Vita e opere di Giovanni Verga: riassunto

Vita e opere di Giovanni Verga: riassunto

Giovanni Verga nasce a Catania il 2 settembre 1840

Padre appartiene alla nobiltà locale, la madre alla borghesia catanese.

Vita schiva e appartata.

Studi privati di orientamento romantico-rinascimentale.

Frequenta la facoltà di giurisprudenza ma non la termina utilizza i soldi per l'ultimo anno per la pubblicazione di "I carbonari della montagna"

Si arruola nella guardia nazionale

Si dedica al giornalismo fondando con l'amico Niccolò Niceforo fogli di ispirazione unitaria e antiregionalistica

Nel 1865 si trasferisce a Firenze dopo la morte del padre - si stabilisce nel 1869

Stringe un'amicizia con Luigi Capuana e Dall'Ongaro.

Collabora con diversi periodici legati all'ambiente della scapigliatura

Si trasferisce a Milano - conosce Arrigo Boito, Praga, Giocosa, Cameroni

Conosce grazie a loro gli autori del naturalismo francese.

Raggiunge l'apice del successo con "Nedda" e "Eva"

1878 gravi lutti famigliari muoiono la madre e la sorella

Scrive le novelle "Vita nei campi" - segnano la sua adesione al verismo

Scrive "I Malavoglia" (1° libro del ciclo dei vinti)

Insuccesso presso il pubblico

Promuove il suo libro a livello internazionale facendolo tradurre in francese da Edouard Rod

Nel 1884 andò in scena la Cavalleria Rusticana (riadattamento di "Vita nei campi")

Grazie ai soldi per i diritti d'autore si libera da preoccupazioni economiche

Si trasferisce nuovamente a Catania e scrive il ciclo dei vinti con "Mastro Don Gesualdo" e "la duchessa de Leyra" (di cui scrisse solo pochi capitoli)

esasperato nazionalismo  schiera contro il socialismo

delusione profonda verso i suoi romanzi  scrittore inattuale

27 gennaio 1922 muore.

Produzione letteraria.

Produzione cospicua 40 anni

I CARBONARI DELLA MONTAGNA

Opera storico-pattriottica

UNA PECCATRICE

Opera di rilievo

Scritta a Firenze

Ricordata da Verga come un"errore di gioventu'"

Racconta l'amore di un artista fallito per una contessa che morirà suicida

Enfasi melodrammatica

STORIA DI UNA CAPINERA

Racconta le vicende di una ragazza costretta a rinchiudersi in convento per ragioni economiche

Successo

EVA

Rientra nel clima della scapigliatura

Tematica economica è centrale nei romanzi

Notevole la prefazione del romanzo in cui s accusa il mondo industriale e rimpiange la civiltà precapitalistica

CICLO MONDANO

TIGRE REALE e EROS

La scrittura è distaccata e oggettiva

NEDDA

1874 è la prima novella

storia di una raccoglitrice di olive oppressa e sfruttata

- è lontano dalla poetica verista perché manca l'impersonalità

- solo nel biennio tra 1877-78 matura la conversione al verismo

cause:

- insoddisfazione per il futile mondo dei salotti

- nuovi interessi culturali provocati dalla lett francese

- incontro con Capuana

- modello "L'Assommoir" di Zola.

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Inizia in Europa nel 1849 e termina nel primo decennio del 900. In Italia invece inizia nel 1861, con l’unità d’Italia, e termina nel 1903 con il governo Giolitti

Comincia il cammino verso una letteratura oggettiva =IMPERSONALITA' DELL'OPERA

non si tratta di rispettare una pretesa oggettività del reale, poiché il processo di creazione rimarrà un mistero come lo svolgersi delle passioni umane e non può essere realizzato con l'esattezza scientifica cui aspirano i naturalisti francesi.

Opera d'arte deve essere SPONTANEA COME UN FATTO NATURALE senza alcun punto di contatto con il suo autore

Prende forma il progetto del gran ciclo verista "I vinti" (prima intitolato "La Marea")

L'idea giuda è che gli appartenenti a tutte le classi sociali, la cui gerarchia sarebbe immutabile, sono dominati da una stessa foga "arrivista" che finisce per travolgerli, facendone appunto dei "vinti".

 

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