Re Leopoldo II del Belgio diventa proprietario del Congo

Re Leopoldo II del Belgio diventa proprietario del Congo

chiese agli altri colonialisti europei di poter governare un ampia porzione dell'Africa centrale che a loro sembrava priva di valore. 10 anni prima della conferenza di Berlino, il re aveva ingaggiato l'esploratore anglo-americano Henry Morton Stanley affinché visitasse la regione per suo conto. Questi aveva trovato, in particolare le risorse naturali - gomma e avorio - e l'accesso al fiume Congo

Così nel 1885 una regione grande 5 volte il Belgio e che ospitava, secondo le stime, 25 milioni di persone, divenne ufficialmente proprietà privata di un 52enne. Leopoldo avrebbe unito diversi gruppi etnici di questa porzione dell'Africa centrale sotto il suo dominio, chiamando l'area così accorpata stato libero del Congo. Col tempo, questa realtà inventata sarebbe diventata il paese che oggi conosciamo come Repubblica Democratica del Congo, 11° nazione al mondo per estensione.

Il neonato Stato libero del Congo non andò bene. Il re si rese presto conto che gestire un paese era estremamente costoso. Leopoldo stava perdendo rapidamente denaro e il governo belga minacciava di costringerlo a vendere se non fosse riuscito a trovare un modo per ribaltare la situazione. Doveva far sì che i nuovi sudditi lo rendessero più ricco.

Quindi dopo aver promesso di contribuire alla fine della schiavitù, il re fece lavorare come schiavi i congolesi prima liberi, costringendoli a estrarre la gomma dalle piante per alimentare la crescente industria mondiale di pneumatici. 

I congolesi che si rifiutavano di lavorare venivano fucilati dall'esercito privato di Leopoldo, così come chi non lavorava abbastanza velocemente per raggiungere le proprie quote. Per assicurarsi che l'esercito controllasse gli schiavi in modo efficiente e non sprecasse costosi proiettili per qualcosa di diverso dall'uccidere gli autoctoni, gli ufficiali dovevano mostrare una mano mozzata per ogni persona uccisa, come prova della oculatezza economica del brutale regime di Leopoldo.

Si stima che nei vent'anni successivi all'acquisto del Congo da parte del re, circa metà della popolazione - 10 milioni di persone - sia morta a causa del suo regno. Essendosi diffusa a livello internazionale la notizia delle atrocità commesse, nel 1908 il Belgio tolse al re lo Stato libero del Congo, che divenne Congo Belga finché i congolesi ottennero l'indipendenza nel 1960. Leopoldo morì senza essersi mai recato in Africa.

FRANCIA E GRAN BRETAGNA LE CONCORRENTI PIU' AVIDE

Differenti coloni si precipitarono a rubare quanta più terra possono. Prima della conferenza di Berlino, i francesi si erano già mossi, invadendo l'Algeria nel 1830. Grazie alla tratta degli schiavi avevano anche una presenza consolidata nella zona dell'attuale Senegal. Non restava che espandere la loro presenza in loco, così nel 1854 colonizzarono completamente la regione, unendo diversi regni locali in un'unica area sotto il loro controllo.

Dopo Berlino - l'accaparramento francese delle terre africane accelerò. Leopoldo si prendeva la parte più grande, a sud del fiume Congo, la Francia si assicurava il controllo della parte nord-occidentale, quella che oggi si chiama Repubblica del Congo. Quando il re del Belgio aveva già intensificato la violenza nello stato libero del Congo, la Francia si mosse dal Senegal verso zone che ospitavano gruppi etnici e comunità eterogenee e che in seguito sarebbero state malamente suddivise per diventare Mali, Burkina Faso, Niger e Benin. Inglesi e i francesi decisero che fosse più proficuo tracciare delle linee di demarcazione per creare dei confini e quindi inventare dei paesi, in modo che ciascuno sapesse esattamente cosa gli apparteneva.

Questa serie di accordi privati tra Francia e Gran Bretagna, firmati tra il 1880 e il 1898, crearono di fatto delle Nazioni dal nulla. I due paesi non furono completamente soddisfatti del risultato, così di tanto in tanto si scambiavano dei pezzi al loro piacimento, ritagliando grandi porzioni di territori e cedendolo all'altro in base alle risorse naturali che ciascuno desiderava in quel momento. Per la Francia la colonizzazione dell'Africa occidentale produsse:

  1. Guinea
  2. Costa d'Avorio
  3. Burkina Faso
  4. Senegal
  5. Benin
Per la Gran Bretagna:

  1. Gambia
  2. Nigeria
  3. Ghana
  4. Sierra Leone

Un analoga serie di trattati ampliò l'influenza della Francia nell'africa centrale, concedendole i territori che oggi costituiscono il Ciad, ovvero La Repubblica centrafricana e la parte del Congo in cui Leopoldo non stava uccidendo metà della popolazione, ma anche la Francia, ovviamente, stava compiendo delle carneficine per garantirsi tutte quelle terre con rapidità.

