ieri sera sono andato a vedere i colleghi che gareggiavano in una pista di goKart, non ho partecipato perche' non e' un attivita' che mi piace in particolar modo e vedendo come sono usciti alla fine, completamente sudati non mi pento affatto.
Ho assistito un po alla corsa e un po con un occhio alla tv a seguire la semifinale mondiale Spagna-Germania, poi a casa, e nei miei pensieri riguardo lo sport mi e' venuto in mente il mio professore delle scuole medie di educazione fisica, Giuseppe Bilardi. Giovane cortese ottimo professore, l'unico nell'arco della mia lunga vita scolastica che ha svolto questa materia, infatti sia prima che dopo i prof che ho avuto hanno considerato questa ora scolastica un ora d'aria come i carcerati, si esce si perde tempo e si torna in classe.
Non so quanti di voi hanno avuto modo di imparare sport diversi nelle scuole, ma dalle mie parti e' una cosa molto rara. Cosa si fa solitamente gia' ve l'ho detto sopra, ma e' anche vero che strutture soldi e organizzazione non ci sono, ne' al mio paese ne nei comuni vicini.Con Bilardi sono stati 2 anni fantastici, ho piacevoli ricordi, infiniti, aveva organizzazione e voglia di fare, e io che l'ho avuto come professore ho avuto modo di giovare delle sue qualita' di professore. Ha cominciato a farci giocare a calcetto per attrare la nostra attenzione e guadagnarsi la nostra fiducia, poi sport sempre diversi che non avevamo mai fatto, hockey su pista, mamma quante legnate che ho preso in quella partita, esercizi di scatto e reazione, salto ad ostacoli, fantastico quando l'ho visto farci una dimostrazione e portava la gamba avanti, credetemi difficile farlo per una questione di riflesso condizionato, andava dritto mentre tutti saltavamo verso l'alto, e poi ancora il lancio del peso anche il salto in alto, tutti a saltare con posizioni improponibili nessuno ovviamente con la solita tecnica professionale pancia verso l'alto, e i tornei di pallamano fatti in giro per la provincia, e il pubblico che ci seguiva pure in trasferta, per una partita di pallamano, cose da non credere.
Ci ha insegnato dopo un sforzo fisico a contare i battiti cardiaci per capire come il corpo reagiva e i tempi che gli servivano per tornare al lavoro normale, e poi il giorno che ha trovato la mia dote maggiore come sportivo e mi incito' a provare la mia strada sportiva, la corsa campestre. Io ero scettico, mi sono sempre piaciuti gli sport di squadra dove si condivide gioia e soprattutto stress, ma provai.Nelle corse di mezzo fondo andavo forte e la misurazione dei battiti cardiaci dopo 3 minuti la fine dello sforzo indicavano che mi riprendevo molto velocemente, mi fece partecipare a varie gare finche' alla fine delle qualificazioni gareggiai per la finale provinciale a Gallina di Reggio Calabria dove conclusi 10° su 50 finalisti.
