Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 06 - Parte 01, pag 5

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 06 - Parte 01

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 06 - Parte 01
P autem Rutilii uerba pluris an facta aestimem nescio: nam utrisque aeque admirabile inest robur

cum amici cuiusdam iniustae rogationi resisteret, atque is per summam indignationem dixisset quid ergo mihi inquit opus est amicitia tua, si quod rogo non facis

respondit immo quid mihi tua, si propter te aliquid inhoneste facturus sum

huic uoci consentanea illa opera, quod magis ordinum dissensione quam ulla culpa sua reus factus nec obsoletam uestem induit nec insignia senatoris deposuit nec supplices ad genua iudicum manus tetendit nec dixit quicquam splendore praeteritorum annorum humilius effecitque ut periculum non inpedimentum grauitatis eius esset, sed experimentum

atque etiam cum ei reditum in patriam Sullana uictoria praestaret, in exilio, ne quid aduersus leges faceret, remansit
() Di Publio Rutilio, poi, non so se stimare più le parole o le azioni: ché le une e le altre nacquero da meraviglioso vigore d'animo

Poiché egli resisteva alle ingiuste pressioni di un suo amico e questi, al colmo dello sdegno, ebbe detto Che bisogno, dunque, ho della tua amicizia, se non fai quel che ti chiedo

gli rispose: Piuttosto, che bisogno ho io della tua, se per te dovessi accingermi a fare qualcosa di poco onesto

Coerentemente con tale risposta si comportò, allorquando, incriminato in seguito a screzi tra gli ordini più che per alcuna sua colpa, né indossò gramaglie né depose le insegne di senatore né tese mani supplici alle ginocchia dei giudici né disse cosa alcuna che svilisse il prestigio delle sue imprese precedenti e fece in modo che il processo fosse non un ostacolo, ma una prova della sua gravità

Ed anche quando la vittoria di Silla gli offriva la possibilità di tornare in patria, egli rimase in esilio per non commettere azione alcuna contro la legge
quapropter felicitatis cognomen iustius quis moribus grauissimi uiri quam inpotentis armis adsignauerit: quod quidem Sulla rapuit, Rutilius meruit

M Brutus suarum prius uirtutum quam patriae parentis parricidauno enim facto et illas in profundum praecipitauit et omnem nominis sui memoriam inexpiabili detestatione perfudit, ultimum proelium initurus negantibus quibusdam id committi oportere fidenter inquit in aciem descendo: hodie enim aut recte erit aut nihil curabo

praesumserat uidelicet neque uiuere se sine uictoria neque mori sine securitate posse
Perciò si assegnerà il titolo di Felix più giustamente a un uomo di severissimi costumi che alle armi di un prepotente: quel che Silla rubò, Rutilio seppe meritare

() Marco Bruto, parricida delle sue virtù prima che del padre della patria con una sola azione inabissò quelle e coprì per sempre il ricordo del sud nome con un'inespiabile maledizione , sul punto di dare inizio all'ultima battaglia, a chi diceva che non era opportuno attaccare, rispose: Scendo in campo con fiducia: perché oggi o andrà bene o non avrò più alcuna preoccupazione

Certo egli aveva presunto di non poter vivere senza la vittoria e di non poter morire senza serenità d'animo
ext Cuius mentio mihi subicit quod aduersus D Brutum in Hispania grauiter dictum est referre: nam cum ei se tota paene Lusitania dedidisset ac sola gentis eius urbs Cinginnia pertinaciter arma retineret, temptata redemptione propemodum uno ore legatis Bruti respondit ferrum sibi a maioribus, quo urbem tuerentur, non aurum, quo libertatem ab imperatore auaro emerent, relictum

melius sine dubio istud nostri sanguinis homines dixissent quam audissent
L'accenno or ora fatto mi offre lo spunto per riferire la risposta che toccò a Decimo Bruto di ricevere in Spagna; quasi tutta la Lusitania si era arresa e, soli della sua popolazione, resistevano ostinatamente gli abitanti di Cinginnia; quando a costoro fu proposta la libertà a condizione che pagassero il riscatto, essi risposero come un sol uomo ai legati di Bruto che dagli avi avevano ricevuto in eredità le armi per difendersi, non l'oro, col quale poter comprare la libertà da un generale avido di danaro

