L’evoluzione umana nello scandire il tempo

l’evoluzione umana nello scandire il tempo

sin dalla notte dei tempi l'uomo ha sentito il bisogno di scandire il tempo. Ecco le tappe intermedie per arrivare all'odierno orologio da polso
  • meridiane usate per segnare il movimento del Sole. Nell'antico Egitto veniva usata l'ombra, un bastone, un asta per capire quanto tempo mancasse all'arrivo della notte
  • idrocronometri = orologi ad acqua
  • clessidre
  • prime campane
  • orologi enormi sulle torri

La rivoluzione agricola porta l'uomo ad una vita più sedentaria. Accumula cibo e nasce il primo calendario. In Egitto il calendario faceva riferimento alle fasi annuali dell'agricoltura. L'anno era diviso in 3 parti di 4 mesi:

  1. la stagione dell'inondazione
  2. la terra usciva dalle acque
  3. il raccolto

    In Mesopotamia nasce la settimana e si sviluppano le clessidre - dal greco, Kleps "ruba" + Ydra "acqua" - con l'acqua. La clessidra più antica è stata rinvenuta in Egitto, a Karnak quando reganva il faraone Amenofi III.

    Il giorno viene diviso in 24 ore di 60 minuti ciascuna. La clessidra viene migliorata. Adesso funziona con la sabbia che, a differenza dell'acqua, non aveva continuo bisogno di rifornimento ed era portatile. Si arriva all'orologio sui campanili, compare la lancetta dei minuti all'interno del quadrante, seguirà quella dei secondi

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