Il branco dell'oasi prende il nome dal pezzo di terra che controlla. E' composto da oltre 30 elementi e il loro territorio è ambito per una sorgente d'acqua dove molti erbivori vengono a dissetarsi. Meta di questo paradiso sono due branchi di bisonti, uno seguito dal branco dei leoni baobab, l'altro dal branco degli ngià.
Quando i ruminanti arrivano al canale si uniscono e due mandrie diventano una molto più grande. Il branco dell'oasi al momento è senza maschi perchè sono in giro a marcare il territorio, perciò le donne che hanno molti cuccioli decidono di allontanarsi. Sentono arrivare i bisonti ma non è di solo che hanno paura ma i leoni dietro che stanno per arrivare. Se si imbattessero infatti in un cucciolo lo ucciderebero.
Di solito i leoni attaccano di notte ma il branco dei baobab è affammata e decide attaccare subito. Sconfinano nel territorio di altri leoni, quello delle oasi appunto, e cominciano ad attaccare bufali. I primi tentantivi vanno a vuoto. Nel frattempo arrivano anche gli ngià, che hanno la fama di leoni molto pià aggressivi. Questi alla vista dei rivali sconfinano anche loro nel nuovo territorio e non preoccupandosi dei bufali puntano a scacciare via gli altri leoni.
Siamo nel parco nazionale del Ruaha in Tanzania. Il gruppo dei baobab viene sconfitto e battono in ritirata ma una femmina del branco resta indietro isolata. I nemici la circondano e la mordono a turno, i suoi lamenti si sentono da molto lontano. Viene attaccata da più leoni mentre il branco sconfitto resta a guardare. Gli ngià non vogliono ucciderla ma farla soffrire il più possibile tanto da far ammettere al branco rivale la resa e abbandonare il territorio di caccia.
Le compagne baobab tornano indietro per ammettere la sconfitta, la leonessa prima isolata, ora è salva ma ha tante ferite gravi e non riesce a camminare. I Baobab si ritirano ma restano in zona, aspettando di capire cosa sarà della loro compagna che resta immobile. Fa un caldo torrido e sotto il sole non riesce neanche a muoversi di pochi metri per cercare riparo all'ombra. Il suo destino è segnato, il branco l'abbandona e iene e sciacalli tra qualche ora non lasceranno traccia di lei.
Le femmine baobab seguendo una giraffa tornano nel territorio delle oasi, ma anche il branco padrone di casa mette gli occhi sulla stessa preda. Attaccano per prima le oasi ma la giraffa resiste, da lontano arrivano le baobab che hanno una fame disperata e vogliono unirsi al banchetto. Insieme riescono a far cadere il grosso animale. Stranamente i branchi si tollerano a vicenza e condividono il pasto.
Il branco degli ngià non è lontano e sentono l'odore della carcassa. Si avvicinano lentamente anche se le grida di babuini tradiscono la loro presenza. DA perfetti animali litigiosi sembra che la carne abbia una importanza secondaria, vogliono riattaccare le baobab. Un altra leonessa viene accerchiata ma intervengono a prendere le sue difese i padroni delle oasi. Gli ngià sembrano accettare questa intrommissione, forse perchè sono i padroni di casa, anche in questo caso la leonessa seriamente ferita. Solo i giorni futuri diranno se riuscirà a rimettersi o l'infezione, causa ferite, si sarà aggravata.
All'alba il richiamo di due leoni si sente in lontananza. Sono i ruggiti dei maschi del branco oasi che sono tornati. Accolgono i nuovi cuccioli mentre per altri, ormai sui due anni, quindi maturità sessuale, sarà il momento di andarsene. Gli espulsi non godranno più della protezione del branco e andranno via per accoppiarsi con femmine di un nuovo branco, se riusciranno a conquistarlo.