Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 08 - Parte 01

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 08 - Parte 01

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 08 - Parte 01
init Nunc, quo aequiore animo ancipites iudiciorum motus tolerentur, recordemur inuidia laborantes quibus de causis aut absoluti sint aut damnati

abs M Horatius interfectae sororis crimine a Tullo rege damnatus ad populum prouocato iudicio absolutus est

quorum alterum atrocitas necis mouit, alterum causa flexit, quia inmaturum uirginis amorem seuere magis quam impie punitum existimabat

itaque forti punitione liberata fratris dextera tantum consanguineo quantum hostili cruore gloriae haurire potuit

abs Acrem se tunc pudicitiae custodem populus Romanus, postea plus iusto placidum iudicem praestitit
() Ora, perché impariamo a tollerare con maggior serenità gli incerti risultati dei processi in tribunale, ricordiamo per quali motivi persone esposte all'odio siano state assolte o condannate

Marco Orazio, condannato dal re Tullo per aver ucciso la sorella, appellatosi al giudizio del popolo, fu assolto

Di questi, se il re era stato indotto alla condanna dall'atroce uccisione, il popolo fu, invece, commosso dalla causale, perché stimava che l'intempestivo amore della fanciulla fosse stato punito più con severità che empiamente

Fu così che la destra del fratello, liberata da una grave punizione, poté raggiungere, per aver versato il sangue di una consanguinea, tanta gloria, quanta ne aveva ottenuta con lo spargimento del sangue dei nemici

() Nella circostanza appena vista il popolo romano si mostrò geloso custode della pudicizia, ma in seguito si rivelò giudice anche troppo mite
cum a Libone tribuno pl Ser Galba pro rostris uehementer increparetur, quod Lusitanorum magnam manum interposita fide praetor in Hispania interemisset, actionique tribuniciae M Cato ultimae senectutis oratione sua, quam in Origines retulit, suscriberet, reus pro se iam nihil recusans paruulos liberos suos et Galli sanguine sibi coniunctum filium flens conmendare coepit eoque facto mitigata contione qui omnium consensu periturus erat paene nullum triste suffragium habuit

misericordia ergo illam quaestionem, non aequitas rexit, quoniam quae innocentiae tribui nequierat absolutio, respectui puerorum data est

abs Consentaneum quod sequitur
Poiché Lucio Servio Galba veniva accusato con asprezza nel Foro dal tribuno della plebe Libone per avere, in qualità di pretore, trucidato un notevole numero di Lusitani malgrado l'impegno di non usare la violenza e Marco Catone, già vecchio, si associò come accusatore all'azione del tribuno con quel discorso che poi riportò nelle Origini, l'accusato, pur addossandosi ogni responsabilità, cominciò a piangere raccomandando i suoi figlioletti ed il figlio di Gallo, suo congiunto per sangue e, placata così l'assemblea, lui che doveva essere condannato con sentenza unanime, non ebbe quasi nessun voto contrario

A risolvere quel caso fu, dunque, la pietà, non la giustizia, dal momento che l'assoluzione, che non poteva essere concessa all'innocenza, lo fu alla considerazione dei giovinetti

() Conforme a questo è il fatto che segue
A Gabinius in maximo infamiae suae ardore suffragiis populi C Memmio accusatore subiectus abruptae esse spei uidebatur, quoniam et accusatio partes suas plene exhibebat et defensionis praesidia inualida fide nitebantur et qui iudicabant ira perciti poenam hominis cupide expetebant

igitur uiator et carcer ante oculos obuersabantur, cum interim omnia ista propitiae fortunae interuentu dispulsa sunt: filius namque Gabinii Sisenna consternationis inpulsu ad pedes se Memmii supplex prostrauit, inde aliquod fomentum procellae petens, unde totus impetus tempestatis eruperat

quem truci uultu a se uictor insolens repulsum excusso e manu anulo humi iacere aliquamdiu passus est
Aulo Gabinio, esposto, nel momento in cui più invisa era la sua condotta, dall'accusa di Caio Memmio al giudizio del popolo, pareva aver perduto ogni speranza di salvezza, perché l'accusa esibiva prove schiaccianti, la difesa poggiava su testimonianze poco sicure e i giudici, incolleriti, ne auspicavano evidentemente la condanna

