Sant’Agostino: riassunto

Sant’Agostino: riassunto

Sant'Agostino viene considerato uno dei padri della Chiesa cattolica

ha contribuito alla formulazione della chiesa cristiana. Viene formulata intorno gli anni cha vanno dallo 0 all'800 d.C. Costoro potremmo definirli teologi, ma di fatto sono filosofi. In gioventù non era cristiano, si è convertito in età già avanzata. Aveva aderito alla setta del manicheismo (dal nome del principe persiano Mani). Si utilizza come parola per definire chi pensa che esista tutto il bene da una parte e tutto il male dall'altra. Nasce dall'esigenza di dare una risposta alla presenza del male nel mondo. Trovarono la soluzione postulando l'esistenza di un dio malvagio e di un dio che vuole il bene. Talvolta prevale l'uno, talvolta l'altro. Sant'Agostino aderendo al cristianesimo capì che si trattava di una soluzione semplicistica e se ne pentì. Era un ragazzo dal carattere ardente, insofferente di freni.

L'opera più importante è "Le confessioni" che consiste nella confessione pubblica per espiare i propri peccati di gioventù. Il metodo adottato da Agostino è autobiografico, soggettivo e non come prima oggettivo. Intende conoscere solo due cose: se stesso e Dio. Conoscendosi si può arrivare a conoscere Dio perchè Dio è presente nell'anima dell'uomo. È originario di Tagaste (in Algeria), nell'Africa romana. È di lingua e cultura latina. Nasce nel 354 d.C. In gioventù aveva compiuto una vita dissoluta, ma al tempo stesso era uno studioso, appassionato di grammatica. Tenne una cattedra di retorica a Cartagine. Si pente di aver ritenuto più grave di un errore grammaticale piuttosto che un peccato mortale. La madre era una fervente cattolica ed era dispiaciuta del fatto che il figlio conduceva una vita lontana dalla morale cristiana. Si trasferisce a Milano dove conosce Sant'Ambrogio, vescovo di Milano e si converte al cristianesimo. Ricoprirà dopo la morte della madre la carica di vescovo di Ippona, in Africa. Confutò tutte le sette che vi erano all'epoca. Il suo pensiero consiste in una serie di polemiche contro chi sosteneva altre sette: manicheismo, donatismo (da Donato di Casenere, vescovo di Cartagine), pelagianesimo (da Pelagio).

Il pensiero di Sant'Agostino. Dichiara di voler conoscere Dio e l'anima, ma non bisogna fare due strade distinte poiché essi coincidono. Propone la tecnica dell'autoanalisi come Socrate per raggiungere Dio. Sant'Agostino desidera conoscere Dio e l'anima. Cercare l'anima significa cercare Dio.  Venire chiaro con se stesso coincide con il raggiungersi con Dio (simile a Plotino che fa corrispondere all'Uno Dio). Vi sono molti spunti platonici e neoplatonici in lui, Aristotele non era ancora molto conosciuto , ma comunque vi si ispira. In questo sforzo che l'uomo compie verso se stesso e Dio, la ragione e la fede svolgono una funzione decisiva: la fede non è l'unico con cui si arriva a Dio; bisogna che vi siano entrambi in modo che si equilibrano.

Sono infatti complementari: dove la fede vacilla subentra la la ragione e viceversa. La teoria agostiniana dei rapporti tra ragione e fede è sintetizzata nella duplice forma "crede ut intelligas, intellige ut credeas" ossia "credi per capire, capisci per credere". Da una parte la fede è simile alla luce che ci indica il cammino il cammino da seguire e chi vuole capire deve prendere quella strada, ma la ragione consente di consolidare la fede stessa, fa da supporto. Questo perchè rafforza le condizioni per cui si crederà. L'idea medievale che persiste è una collisione fra fede e ragione. La tecnica dell'introspezione rende Agostino un autore che precorre i tempi: rinuncia alla realtà globale per riflettere su se stesso.