A quel punto la Francia voleva assicurarsi il controllo del nordafrica conquistando il Marocco i territori a sud - o al confine con il Mali e il Senegal - oggi noti come Mauritania. Ottenne quest'ultima nel 1904, quando la Gran Bretagna accettò le sue richieste in cambio del riconoscimento del proprio controllo sull'Egitto

GRAN BRETAGNA E GERMANIA PER SPARTIRSI L'AFRICA ORIENTALE

a differenza del governo francese, quello britannico preferiva affidare gran parte del lavoro di conquista delle colonie a società private, per poi riacquistare le terre da loro. Era un metodo più economico che gli permetteva di evitare il difficile compito di invadere fisicamente le diverse regioni e sottrarre con la forza le terre ai loro antichi proprietari. Dall'altra parte del continente, sia la Gran Bretagna che la Germania volevano delle fette di Africa orientale. Le due nazioni nel 1886 giunsero a un accordo per spartirsela. Sicura che fosse la sorgente del Nilo, la Gran Bretagna voleva il lago Vittoria e le fertili terre circostanti. Oltre a quelli ottenne un'area che oggi comprende il Kenya, l'Uganda e parte della Tanzania. 

Gli inglesi presero anche il futuro Malawi, mentre il Portogallo assunse il controllo del Mozambico e dell'Angola. Risultato di tutte queste incursioni nei villaggi e di tutti questi trattati fu un'Africa in gran parte comprata e progettata da Francia, Gran Bretagna e Belgio, tre nazioni che ridisegnarono il destino di decine di milioni di persone.

IL PORTOGALLO: UN ALTRO ATTORE

Oltre a impadronirsi del territorio che sarebbe stato frantumato e riaccorpato per creare Mozambico e Angola, il Portogallo aveva da tempo il controllo di un lembo di costa dell'Africa occidentale tra la Guinea francese e il Senegal, dove si trovava un porto importante per la tratta degli schiavi. Il Portogallo avrebbe lentamente acquisito un maggiore controllo nell'entroterra nel territorio che veniva chiamato Guinea portoghese e più tardi, dopo l'indipendenza, Guinea-Bissau. Era anche in grado di controllare le vicine isole di Capo Verde.

Il 90% dei beni che rappresentano l'eredità culturale dell'Africa è conservato fuori dal continente

I CONFINI

Solo il 30% dei Confini nel mondo si trova in Africa, eppure quasi il 60% delle dispute territoriali che sono arrivate alla Corte Internazionale di Giustizia provengono da lì. Quel che alimenta tutte le tensioni è l'assoluta confusione su dove finisca un paese e ne comincia un altro. Due terzi dei paesi africani sono stati coinvolti in qualche lotta sulla loro forma e su ciò che costituisce la loro identità Nazionale. Molte di queste dispute sono state mortali.

I confini non sono stati progettati dopo lunghe e ponderate consultazioni con esperti e gruppi etnici in grado di identificare legami di parentele e affinità; con individui che avrebbero potuto spiegare le loro tradizioni e raccontare le loro storie, e perché per sostentarsi ed essere felici era importante che mantenessero il loro stile di vita nomade e attraversassero liberamente le loro terre in una sera d'autunno come avevano sempre fatto, con il bestiame al seguito, occupandosi del bestiame per nutrire un popolo, generazione dopo generazione.

Il confine rettilineo tracciato dal monte Kilimangiaro al lago Vittoria, per esempio, costrinse i Nomadi Masai a dividersi definitivamente tra il Kenya e la futura Tanzania. Allo stesso modo, quello tra il Sudan e l'Etiopia spinse il gruppo etnico nomade degli Anuak a chiedersi perché, per la prima volta dopo secoli, non potessero più muoversi come volevano.

Tags: #Africa
il branco di leoni delle Hollywood, degli MK e i nomadi nella valle del Luangwa

Un bel safari in Africa, così ci sbranano 🥺

I Fenici circumnavigarono l’Africa spingendosi fino al mar dei Caraibi

il leopardo Malika nella valle del Luangwa

la storia del leone e della gazzella

La vita dei licaoni all’interno del branco