Si vedeva, perciò, davanti agli occhi il secondino e il carcere, allorché questi timori furono spazzati via dall'intervento della buona fortuna: il figlio di Gabinio, Sisenna, in un impeto di sbigottimento, si gettò supplice ai piedi di Memmio, cercando di trovar conforto, nel pieno di quella tempesta, proprio lì, donde essa era scoppiata in tutta la sua violenza

Il vincitore superbo lo guardò torvamente, lo respinse gettando a terra l'anello e lo fece restare per un po' disteso al suolo

Maybe you might be interested

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 07 - Parte 01
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 07 - Parte 01

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 07 - Parte 01

quod spectaculum fecit ut Laelius tribunus pl adprobantibus cunctis Gabinium dimitti iuberet ac documentum daretur neque secundarum rerum prouentu insolenter abuti neque aduersis praepropere debilitari oportere: idque proximo exemplo aeque patet

abs App Claudius, nescio religionis maior an patriae iniuria, si quidem illius uetustissimum morem neglexit, huius pulcherrimam classem amisit, infesto populo obiectus, cum effugere debitam poenam nullo modo posse crederetur, subito coorti imbris beneficio tutus fuit a damnatione: discussa enim quaestione aliam uelut dis interpellantibus de integro instaurari non placuit

ita cui maritima tempestas causae dictionem contraxerat, caelestis salutem attulit
Questo spettacolo fece sì che il tribuno della plebe Lelio ordinasse, tra il generale consenso, che Gabinio fosse perdonato e restasse quale testimonianza che non bisogna usare con insolenza dell'aura favorevole della fortuna né fiaccarsi troppo presto di fronte ai colpi di quella avversa: il che risulta ugualmente dall'esempio che segue

() Appio Claudio, vergogna non so se più della religione o della patria se della prima trascurò l'antichissimo rituale, della seconda fece naufragare una bellissima flotta, esposto all'ostilità del popolo, quando già si pensava che non sarebbe assolutamente riuscito a sfuggire dalla pena meritata, fu salvato dalla condanna da un provvidenziale ed improvviso scroscio di pioggia: rimandata di conseguenza la discussione, fu deciso di non riaprirne un'altra, come se gli dèi l'avessero volutamente interrotta

Così come la perturbazione del mare gli aveva provocato la condizione di accusato, quella del cielo ne causò l'assoluzione
abs Eodem auxilii genere Tucciae uirginis Vestalis incesti criminis reae castitas infamiae nube obscurata emersit

quae conscientia certa sinceritatis suae spem salutis ancipiti argumento ausa petere est: arrepto enim cribro Vesta inquit, si sacris tuis castas semper admoui manus, effice ut hoc hauriam e Tiberi aquam et in aedem tuam perferam

audaciter et temere iactis uotis sacerdotis rerum ipsa natura cessit

abs Item L Piso a L Claudio Pulchro accusatus, quod graues et intolerabiles iniurias sociis intulisset, haud dubiae ruinae metum fortuito auxilio uitauit: namque per id ipsum tempus, quo tristes de eo sententiae ferebantur, repentina uis nimbi incidit, cumque prostratus humi pedes iudicum oscularetur, os suum caeno repleuit
La purezza della vergine vestale Tuccia, oscurata da una nube d'infamia dovuta all'accusa d'incesto, emerse per un provvidenziale aiuto dello stesso genere

essa, consapevole della sua innocenza, osò sperare di salvarsi ricorrendo ad una prova rischiosa ed incerta; afferrato, difatti, un crivello, Vesta, disse, se ho sempre pure accostato le mie mani ai tuoi sacri oggetti, fai in modo che con questo io attinga acqua dal Tevere e la porti fino al tuo tempio

Di fronte al voto della sacerdotessa, pronunziato con tanto sicura temerarietà, la stessa natura contravvenne alle proprie leggi

() Ugualmente Lucio Pisone, accusato da Lucio Claudio Pulcro di avere offeso gravemente e intollerabilmente gli alleati, evitò il rischio di una sicura rovina con l'aiuto del caso: infatti, nello stesso momento in cui veniva pronunziata la sentenza a lui sfavorevole, si rovesciò dal cielo un acquazzone e lui stesso, mentre steso a terra baciava i piedi dei giudici, s'imbrattò il viso di fango

Maybe you might be interested

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 04 - Parte 01
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 04 - Parte 01

