Una giovane donna con il capo cinto da una corona d'alloro, vestita di un abito di seta blu e di una gonna gialla, tiene una tromba nella mano destra è un libro rilegato in giallo nella sinistra
non si tratta di allegoria alla pittura in quanto nel quadro è rappresentata Clio, la musa che presiede la storia. Il tema del quadro è la storia, o per meglio dire le gloriose vittorie militari.
il pittore è seduto di schiena e quindi anonimo, su uno sgabello davanti al suo cavalletto. Dipinge sulla tela vergine un particolare di Clio ... la corona d'alloro. Ancora una volta Vermeer ambienta la scena in un interno, forse nel suo stesso studio, come induce a pensare il pesante tavolo di quercia a sinistra, menzionato nell'inventario della suocera. Sul tavolo si trovano alcuni oggetti la cui interpretazione in passato è stata ricondotta a considerazioni teoriche sull'arte mentre non è chiarito il rapporto tra Clio e gli oggetti
quando dipinse la splendida carta geografica sulla parte di fondo, Vermeer riprodusse ogni minima grinza, ogni più piccola piega. Gli oggetti più nitidi del dipinto sono la carta geografica e il candeliere. L'occhio umano non li vedrebbe così nitidi a quella distanza, ma sono proprio quegli oggetti che la camera ottica mette in evidenza. Sotto il profilo spaziale, il rapporto tra i due personaggi è corretto, ma se il pittore si alzasse in piedi risulterebbe molto più alto della figura femminile.
Lo sguardo dell'osservatore viene condotto dalla mano della ragazza sul trombone al pomolo della carta geografica, e qui si vede lo spazio, creato con incredibile abilità per mezzo del controllo e della modulazione delle sfumature e dei contorni. La delicatezza del passaggio tra i capelli del pittore e la carta geografica è straordinaria. L'ombra sulle gambe del pittore è leggera se confrontata con quella delle scarpe, ma Vermeer voleva creare un punto di luce sulla sua gamba destra per restituire il senso dello spazio