Possono inoltre variare da stelle estremamente calde, di colore bianco-azzurro intenso, con temperature superficiali maggiori di 20.000 gradi Celsius, fino alle più fredde stelle rosse, la cui superficie raggiunge circa 3.000 gradi Celsius. Il sole, che è una stella gialla di temperatura media (5.500 gradi Celsius in superficie) risulta perfettamente nella media.
Le stelle sono nate da massicce nubi di gas e polvere presenti nella nostra galassia. Una nube di gas interstellare detta nebulosa (dalla parola latina per "nuvola", nebula). Una nebulosa non è distribuita uniformemente nello spazio, ma contiene dei nodi più densi: i semi delle future stelle. Se un nodo è abbastanza denso, inizia a contrarsi per effetto della propria gravità, che spinge verso l'interno. man mano che diviene più piccolo e denso si scalda, fino a quando la temperatura e la pressione, al centro della massa che si sta contraendo diventano così elevate da innescare reazioni nucleari. La massa di gas è ora divenuta una vera e propria stella, che genererà autonomamente calore e luce per milioni o, più spesso, miliardi di anni.
Una molto famosa è la Nebulosa di Orione, nella quale stanno nascendo nuove stelle. Si calcola che contenga materia sufficiente per dare vita a centinaia di stelle: è un ammasso stellare in piena formazione. La Nebulosa di Orione non è certamente l'unica di questo tipo nella nostra galassia, e anche nelle altre galassie ci sono moltissime nebulose simili. Un esempio è la nebulosa tarantola, nella costellazione australe di Dorado, che è estremamente più grande della Nebulosa di Orione. La tarantola fa parte di una piccola galassia vicino alla nostra, La Grande Nube di Magellano
Le nebulose sono composte, con un rapporto 10:1, da idrogeno ed elio, i principali costituenti dell'universo: è quindi una naturale conseguenza che le stelle abbiano questa stessa composizione. Le stelle prendono la propria energia da reazioni nucleari che trasformano l'idrogeno in elio. Durante queste reazioni, quattro atomi di idrogeno si scontrano tra loro per produrre un atomo di elio.
Esistono determinati limiti alle dimensioni raggiungibili dalle stelle. Una massa di gas inferiore al 8% della massa del Sole non può diventare una vera stella perché le condizioni al suo interno non raggiungeranno mai gli estremi necessari a innescare le reazioni nucleari. Al di sotto di questa soglia, la materia gassosa diventerebbe una stella nana Bruna, una quasi-stella che brilla debolmente per l'energia rilasciata nel corso della sua contrazione. All'altra estremità della scala, le stelle più grandi hanno masse pari a circa 100 volte quella del Sole.
di seguito le spirali diafane e luminose della Nebulosa di Orione, M42, una culla di stelle in formazione. A nord di M42 si trova M43, un nodo più piccolo di forma tondeggiante, in realtà fa parte della stessa grande nube di gas
Abbiamo le prove che le stelle non si formano una alla volta, bensì a migliaia, e talvolta decine di migliaia, all'interno di gigantesche nubi di gas e polvere capaci di generare fino a un milione di singole stelle. Una di queste gigantesche nursery stellari ha prodotto la Nebulosa di Orione, la regione di formazione di stelle più vicino al sistema solare. Tra qualche milione di anni essa avrà prodotto centinaia di migliaia di nuove stelle, che spazzeranno via le polveri e i gas residui della nebulosa
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Le regioni interne di questa nebulosa enorme sembrano brillare di un ammaliante colore azzurro. In realtà il fenomeno è dovuto ai giganteschi vortici di polvere di Monsieur 78 che diffondono la luce...
nell'universo, le distanze sono talmente enormi che gli astronomi hanno abbandonato il minuscolo km e hanno inventato unità di misura proprie. La più familiare di queste è l'anno luce (a.l.), che indica la distanza percorsa da un raggio di luce in un anno. La luce si muove alla massima velocità nota nell'universo, 299.792,5 km al secondo. Un anno luce equivale quindi a 9,46 milioni di milioni di chilometri. Di solito, le stelle distano diversi anni luce. La stella più vicina al Sole, Proxima Centauri, dista ad esempio 4,2 anni luce. Sirio è lontana 8,6 anni luce da noi e Deneb 1.400 anni luce.
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Nei bracci a spirale della galassia si trovano gli ammassi stellari aperti, ossia il risultato finale del collasso gravitazionale in stelle di una nube molecolare come ad esempio la nebulosa di Orione
ORIONE E I SUMERI
La costellazione di Orione (che insieme al Toro domina il cielo invernale alle nostre latitudini) era già conosciuta dagli antichi Sumeri, un popolo che considerava l'astronomia e la classificazione delle stelle elementi fondamentali nello sviluppo della propria civiltà. i Sumeri vedevano nelle stelle l'eroe Gilgamesh, ribattezzato "Uro-An-na" (letteralmente luce del cielo), intento a combattere proprio la costellazione del Toro nel cielo (Gud-an-na): Il possente animale era stato mandato dalla belligerante dea Ishtar per punire Gilgamesh poiché questi aveva osato declinare le sue lusinghe.
La costellazione contiene stelle molto brillanti come la supergigante rossa Betelgeuse, la seconda stella più grande visibile a occhio nudo, e la meravigliosa Nebulosa di Orione, la regione di formazione stellare più vicina al nostro pianeta.
GRANDE NUBE DI MAGELLANO E PICCOLA NUBE DI MAGELLANO
La grande nube di Magellano è una delle galassie del gruppo locale, distanza dalla terra 163.000 anni luce. Insieme alla piccola nube di Magellano (situata a circa 200.000 anni luce) forma una coppia di galassie visibile a occhio nudo dalla latitudine inferiore a 15° nord. Le due galassie prendono nome dal navigatore Ferdinando Magellano, il cui equipaggio le osservò In occasione della prima circumnavigazione del globo, nel 1519, e le fece conoscere in Europa.La grande nube ha una forma irregolare e ha una massa stimata pari a circa 10 miliardi di volte quella del Sole. Entrambe le nubi di Magellano orbitano come satelliti intorno alla via Lattea. In particolare, la Grande Nube si sta avvicinando alla nostra galassia, e si calcola che entrerà in collisione con essa tra circa 2,4 miliardi di anni.