Agostino, Le Confessioni: Libro 03, pag 4

Agostino, Le Confessioni: Libro 03

Latino: dall'autore Agostino, opera Le Confessioni parte Libro 03

Videbat enim illa mortem meam ex fide et spiritu, quem habebat ex te, et exaudisti eam, Domine

Exaudisti eam nec despexisti lacrimas eius, cum profluentes rigarent terram sub oculis eius in omni loco orationis eius: exaudisti eam

Nam unde illud somnium, quo eam consolatus es, ut vivere mecum cederet et habere mecum eamdem mensam in domo

Quod nolle coeperat aversans et detestans blasphemias erroris mei

Vidit enim se stantem in quadam regula lignea et advenientem ad se iuvenem splendidum hilarem atque arridentem sibi, cum illa esset maerens et maerore confecta
Intanto mia madre che credeva in te piangeva per amor mio più di quanto una madre piangerebbe la morte fisica di suo figlio; vedeva la mia morte grazie alla fede e allo spirito ricevuto da te, e tu le porgesti ascolto, Signore; l'hai ascoltata e non hai disprezzato i fiumi di lacrime di cui rigava il terreno sotto i suoi occhi in ogni luogo di preghiera: l'hai ascoltata

Perché da dove le venne il sogno con cui l'hai confortata nella decisione di vivere con me e dividere la mensa nella stessa casa

Dopo che inizialmente aveva rifiutato di farlo, non potendo tollerare i miei blasfemi errori

Si vide in piedi sopra un metro di legno, e le veniva incontro un giovane luminoso e lieto e le sorrideva, a lei che era afflitta e anzi sopraffatta dall'afflizione

E questi le chiese le ragioni della sua tristezza e delle sue lacrime quotidiane: più per darle un consiglio che per sapere, come spesso accade: e lei rispose che piangeva sulla mia rovina
Qui cum causas ab ea quaesisset maestitiae suae quotidianarumque lacrimarum docendi, ut assolet, non discendi gratia, atque illa respondisset perditionem meam se plangere, iussisse illum, quo secura esset, atque admonuisse, ut attenderet et videret, ubi esset illa, ibi esse et me

Quod illa ubi attendit, vidit me iuxta se in eadem regula stantem

Unde hoc, nisi quia erant aures tuae ad cor eius, o tu bone omnipotens, qui sic curas unumquemque nostrum, tamquam solum cures, et sic omnes, tamquam singulos

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20] Unde illud etiam, quod cum mihi narrasset ipsum visum et ego ad id trahere conarer, ut illa se potius non desperaret futuram esse quod eram, continuo sine aliqua haesitatione: "Non - inquit - non enim mihi dictum est: Ubi ille, ibi et tu, sed: Ubi tu, ibi et ille"
Al che l'altro per tranquillizzarla la esortò a guardar bene: non vedeva che dove era lei ero anch'io

Ella allora guardò bene e mi vide accanto a sé, in piedi sulla stessa asta

Qual era l'origine di questo sogno, se non che il tuo orecchio era sul suo cuore, o bene onnipotente che ti prendi cura di ciascuno di noi come se avessi solo lui da curare, e di tutti come di ciascuno

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20] E come si spiega anche questo, che avendomi raccontato il sogno, e tentando io di dedurne che era lei piuttosto ad apprestarsi a divenire quale io ero, e non doveva disperarsene, subito senza un attimo di esitazione "No," replicò "perché non mi ha detto: dove è lui sei anche tu, ma dove sei tu è anche lui"
Confiteor tibi, Domine, recordationem meam, quantum recolo (quod saepe non tacui), amplius me isto per matrem vigilantem responso tuo, quod tam vicina interpretationis falsitate turbata non est et tam cito vidit quod videndum fuit (quod ego certe, antequam dixisset, non videram) etiam tum fuisse commotum quam ipso somnio, quo feminae piae gaudium tanto post futurum ad consolationem tunc praesentis sollicitudinis tanto ante praedictum est

Nam novem ferme anni secuti sunt, quibus ego in illo limo profundi ac tenebris falsitatis, cum saepe surgere conarer et gravius alliderer, volutatus sum, cum tamen illa vidua casta, pia et sobria, quales amas, iam quidem spe alacrior, sed fletu et gemitu non segnior, non desineret horis omnibus orationum suarum de me plangere ad te, et intrabant in conspectum tuum preces eius, et me tamen dimittebas adhuc volvi et involvi illa caligine
Ti confesso, Signore, quello che mi riaffiora alla memoria, e non ne ho mai fatto mistero: ancora più del sogno mi colpì questo tuo responso che mia madre mi diede a mente desta, quando, senza lasciarsi per nulla turbare da un'interpretazione falsa ma plausibile come la mia, vide tanto prontamente quello che era da vedere - e che io certo non avevo visto prima che lei me lo dicesse

