Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 11 - IL CONCILIO DEL RE LATINO
Hos inter motus, medio in flagrante tumultu, ecce super maesti magna Diomedis ab urbe legati responsa ferunt: nihil omnibus actum tantorum impensis operum, nil dona neque aurum nec magnas valuisse preces, alia arma Latinis quaerenda, aut pacem Troiano ab rege petendum | Tra questi moti, in mezzo al divampante tumulto, ecco inoltre dalla grande città di Diomede, ambasciatori sgomenti portano risposte: nulla di fatto con tutti gli sforzidi così garndi impegni, per nulla doni né oro né valsero grandi preghiere, dai Latini si cerchino altre armi, o al re troiano si chieda la pace |
deficit ingenti luctu rex ipse Latinus: fatalem Aenean manifesto numine ferri admonet ira deum tumulique ante ora recentes | Per il grave lutto lo stesso re Latino è sgomento: che il fatale Enea è portato da chiara potenza divinal'ira degli dei lo dichiara e le tombe fresche davanti ai volti |
ergo concilium magnum primosque suorum imperio accitos alta intra limina cogit | Dunque raduna dentro la sontuosa reggia un grande concilio ed i capi dei suoi convocati con un ordine |
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Virgilio, Eneide: Libro 02 - ELENA, LA DONNA FATALE
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olli convenere fluuntque ad regia plenis tecta viis | Essi si riunirono ed affluiscono alle stanze regali a piene vie |
sedet in mediis et maximus aevo et primus sceptris haud laeta fronte Latinus | Siede nel mezzo il re Latino con fronte non lieta, il più anziano d'età ed il primo per gli scettri |
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Virgilio, Eneide: Libro 08 - LE OFFICINE DI VULCANO
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atque hic legatos Aetola ex urbe remissos quae referant fari iubet, et responsa reposcit ordine cuncta suo | Ed allora ordina che gli ambasciatori ritornati dalla città etola dicano quello che riportano erichiede tutte le risposte nel loro ordine |
tum facta silentia linguis, et Venulus dicto parens ita farier infit: 'Vidimus, o cives, Diomedem Argivaque castra, atque iter emensi casus superavimus omnis, contigimusque manum qua concidit Ilia tellus | Allora imposti i silenzi alle lingue, Venulo obbedendo al comando così comincia a parlare: Abbiam visto, o concittadini, Diomede edi campi argivi, e compiuto il viaggio superammo ogni evenienza, toccammo la mano per cui la terra ilia cadde |
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Virgilio, Eneide: Libro 07 - TURNO E’ SPINTO ALLA GUERRA
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ille urbem Argyripam patriae cognomine gentis victor Gargani condebat Iapygis agris | Egli vincitore fondava la città di Argiripa col nome del popolo della patria nei territori iapigi del Gargano |
postquam introgressi et coram data copia fandi, munera praeferimus, nomen patriamque docemus, qui bellum intulerint, quae causa attraxerit Arpos | Dopo che entrammo e fu data licenza di parlare alla sua presenza, presentiamo i doni, dichiariamo il nome e la patria, chi dichiarò guerra, quale causa ci portò ad Arpi |
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Virgilio, Eneide: Libro 10 - RITORNO DI ENEA
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auditis ille haec placido sic reddidit ore: o fortunatae gentes, Saturnia regna, antiqui Ausonii, quae vos fortuna quietos sollicitat suadetque ignota lacessere bella | Ascoltatici, egli così rispose con volto placido: O genti fortunate, regni saturni, antichi Ausoni, quale sorte agita voi tranquilli e vi sprona a provocare ignote guerre |