Architettura degli anni 60 e 70

Architettura degli anni 60 e 70

Terminata la ricostruzione, circa 10 anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale, il continente europeo ritorna sul percorso evolutivo

Lo sviluppo delle città e delle industrie ha fatto sì che venisse ripreso il Razionalismo, tuttavia in maniera diversa essendo ora più tecnologico, più efficiente ma anche con molta meno espressività artistica. Tolti anche gli intenti di rinnovamento sociale con cui il movimento era nato, il nuovo Razionalismo riprende soprattutto gli aspetti formali, in particolare quelli di Le Corbusier. Nascono di conseguenza

nuove linee di ricerca, come quella del New Brutalism che prevede l'uso del calcestruzzo a vista ispirato all'ultima fase del celebre architetto francese dei primi del Novecento.

Un'altra tendenza importante prevede l'impiego di tecnologie costruttive nuovissime e molto avanzate, come nel caso delle tensostrutture che permettono la creazione di immagini architettoniche avveniristiche, oppure ancora quella profondamente legata alla città futura che porta alla creazione di disegni affascinanti e irrealizzabili di agglomerati urbani. Ciò che accomuna tutte queste diverse tendenze è comunque il riconoscimento del fatto che i criteri razionalisti avevano perso di efficacia, per cui era necessario trovare orientamenti nuovi.

Louis Kahn - Nel panorama artistico degli anni Sessanta emerge soprattutto la figura dell'americano Louis Kahn, il quale inizialmente realizza complessi residenziali vicini al linguaggio del Movimento Moderno. A partire dagli anni Cinquanta però Kagn diventa sempre più libero, fino a rivoesciare i

condizionamenti precedenti, dunque i principi razionalisti riconoscendo nuovamente la priorità della forma sulla funzione. Una delle caratteristiche dei suoi progetti è l'abbandono della pianta libera, il cardine della progettazione razionalista, sostituita ora con un'organizzazione spaziale completamente bloccata. In questo senso ogni elemento costruttivo torna ad avere la propria consistenza originaria e la propria monumentalità. Nella sua lunga carriera l'architetto realizza soprattutto strutture collettive, tra cui riveste una grande importanza l'Edificio dell'Assemblea Nazionale a Dacca, in Bangladesh.

Architettura del primo Novecento, riassunto

ARCHITETTI ITALIANA ANNI 70

In pianta e sulle facciate tutte le figure sono rigorosamente geometriche: cerchi, quadrati e triangoli creano spazi insoliti e maestosi, pareti alte, cilindri per corpi-scala e percorsi diagonali per gli uffici. La cittadella politica assume così quasi il senso sacrale delle antiche acropoli greche. La suggestione monumentale dell'Assemblea Nazionale di Dacca si ritrova nella Biblioteca della Philips Exeter Academy a Exeter, nel New Hampshire. La biblioteca non prevede al centro la sala di lettura, come spesso capita, ma un enorme atrio illuminato dall'alto e intorno a esso dispone la zona degli scaffali, riparati dalla luce diretta, e più esternamente gli spazi di lettura che, grazie alle grandi finestre, permettono alla luce di entrare. Le grandi aperture nei mattoni e il

portico al pian terreno confermano la permeabilità dello spazio, rendendo ancora una volta il tutto molto solenne.