Tardo Impero romano: riassunto

Tardo Impero romano: riassunto

La trasformazione del mondo romano: società, religione e politica nell'Impero tardoantico

L'autore anonimo del De rebus bellicis descrive la situazione dell'impero all'epoca di Costanzo II, nella seconda metà del IV secolo, e individua due problemi di fondo:

la difesa dei confini (soprattutto orientali), assediati da popolazioni barbare bestiali ed incivili che abitano terre impervie (→ contrasto barbari selvaggi e romani civilizzati);

- i disordini sociali, dovuti alla profonda ingiustizia vigente all'interno della società romana, la quale privilegia le classi abbienti e schiaccia le classi subalterne (riforma monetaria di Costantino I).

È necessario distinguere la caduta dell'impero romano occidentale quale ente statale (avvenuta nel V secolo) e la trasformazione della civiltà anticha, processo ben più lungo e  plurisecolare: ancora nel VI secolo il modello a cui si rifanno i regni barbarici postromani è appunto quello imperiale romano (es. Teoderico ed il ministro romano Cassiodoro: lettera al prefetto di Roma).

L'impero compatto e "succube" della potenza della città-stato di Roma comincia a cambiare

fisionomia a partire dal III secolo:

- editto di Caracalla o "constitutio antoniniana" (212): ogni libero dell'impero ha diritto alla cittadinanza romana;

- anarchia militare (235-284) indebolisce la compattezza dell'impero, favorendo le prime incursioni barbariche;

- tetrarchia di Diocleziano (284-305): l'impero è suddiviso in prefetture, diocesi e province; a capo di ciascuna prefettura è posto un augusto o un cesare (vi sono due augusti ai quali sono sottoposti due cesari).

⇒ anche l'Italia, per la prima volta, è sottoposta al fisco e all'annona;

⇒ tali suddivisioni sono la conseguenza della maggiore indipendenza ed importanza delle province e delle loro élites;

⇒ creazione di una complessa macchina burocratica

- morte di Teodosio, (395): l'impero romano viene diviso in due parti che, pur non ufficialmente distinte, di fatto sono molto differenti:

parte occidentale (Gallia, Italia, Africa romana): area economicamente in difficoltà, poco cristianizzata e fortemente influenzata dalla presenza barbarica nella società;

parte orientale (Illirico, Oriente): area economicamente florida e dinamica, culla del messaggio cristiano.

A causa di tutto ciò, ha fine la potenza egemone di Roma e dell'Italia su tutte le altre province e si crea un forte antagonismo fra esercito e burocrazia, dal momento che le carriere civili e quelle militari sono nettamente separate. Il Senato, ormai politicamente insignificante, rimane comunque una classe sociale molto ricca e prestigiosa; ad avere un ruolo politico rilevante sono i militari, i quali approfittando della mancanza di precise norme di successione si arrogano il diritto di scegliere gli imperatori (vedi anarchia militare).

Culto dell'imperatore e ruolo centrale della corte coi suoi rituali di palazzo sono elementi introdotti da Costantino I, che recupera la sfarzosità e l'aurea sacra tipiche dell'Oriente; la corte in particolare diviene centro di coordinazione burocratico. Roma conserva ancora alcuni diritti elitari (praefectus Urbi ed elargizioni di cibo), ma la fondazione da parte di Costantino di Costantinopoli, nuova e ricca capitale sorta sull'antica

Bisanzio (324-330) mette a dura prova l'autorità indiscussa di Roma: ma lo spostamento del baricentro verso oriente è necessario a causa del pericolo persiano

busto di Caracalla - arte romana busto di Caracalla - arte romana

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