Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 10 - BATTAGLIA CONTRO I RUTULI
| Nec Turnum segnis retinet mora, sed rapit acer totam aciem in Teucros et contra in litore sistit | Né un pigro indugio trattiene Turno, ardente trascina tutto l'esercito contro i Teucri e si ferma sul lido |
| signa canunt | Risuonano i segnali |
| primus turmas invasit agrestis Aeneas, omen pugnae, stravitque Latinos occiso Therone, virum qui maximus ultro Aenean petit | Per primo Enea assaltò le truppe agresti, augurio di scontro, travolse i Latino,ucciso Terone, un uomo che certamente grandissimo assale Enea |
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Virgilio, Eneide: Libro 06 - IL TEMPIO DEL DIO APOLLO
Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 06 - IL TEMPIO DEL DIO APOLLO
| huic gladio perque aerea suta, per tunicam squalentem auro latus haurit apertum | A costui con la spada attraverso le maglie di bronzo, attraverso la tunica intessuta d'oro tocca il fianco aperto |
| inde Lichan ferit exsectum iam matre perempta et tibi, Phoebe, sacrum: casus evadere ferri quo licuit parvo | Poi ferisce Lica, staccato dalla madre già morta, ed a te, Febe, sacro: perché a lui piccolo fu possibile evitare i rischi del ferro |
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Virgilio, Eneide: Libro 01 - IL TEMPIO DI GIUNONE A CARTAGINE
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| nec longe Cissea durum immanemque Gyan sternentis agmina clava deiecit leto; nihil illos Herculis arma nec validae iuvere manus genitorque Melampus, Alcidae comes usque gravis dum terra labores praebuit | E non lontano il duro Cissea ed il gigantesco Gia che atterravano schiere con la clava,li spinse a morte; a nulla loro giovarono le armi di Ercole ne le potenti mani ed il padre Melampo, compagno di Alcide, fin che la terra gli offrì le gravi fatiche |
| ecce Pharo, voces dum iactat inertis, intorquens iaculum clamanti sistit in ore | Ecco a Faro, mentre vanta inutili frasi,tirando una lancia gliela conficca in bocca mentre grida |
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Virgilio, Eneide: Libro 05 - LA CORSA A PIEDI
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| tu quoque, flaventem prima lanugine malas dum sequeris Clytium infelix, nova gaudia, Cydon, Dardania stratus dextra, securus amorum qui iuvenum tibi semper erant, miserande iaceres, ni fratrum stipata cohors foret obvia, Phorci progenies, septem numero, septenaque tela coniciunt; partim galea clipeoque resultant inrita, deflexit partim stringentia corpus alma Venus | Tu pure infelice Cidone mentre segui Clizio, nuovi amori, che biondeggia le guance della prima lanugine, atterrato dalla destra dardania, sicuro degli amori di giovani che sempre avevi, miserando giaceresti, se la serrata coorte dei fratelli non si presentasse davanti, i figli di Forco, dette di numero, lanciano sette lance per volta; in parte rimbalzano inutili per l'elmo e lo scudo in parte la divina Venere li deviò sfiorano il corpo |
| fidum Aeneas adfatur Achaten: 'suggere tela mihi, non ullum dextera frustra torserit in Rutulos, steterunt quae in corpore Graium Iliacis campis | Enea si rivolge al fido Acate: Passami le armi, la destra non ne scagli nessuno invano contro i Rutuli, di quelli che stettero nel corpo dei Grai sui campi iliaci |
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Virgilio, Eneide: Libro 02 - LA MORTE DEL RE PRIAMO
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| ' tum magnam corripit hastam et iacit: illa volans clipei transverberat aera Maeonis et thoraca simul cum pectore rumpit | Poi prende una grande asta e la lancia: quella volando trapassa i bronzi dell'elmo Meone e rompe la corazza insieme col petto |