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 04 - Parte 01

quod conspectum totam quaestionem a seueritate ad clementiam et mansuetudinem transtulit, quia satis iam graues eum poenas sociis dedisse arbitrati sunt huc deductum necessitatis, ut abicere se tam suppliciter et attollere tam deformiter cogeretur

abs Subnectam duos accusatorum suorum culpa absolutos

Q Flauius a C Valerio aedile apud populum reus actus, cum xiiii tribuum suffragiis damnatus esset, proclamauit se innocentem opprimi

cui Valerius aeque clara uoce respondit nihil sua interesse nocensne an innoxius periret, dummodo periret

qua uiolentia dicti reliquas tribus aduersario donauit

abiecerat inimicum, eundem, dum pro certo pessum datum credit, erexit uictoriamque in ipsa uictoria perdidit
Questo spettacolo trasformò il carattere di tutto il processo da severo a benevolo e mite, perché i giudici pensarono che avesse dato ampia soddisfazione agli alleati chi, come Pisone, si era ridotto ad umiliarsi così supplichevolmente e a sollevarsi da terra in così indegne condizioni

() Aggiungerò il caso di due persone assolte per colpa dei loro accusatori

Quinto Flavio, accusato davanti al popolo dall'edile Caio Valerio, pur già condannato dai voti di quattordici tribù, proclamò di essere condannato innocente

ma si sentì dire a chiara voce da Valerio che non gli importava se fosse condannato colpevole o innocente, purché fosse condannato

Ma con questa frase egli rese favorevoli al suo avversario le rimanenti tribù

aveva abbattuto il suo nemico, ma, mentre credeva di farlo sicuramente condannare, lo rimise in piedi e, nel momento in cui poteva già cantar vittoria, perse la vittoria
abs C etiam Cosconium Seruilia lege reum, propter plurima et euidentissima facinora sine ulla dubitatione nocentem, Valeri Valentini accusatoris eius recitatum in iudicio carmen, quo puerum praetextatum et ingenuam uirginem a se corruptam poetico ioco significauerat, erexit, si quidem iudices inicum rati sunt eum uictorem dimittere, qui palmam non ex alio ferre, sed de se dare merebatur

magis uero Valerius in Cosconii absolutione damnatus quam Cosconius in sua causa liberatus est

abs Attingam eos quoque, quorum salus propriis obruta criminibus proximorum claritati donata est
() Caio Cosconio, accusato di trasgressione alla legge Servilia, indubbiamente colpevole per numerosi ed evidentissimi reati, si salvò anche lui declamando in tribunale un carme del suo accusatore Valerio Valentino, nel quale costui, con finzione poetica, aveva rappresentato se stesso giovinetto e una fanciulla libera, da lui deflorata; al che i giudici credettero ingiusto far vincere la causa a colui che meritava non di riportare la vittoria su un altro, ma di essere vinto

E davvero Valerio uscì dall'assoluzione di Cosconio, più condannato di quanto non usci liberato Cosconio dal processo intentatogli

() Toccherò anche di quelli che, pur se oppressi dal peso dei propri delitti, si videro salvati dalla chiara nobiltà dei propri congiunti

Maybe you might be interested

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 03 - Parte 01
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 03 - Parte 01

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 03 - Parte 01

A Atilium Calatinum Soranorum oppidi proditione reum admodum infamem imminentis damnationis periculo pauca uerba Q Maximi soceri subtraxerunt, quibus adfirmauit, si in eo crimine sontem illum ipse conperisset, dirempturum se fuisse adfinitatem: continuo enim populus paene iam exploratam sententiam suam unius iudicio concessit, indignum ratus eius testimonio non credere, cui difficillimis rei publicae temporibus bene se exercitus credidisse meminerat

abs M quoque Aemilius Scaurus repetundarum reus adeo perditam et conploratam defensionem in iudicium attulit, ut, cum accusator diceret lege sibi centum atque xx hominibus denuntiare testimonium licere seque non recusare quominus absolueretur, si totidem nominasset, quibus in prouincia nihil abstulisset, tam bona condicione uti non potuerit
Aulo Attilio Calatino, accusato con infamia per il tradimento della fortezza di Sora, fu sottratto all'imminente condanna da poche parole di suo suocero Quinto Massimo, il quale affermò che, se ne avesse appurato la colpevolezza, avrebbe troncato i suoi rapporti dì parentela con lui; infatti il popolo ritirò la sua condanna, già quasi pronunziata, di fronte al giudizio dì uno solo, giudicando cosa indegna non fidarsi della testimonianza di colui, cui ricordava di avere affidato con successo i suoi eserciti in frangenti pericolosissimi per la repubblica

