Guarigione di due ciechi - El Greco

Guarigione di due ciechi - El Greco

La cecità, condizione alla quale L'Antico Testamento allude come punizione Divina per i peccati commessi, viene considerata anche dal Nuovo Testamento al pari di una maledizione Divina, un afflizione non soltanto fisica ma anche morale

La guarigione dalla cecità acquista dunque un valore esclusivo come dimostrazione straordinaria e miracolosa della Misericordia di Dio verso gli uomini dotati di fede. Oltre all'episodio narrato dagli altri Vangeli, l'evangelista Marco descrive un doppio miracolo che riguarda non uno ma due cerchi, i quali apostrofano Cristo come figlio di Davide.

E' proprio a questo episodio che fa qui riferimento il pittore di origine cretese trapiantato poi in Spagna che dipinse l'opera intorno al 1572 durante la sua seconda permanenza a Venezia. Il dipinto fu commissionato probabilmente dalla famiglia Farnese presso la cui collezione il quadro si trovava sin dal 1680.

La scena si avvale di una prospettiva dal punto di vista molto rialzato. Cristo è raffigurato mentre tocca gli occhi al secondo cieco mentre il primo, avendo già riacquistato la vista libera, distende il suo braccio al cielo desideroso di annunciare il prodigio agli astanti. Nel Passo evangelico Cristo si era raccomandato con i due miracolati di non divulgare la notizia ma era stato regolarmente disatteso

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