Un sogno che con tanto anticipo annunciava a quella religiosa donna, a consolarla dell'angoscia presente, la gioia che tanto più tardi doveva toccarle; ben nove anni passarono infatti: e io continuavo a rivoltarmi nel fango di un abisso e nel buio dei pensieri falsi, e spesso tentai di rialzarmi per ricadere più pesantemente

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Agostino, Le Confessioni: Libro 11, 16-31

Latino: dall'autore Agostino, opera Le Confessioni parte Libro 11, 16-31

Alterum responsum Dei per quemdam episcopum Monicae datum

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21] Et dedisti alterum responsum interim, quod recolo

Nam et multa praetereo, propter quod propero ad ea quae me magis urgent confiteri tibi, et multa non memini

Dedisti ergo alterum per sacerdotem tuum, quemdam episcopum nutritum in ecclesia et exercitatum in libris tuis

Quem cum illa femina rogasset, ut dignaretur mecum colloqui et refellere errores meos et dedocere me mala ac docere bona (faciebat enim hoc, quos forte idoneos invenisset) noluit ille, prudenter sane, quantum sensi postea
Intanto lei, che era una di quelle vedove caste, devote e sobrie che tu ami, sempre pronta alle lacrime e ai sospiri anche se ora aveva un po' di sollievo dalla speranza, non tralasciava mai durante le sue preghiere di invocare il tuo aiuto per me, e le sue preghiere giungevano al tuo cospetto: eppure ancora mi lasciavi avvolgere e rivoltare nella nebbia

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21] E un altro responso mi hai dato a quell'epoca, che ora torna alla memoria (molte cose tralascio nella fretta di arrivare a ciò che più mi preme confessarti, e molte altre non le ricordo)

Un responso, dunque, dato attraverso un tuo sacerdote, un vescovo allevato nella chiesa ed esperto dei tuoi libri

Quando quella donna lo pregò - come era solita fare con tutte le persone che le parevano adatte allo scopo - perché si degnasse di parlare con me e di confutare i miei errori e di distogliermi dalle male dottrine per insegnarmi quelle giuste, quello rifiutò, e saggiamente, come capii più tardi

Rispose infatti che ero ancora sordo a ogni insegnamento, perché tutto gonfio della novità di quell'eresia, e con le mie sottigliezze avevo già messo in agitazione parecchi sprovveduti, come aveva saputo da lei
Respondit enim me adhuc esse indocilem, eo quod inflatus essem novitate haeresis illius et nonnullis quaestiunculis iam multos imperitos exagitassem, sicut illa indicaverat ei

"Sed - inquit - sine illum ibi

Tantum roga pro eo Dominum; ipse legendo reperiet, quis ille sit error et quanta impietas"

Simul etiam narravit se quoque parvulum a seducta matre sua datum fuisse Manichaeis et omnes paene non legisse tantum verum etiam scriptitasse libros eorum sibique apparuisse nullo contra disputante et convincente, quam esset illa secta fugienda: itaque fugisse

Quae cum ille dixisset atque illa nollet adquiescere, sed instaret magis deprecando et ubertim flendo, ut me videret et mecum dissereret, ille iam substomachans taedio: "Vade - inquit - a me; ita vivas, fieri non potest, ut filius istarum lacrimarum pereat"

Quod illa se accepisse inter conloquia sua mecum saepe recordabatur, ac si de caelo sonuisset

"Ma," disse, "lascialo stare dov'è

Prega soltanto il Signore per lui

Troverà da solo, leggendo, che errore sia quello e quanto grande la sua empietà"

Poi le raccontò come anche lui da ragazzino fosse stato affidato ai Manichei da sua madre, che ne era rimasta affascinata, e disse che non solo aveva letto quasi tutti i loro libri, ma se li era anche trascritti, e mentre lo faceva gli si era reso evidente, senza che nessuno discutesse con lui e cercasse di convincerlo, che bisognava fuggirla, quella setta

E così aveva fatto

Ma lei nonostante queste parole non voleva rassegnarsi e insisteva, con implorazioni e lacrime sempre più abbondanti, perché mi vedesse e parlasse con me: e quello, che ormai non ne poteva più, concluse: "Lasciami in pace e continua a vivere così, non è possibile che il figlio di tante lacrime perisca"

Parole che ella, nelle nostre conversazioni, ricordava spesso di aver accolto come se fossero risuonate dal cielo

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