Unificazione tedesca: riassunto

Unificazione tedesca: riassunto

Il regno di Prussia ha la forma di una monarchia costituzionale

La costituzione prussiana concessa dal re si fonda sulla preminenza del sovrano sul Parlamento.

Dopo la morte di Federico Guglielmo IV sale sul trono il fratello Guglielmo I che affida il governo a Otto von Bismarck e insieme realizzano un piano di espansione territoriale della Prussia, che deve essere attuato attraverso un'aggressiva politica estera che ha presupposto il rafforzamento dell'esercito. L'esercito prussiano è formato attraverso la coscrizione universale obbligatoria. In questo modo l'esercito prussiano dispone di un numero di soldati molto più alto rispetto alle altre grandi potenze e ha dunque grandi potenzialità. Guglielmo I e Bismark decidono di rafforzarlo ulteriormente varando un piano di riarmo che provoca una crisi politico-costituzionale: I gruppi parlamentari non vogliono approvare il piano di potenziamento dell'esercito tanto per l'aumento delle spese che comporta quanto per l'incremento della pressione fiscale che ne deriva. Ma Bismarck, sostenuto dalla Destra e forte del dettato costituzionale che rende il Cancelliere responsabile solo nei confronti del re, fa approvare per tre anni di seguito il bilancio relativo alle spese militari solo dal re, ignorando l'opposizione del Parlamento. La crisi politica esalta l'autorità del re a danno del Parlamento.

Il piano di rafforzamento messo in atto da Bismarck può avvalersi delle produzioni belliche fornite dalle industrie siderurgiche e meccaniche che attorno alla metà dell'ottocento hanno avuto un grande sviluppo nelle regioni occidentali della Prussia e può inoltre avvalersi di un accordo commerciale (Unione doganale) che sin dal 1834 unisce la Prussia e gli altri Stati tedeschi ad esclusione dell'Austria: l'accordo consente l'acquisto e lo scambio di prodotti a prezzi relativamente bassi entro l'area commerciale germanica.

In questo contesto l'esercito prussiano emerge come una macchina da guerra attrezzata con i migliori fucili e una massa di soldati ben addestrati e ben mobilitabili attraverso una rete ferroviaria ben articolata.

Gli altri stati europei non si rendono ancora ben conto di quanto sia diventato forte l'esercito prussiano, Guglielmo I e Bismark invece sono molto fiduciosi nelle capacità della loro armata. Per questo motivo attaccano il Regno di Danimarca.

Regno di Danimarca: l'occasione è offerta da una crisi dinastica interna, ma l'obiettivo è l'inclusione dei Ducati di Schleswig e Holstein, parta del Regno di Danimarca a maggioranza tedesca. Per l'occasione la Prussia cerca di ottenere l'alleanza con l'Austria, mossa tattica per evitare l'intervento di altre potenze a protezione della Danimarca. Il corpo di spedizione costringe la Danimarca alla resa nell'agosto 1864. In via provvisoria lo Schleswig viene affidato all'amministrazione prussiana e lo Holstein a quella austriaca.

In realtà la Prussia punta ad annettersi entrambi i ducati e al tempo stesso vuole rompere l'alleanza con l'Austria per imporsi come unico Stato egemone dell'intera area tedesca.  Il progetto è favorito dallo stato di tensione sviluppatosi per l'amministrazione dei due ex ducati danesi. Fin dall'inizio della crisi Bismarck ha in mente la guerra come strumento per risolvere lo stato di tensione.

All'inizio del 1866 inizia a preparare il campo alleandosi con l'Italia e conta sulla neutralità della Francia. La guerra scoppia nel 1866, ma dura poco. Le truppe prussiane penetrano in Baviera senza trovare ostacoli. L'Austria deve pagare la sconfitta cedendo il Veneto all'Italia e con la Pace di Praga del 1866 rinuncia alle sue ambizioni espansionistiche nell'area germanica.