Si tratta di un gioco estremamente semplice, e completamente fondato sulla fortuna. Il gioco dell'oca, o giochi simili come scale e serpenti, sono fra i piu' semplici giochi di percorso, e quindi rappresentano, in un certo senso, gli archetipi della categoria. Il concetto di gioco di percorso ha certamente origini molto antiche. Anche la numerazione delle caselle (presente in tutte le varianti tradizionali, incluso scale e serpenti), e l'applicazione di certe strutture numeriche (come la distanza fissa di 9 caselle fra le caselle con le oche), potrebbero avere significati dimenticati di tipo matematico o numerologiche. Il gioco dell'oca inteso nella forma moderna (con il percorso a spirale e le decorazioni tipiche) risale alla seconda meta' del XVI secolo. Ferdinando I De' Medici fece dono del nuovo e molto dilettevole giuoco dell'oca a Filippo II Re di Spagna, il quale ne rimase affascinato. Le caselle della versione di De' Medici erano decorate con simboli che in parte sono rimasti nella tradizione: due dadi, un teschio, una coda, un ponte, un labirinto o un'oca. Il giuoco dell'oca era forse derivato da un gioco cinese Shing Kunt t'o ("la promozione dei mandarini"), in cui il tabellone era costituito da 99 caselle numerate disposte a spirale. All'inizio del XVII secolo apparvero in Inghilterra i primi tabelloni stampati, e rapidamente il gioco si diffuse in tutta Europa. La decorazione tradizionale fu spesso rielaborata con soggetti diversi; per esempio, esistono giochi dell'oca con soggetti di tipo politico (come la Rivoluzione Francese) o letterario
origine e storia Per la prima volta, all'epoca dei Medici, verso il 1580, appare il nome "Il nuovo e molto dilettevole giuoco dell'oca", ma la piu' antica stampa conosciuta del "gioco dell'oca" risale al 1640. Fu pubblicata a Venezia da Carlo Coriolani. Al centro vi e' raffigurata una famiglia seduta attorno ad una tavola imbandita e nel bel mezzo un'oca arrosto. In alto sul bordo del foglio e' scritto "Il dilettevole gioco di loca". Molto probabilmente da qui deriva il nome del gioco , secondo altri studiosi invece proviene dall'usanza dei giocatori di impiegare la vincita per comperare una bella oca. Certo e' che questo gioco e' molto antico come testimoniano documenti rinvenuti in tombe egizie e reperti cinesi. Rappresentava il concetto del bene (le oche) e del male (le avversita', gli ostacoli). Le oche di "Meydum", IV Dinastia.
Il Cairo, Museo Egizio Il gioco dell'oca e' formato da 63 caselle (a volte il loro numero sale a 90) disposte a spirale e numerate da 1 a 63. Si gioca con due dadi. Le caselle occupate dalle oche sono 13 , ogni 5 e 4 caselle; qui il giocatore raddoppia il valore ottenuto dai dadi e avanza (l'oca porta fortuna !).Nelle caselle occupate dagli "accidenti" o pericoli, in totale 8 :il ponte al numero 6, l'osteria al 19, i dadi al 26, il pozzo al 31, il labirinto al 42, la prigione al 52, i dadi al 53, la morte al 58, ci si ferma per uno o piu' giri o si paga o si retrocede ..I giocatori muniti di contrassegno, dopo aver stabiliti il turno e la posta avanzano secondo il punteggio indicato dai due dadi tirati. Risulta vincitore chi arrivera' per primo al 63.
Questo gioco semplicissimo, dove non e' necessaria l'abilita' ma solo la fortuna affidata ai dadi, permetteva la partecipazione di tutti giovani ed anziani, popolani, borghesi e nobili. Cosicche' si diffuse rapidamente tanto che nel XVII secolo aveva conquistato l'Europa. Molto conosciuto e molto giocato si presto' moltissimo ad essere trasformato in giochi diversi dove nelle caselle vuote si inserirono temi didattici, religiosi, storici, ecc.
Il modello base del gioco venne reinventato e adattato alle esigenze ed alle istanze del momento nelle varie epoche storiche (Giochi di percorso). Si ebbero cosi' il gioco delle civette, il gioco della guerra, il gioco del militare, il gioco della vita di Napoleone, delle favole di Esopo, del giro del mondo, del treno, fino al gioco del giro ciclistico d'Italia.