[XXVIII] [60] Sed omnis eius modi perturbatio animi placatione abluatur illa quidem, cum doceas nec bonum illud esse, ex quo laetitia aut libido oriatur, nec malum, ex quo aut metus aut aegritudo; verum tamen haec est certa et propria sanatio, si doceas ipsas perturbationes per se esse vitiosas nec habere quicquam aut naturale aut necessarium, ut ipsam aegritudinem leniri videmus, cum obicimus maerentibus imbecillitatem animi ecfeminati, cumque eorum gravitatem constantiamque laudamus, qui non turbulente humana patiantur Quod quidem solet eis etiam accidere, qui illa mala esse censent, ferenda tamen aequo animo arbitrantur Putat aliquis esse voluptatem bonum, alius autem, pecuniam; tamen et ille ab intemperantia et hic ab avaritia avocari potest |
[XXVIII] [60] Ma si sciolga ogni turbamento di tal genere con una sovrana calma dellanimo, insegnando che non è buono ciò da cui si origina gioia o piacere, né cattivo ciò da cui deriva timore o sofferenza; ma tuttavia questa è una vera e propria guarigione se insegni che i turbamenti stessi per se stessi sono viziosi e non hanno nulla di naturale né di necessario, quando vediamo che la tristezza si placa quando critichiamo nei tristi la debolezza di un animo effeminato mentre lodiamo la serietà e la costanza di quelli che sopportano le cose umane in maniera turbolenta Certamente questo suole accadere anche a quelli che credono che quelli siano mali, ma ritengono che debbano essere fronteggiati con equanimità Qualcuno crede che il bene sia il piacere, un altro il denaro; tuttavia luno può essere richiamato dallintemperanza, laltro dallavarizia |
Illa autem altera ratio et oratio, quae simul et opinionem falsam tollit et aegritudinem detrahit, est ea quidem utilior, sed raro proficit neque est ad volgus adhibenda | Quellaltro ragionamento e discorso, che contemporaneamente fuga una falsa opinione e toglie la malattia, è certamente più utile di questo, ma giova raramente non deve essere applicato al popolo |