() Anche Marco Scauro, accusato dì concussione, addusse in tribunale una difesa così disperata e deplorata, che, quando l'accusatore disse di poter chiamare per legge centoventi testimoni e di non opporsi a che egli fosse assolto se avesse fatto i nomi dì altrettante persone cui non avesse tolto qualcosa al tempo del suo governo della provincia, non poté aggrapparsi a quest'ancora di salvezza
tamen propter uetustissimam nobilitatem et recentem memoriam patris absolutus est

abs Sed quem ad modum splendor amplissimorum uirorum in protegendis reis plurimum ualuit, ita in opprimendis non sane multum potuit: quin etiam euidenter noxiis, dum eos acrius inpugnat, profuit

P Scipio Aemilianus Cottam apud populum accusauit

cuius causa, quamquam grauissimis criminibus erat confossa, septies ampliata et ad ultimum octauo iudicio absoluta est, quia homines uerebantur ne praecipuae accusatoris amplitudini damnatio eius donata existimaretur

quos haec secum locutos crediderim: nolumus caput alterius petentem in iudicium triumphos et tropaea spoliaque et deuictarum nauium rostra deferre: terribilis sit his aduersus hostem, ciuis uero salutem tanto fragore gloriae subnixus ne insequatur
Tuttavia, in considerazione dell'antichissima sua nobiltà e del recente ricordo di suo padre, egli fu assolto

Ma il prestigio di eminentissime persone, a quel modo che fu determinante nel proteggere degli accusati, così non riuscì che assai poco a farli condannare: anzi, mentre perseguiva con più furore degli incriminati evidentemente colpevoli, tanto più finì per giovare a costoro

Publio Scipione Emiliano accusò Cotta davanti al popolo

Questo processo, pur gravato da accuse decisive, fu per sette volte rinviato e finì, nell'ottavo giudizio, con una sentenza di assoluzione, perché il popolo temeva che la sua condanna fosse considerata un grazioso dono all'eccezionale importanza dell'accusatore

Sicché penserei che la gente abbia presso a poco fatto questo ragionamento: Non vogliamo che chi vuol far condannare un altro porti in tribunale i suoi trionfi, i trofei, il bottino e i rostri delle navi debellate: sia egli terribile in queste cose di fronte ai nemici, ma non persegua, fidando su tanto fragore di gloria, la vita di un concittadino

Maybe you might be interested

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 03 - Parte 02
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 03 - Parte 02

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 03 - Parte 02

abs Tam uehementes iudices aduersus excellentissimum accusatorem quam mites in longe inferioris fortunae reo

Calidius Bononiensis in cubiculo mariti noctu deprehensus, cum ob id causam adulterii diceret, inter maximos et grauissimos infamiae fluctus emersit, tamquam fragmentum naufragii leue admodum genus defensionis amplexus: adfirmauit enim se ob amorem pueri serui eo esse perductum

suspectus erat locus, suspectum tempus, suspecta matris familiae persona, suspecta etiam adulescentia ipsius, sed crimen libidinis confessio intemperantiae liberauit

abs Remissioris hoc, illud aliquanto grauioris materiae exemplum
() Giudici così severi nei confronti di un eccellentissimo accusatore quanto, invece, furono miti verso un accusato di condizione assai inferiore

Calidio Bolognese, sorpreso di notte nella camera da letto da un marito, dovendo per questo difendersi dall'accusa di adulterio riuscì a salvarsi, tra i violenti e pericolosi flutti dell'infamia, aggrappandosi, come a un relitto di naufragio, ad un fragile genere di difesa: affermò, infatti, di esser finito nella camera per amore di un giovane schiavo

Sospetti erano il luogo, la circostanza, la padrona di casa, l'età del presunto adultero: ma la confessione della sua intemperanza valse a fargli derubricare l'accusa di lussuria

() Se il fatto sopra citato può essere definito uno scandalo leggero, più serio è l'argomento di questo che segue

Maybe you might be interested

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 02 - Parte 01
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 02 - Parte 01

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 02 - Parte 01

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 09 - Parte 01
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 09 - Parte 01

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 09 - Parte 01

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 07 - Parte 02
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 07 - Parte 02

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 07 - Parte 02

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 06 - Parte 01
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 06 - Parte 01

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 06 - Parte 01

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 04 - Parte 02
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 04 - Parte 02

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 04 - Parte 02

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 06 - Parte 02
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 06 - Parte 02

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 06 - Parte 02