Ritratto di Don Abbondio

Ritratto di Don Abbondio

Mirabili paragoni anticipano il ritratto morale di Don Abbondio e ne fanno prevedere l’atteggiamento abituale di fronte ai prepotenti

1.  Don Abbondio non era nato con un cuor di leone; come un vaso di terracotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro.

2.    Non è nobile, non è ricco, non è nato con un cuor di leone, ubbidendo ai parenti è diventato curato, senza pensare ai gravi obblighi e ai nobili scopi della sua missione sacerdotale, preoccupato soltanto di assicurarsi una vita tranquilla. Il nostro Abbondio, non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno, s'era dunque accorto, prima quasi di toccar gli anni della discrezione, d'essere, in quella società, come un vaso di terracotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti di vasi di ferro. Aveva quindi, assai di buon grado, ubbidito ai parenti, che lo vollero prete. Per dir la verità, non aveva gran fatto pensato agli obblighi e ai nobili fini del ministero al quale si dedicava.

RITRATTO DI DON ABBONDIO PROMESSI SPOSI - 3.    Di fronte ai violenti, Don Abbondio è debole e pauroso, non vuole essere danneggiato. Che fare? Tornare indietro, non era a tempo: darla a gambe, era lo stesso che dire, inseguitemi, o peggio. Non potendo schivare il pericolo, vi corse incontro, perché i momenti di quell'incertezza erano allora così penosi per lui, che non desiderava altro che d'abbreviarli. Il bravo gli disse: "questo matrimonio non s'ha da fare, né domani, né mai". Don Abbondio disse loro: "oh, suggerite a lei che sa di latino!" interruppe ancora il bravo, con un riso tra lo sguaiato e il feroce. "A lei tocca. E soprattutto, non si lasci uscir parola su questo avviso, che le abbiam dato per il suo bene; altrimenti… ehm sarebbe lo stesso che fare quel matrimonio. Via, che vuol che si dica il suo nome all'illustrissimo signor Don Rodrigo?". "Il mio rispetto…" "si spieghi meglio!" "… disposto… disposto sempre all'ubbidienza".

RITRATTO DI DON ABBONDIO NEI PROMESSI SPOSI - 4.    "È un animale senza artigli e senza zanne che però non è disposto ad essere divorato". Ma fin da' primi suoi anni, aveva dovuto comprendere che la peggior condizione, a quei tempi, era quella d'un animale senza artigli e senza zanne, e che pure non si sentisse inclinazione d'esser divorato. La forza legale non proteggeva in alcun conto l'uomo tranquillo, inoffensivo, e che non avesse altri mezzi di far paura altrui.

5.    La paura gli offusca la ragione, gli attutisce il senso morale; ritiene che i suoi confratelli che difendono un debole contro un prepotente siano degli stolti. Soprattutto poi, declamava contro que' suoi confratelli che, a loro rischio, prendevan le parti d'un debole oppresso, contro un soverchiatore potente.

DESCRIZIONE PERSONAGGI PROMESSI SPOSI: DON ABBONDIO - 6.    Esacerbato dai tanti "bocconi amari" inghiottiti in silenzio diventa spesso stizzoso e sfoga il suo malumore con quelli che sa essere deboli e pacifici. Non è però che non avesse anche lui un po' di fiele in corpo; e quel continuo esercitar la pazienza, quel dar così spesso ragione agli altri, que' tanti bocconi amari inghiottiti in silenzio, glielo avevano esacerbato a segno che, se non avesse, di tanto in tanto, potuto dargli un po' di sfogo, la sua salute n'avrebbe certamente sofferto. Ma siccome v'eran poi finalmente al mondo, e vicino a lui, persone ch'egli conoscevan ben bene per incapaci di far male, così poteva con quelle sfogar qualche volta il suo malumore lungamente represso, e cavarsi anche lui la voglia d'essere un po' fantastico, e di gridare a torto.

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