Il contatto fisico tra il corpo del medico e il corpo del malato: l’esame del polso

Il contatto fisico tra il corpo del medico e il corpo del malato: l’esame del polso

Il medico e la morte. Le rappresentazioni oscillano tra il senso della sconfitta e quello della fatalità. Un gesto abituale. Forse non esiste manovra medica più rilevante sul piano diagnostico e, al tempo stesso più magica, dell'esame dell'onda di percussione dell'arteria radiale del paziente che il medico compie con i polpastrelli delle dita

Misurandone la frequenza, la ritmicità, il volume, la celerità, se ne ricavano indicazioni preziose sullo stato del cuore e delle arterie. Già solo il glossario dei diversi profili della pulsazione rimanda alla complessità della semeiotica del polso: tachicardico o bradicardico, ritmico o a ritmico, ampio o piccolo, celere o tardo, polso bifido, anacroto, dicroto, triplo, scoccante o collassante, alternante, vigemino, paradosso, anisosfigmico o, infine, assente.

Quando la mano del medico tasta il polso del paziente cade il silenzio. L'attenzione deve interamente concentrarsi sulla percezione tattile della piccola onda e coglierne le minime caratteristiche. La superficie di contatto fisico è limitata, ma i due corpi si avvicinano intimamente. Le percezioni e i pensieri del medico vanno alla ricerca dei segreti più profondi del corpo del paziente. Trascorrono i secondi in trepida attesa delle prime parole del medico o semplicemente delle sue espressioni del viso o del tono della voce.

Con maestria clinica il medico appoggia le tre dita centrali della sua mano destra sull'arteria radiale della paziente, sollevandone il braccio in modo che l'arteria, per gravità, sia più sporgente. E' questa la tecnica corretta. Il piccolo contatto con il polso dell'inferma porta il riflessivo medico alla comprensione della causa di una tale sofferenza. Il leggero strabismo del dottore rende incerto il punto di fissazione del suo sguardo, per suggerire che il medico, in realtà, non sta osservando nulla, assorto com'è nelle esplorazioni tattile.

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Nel dipinto di Teofilo Patini, il vecchio medico è seduto accanto al paziente in agonia. il suo volto chino, cupo, severo, è la rappresentazione della sconfitta; tastare il polso e oramai superfluo. Quel medico resta al suo posto senza fuggire: nel suo stare inerme vicino al paziente ci sono pietas, coraggio e onestà

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