Rapporto uomo-natura: tesina maturità

Rapporto uomo-natura: tesina maturità

Il “positivismo” è una corrente filosofica che si diffonde in tutta Europa nel periodo che va dal 1849 al 1890 circa

ed esalta principalmente il progresso e il metodo scientifico basato sulla ricerca scrupolosa dei fatti e dei dati, mentre rifiuta la metafisica e gli spiritualismi di ogni genere.

Questa "mentalità" positivista coinvolse sia il ceto borghese che il proletariato. Da essa derivano infatti:

•    la fiducia nella scienza e nel suo potere liberatorio;

•    la fiducia nel progresso inarrestabile che non può che portare a livelli sempre più alti;

•    la teorizzazione di un inevitabile crollo della società capitalistica;

•    un rigoroso materialismo,che riconduce la condizione umana a quella di ogni altro animale ed esclude qualsiasi soluzione di tipo metafisica e spiritualistica;

•    un sostanziale determinismo:l'uomo è determinato dagli istinti,dai bisogni materiali,dalla situazione storica in cui vive.

TESINA RAPPORTO UOMO NATURA COLLEGAMENTI

Tra gli esponenti più significativi ci sono Spencer, Comte e Darwin. Quest'ultimo,in particolare, vede il progresso in chiave evoluzionistica:le diverse specie si evolvono attraverso la lotta per la vita e la selezione naturale,adattandosi,quale più,quale meno,all'ambiente e affermandosi o scomparendo in relazione a tale adattamento.

In campo letterario tale corrente assume il nome di "Naturalismo" in Francia e ha come fondatore e maggior esponente Zola. In Italia il naturalismo comincia a farsi sentire solo negli anni settanta con Verga,e si afferma con il nome di "Verismo". Quest'ultimo differisce dal naturalismo per la minore importanza data alla rappresentazione scientifica a favore di rappresentazioni campestri.

TESINA MATURITA' RAPPORTO UOMO NATURA: CRISI DEL POSITIVISMO

A partire dagli anni '80-'90 però si comincia a pensare che proprio l'approfondimento della ricerca scientifica metta in discussione parecchie fiducie positivistiche; le teorie di Riemann sulle geometrie non euclidee ipotizzano un mondo astratto fatto di calcoli e operazioni, la teoria della relatività di Einstein fa crollare l'oggettività del reale...

Le scienze empiriche - considerate dal positivismo la chiave infallibile per intendere la verità - vengono ad allontanarsi sempre di più dalla realtà come viene concepita dall'uomo nella sua vita quotidiana e tendono a creare un mondo dove le sensazioni reali non trovano più alcun rispecchiamento.

In campo letterario, fra gli intellettuali di fine secolo è diffuso un forte senso di disagio di fronte a tutto questo e il poeta,che nell'età romantica e positivistica era stato interprete e guida dei popoli, ora nella nuova età capitalistica, intenta solo a interessi materiali, si sente rinnegato dalla società e si rinchiude nella propria solitudine o tenta di imporsi alla folla tramutando il suo complesso di inferiorità in orgoglio.