'impeto dei nostri e dall'inizio avevano tenuto la posizione e il colle, e ciò era stato causa di battaglia, e nel primo attacco avevano costretto i nostri a darsi alla fuga; i nostri invece poiché avevano retto per cinque ore a una battaglia in posizione sfavorevole con un numero non pari di forze, poiché erano saliti sul monte con le spade in pugno, poiché avevano costretto gli avversari a fuggire da un luogo elevato e li avevano respinti in città

I soldati di Afranio fortificarono con grandi opere di difesa quella collinetta per la quale si combatté e vi posero un presidio

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[48] Accidit etiam repentinum incommodum biduo, quo haec gesta sunt

Tanta enim tempestas cooritur, ut numquam illis locis maiores aquas fuisse constaret

Tum autem ex omnibus montibus nives proluit ac summas ripas fluminis superavit pontesque ambo, quos C Fabius fecerat, uno die interrupit

Quae res magnas difficultates exercitui Caesaris attulit

Castra enim, ut supra demonstratum est, cum essent inter flumina duo, Sicorim et Cingam, spatio milium XXX, neutrum horum transiri poterat, necessarioque omnes his angustiis continebantur

Neque civitates, quae ad Caesaris amicitiam accesserant, frumentum supportare, neque ei, qui pabulatum longius progressi erant, interclusi fluminibus reverti neque maximi commeatus, qui ex Italia Galliaque veniebant, in castra pervenire poterant
[48] Due giorni dopo questi avvenimenti accade una improvvisa disgrazia

Si scatena infatti un temporale così forte come non mai si diceva fosse accaduto in quei luoghi

Inoltre su tutti i monti si sciolsero le nevi e le acque superarono le più alte rive del fiume e in un solo giorno interruppero entrambi i ponti che C Fabio aveva fatto costruire

La cosa recò all'esercito di Cesare grandi difficoltà

Infatti essendo l'accampamento, come si è detto sopra, tra i due fiumi Sicori e Cinga, per un tratto di trenta miglia non era possibile passare né l'uno né l'altro e inevitabilmente tutti erano trattenuti in questo spazio ristretto

le città che si erano alleate con Cesare non potevano inviargli frumento e coloro che si erano molto allontanati per cercare foraggio, tagliati fuori dai fiumi, non potevano fare ritorno e non potevano giungere all'accampamento i grandi approvvigionamenti provenienti dall'Italia e dalla Gallia

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