Indubbiamente queste parole sarebbero state meglio dette che ascoltate in risposta da uomini della nostra razza

Maybe you might be interested

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 07 - Parte 01
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 07 - Parte 01

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 07 - Parte 01

ext Sed illos quidem natura in haec grauitatis uestigia deduxit, Socrates autem Graecae doctrinae clarissimum columen, cum Athenis causam diceret, defensionemque ei Lysias a se conpositam, qua in iudicio uteretur, recitasset demissam et supplicem, inminenti procellae adcommodatam, aufer inquit quaeso istam: nam ego, si adduci possem ut eam in ultima Scythiae solitudine perorarem, tum me ipse morte multandum concederem

spiritum contempsit, ne careret grauitate, maluitque Socrates extingui quam Lysias superesse
() Ora, se i Lusitani furono indotti dalla loro natura a seguire le orme della gravità, Socrate, invece, il fondamento più luminoso del sapere dei Greci, poiché in Atene veniva celebrato il processo a suo carico e Lisia gli ebbe letto la comparsa di difesa che per lui aveva composta una comparsa dimessa e supplichevole, abilmente preparata in vista dell'imminente tempesta, Mettila via , disse, ti prego: giacché, se potessi essere indotto a pronunciarla nell'estremo deserto della Scizia, allora ammetterei di dover essere condannato a morte

Disprezzò la vita per non restare privo di gravità e preferì morire da Socrate che sopravvivere da Lisia
ext Quantus hic in sapientia, tantus in armis Alexander illam uocem nobiliter edidit: Dareo enim uno iam et altero proelio uirtutem eius experto atque ideo et partem regni Tauro tenus monte et filiam in matrimonium cum decies centum milibus talentum pollicente, cum Parmenion dixisset se, si Alexander esset, usurum ea condicione, respondit et ego uterer, si Parmenion essem

uocem duabus uictoriis respondentem dignamque cui tertia, sicut euenit, tribueretur

ext Atque haec quidem et animi magnifici et prosperi status: illa uero, qua legati Lacedaemoniorum apud patrem eius miseram fortitudinis suae condicionem testati sunt, gloriosior quam optabilior: intolerabilibus enim oneribus ciuitatem eorum inplicanti, si quid morte grauius imperare perseueraret, mortem se praelaturos responderunt
() Quanto grande questi in sapienza, altrettanto grande conquistatore, Alessandro pronunziò nobilmente una celebre frase: quando Dario ne aveva già sperimentato il valore in più di una battaglia e perciò gli prometteva parte del regno fino al Tauro e la figlia in matrimonio con una dote di un milione di talenti, dicendo Parmenione che, se fosse stato Alessandro, lui avrebbe accettato, rispose: Anch'io accetterei, se fossi Parmenione

O voce che vale due vittorie e degna di ottenerne una terza, come in realtà avvenne

Se questo detto riflette un animo grande e una condizione prospera, più glorioso che desiderabile è quello, col quale gli ambasciatori degli Spartani testimoniarono presso il padre di Alessandro il loro disperato coraggio: a lui che coinvolgeva la loro città in gravami intollerabili, risposero che avrebbero preferito la morte, se continuasse ad imporre qualche peso più grave della morte

Maybe you might be interested

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 03 - Parte 01
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 03 - Parte 01

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 03 - Parte 01

ext Nec parum graue Spartani cuiusdam dictum, siquidem nobilitate et sanctitate praestans, sed in petitione magistratus uictus maximae sibi laetitiae esse praedicauit, quod aliquos patria sua se meliores uiros haberet

quo sermone repulsam honori adaequauit

init Tempus est iustitiae quoque sancta penetralia adire, in quibus semper aequi ac probi facti respectus religiosa cum obseruatione uersatur et ubi studium uerecundiae, cupiditas rationi cedit nihilque utile, quod parum honestum uideri possit, ducitur

eius autem praecipuum et certissimum inter omnes gentes nostra ciuitas exemplum est

Camillo consule Falerios circumsedente magister ludi plurimos et nobilissimos inde pueros uelut ambulandi gratia eductos in castra Romanorum perduxit
Né poco autorevole fu il detto di uno Spartano, se, pur primeggiando per nobiltà ed onestà di vita, vinto tuttavia in una competizione elettorale, dichiarò che la cosa lo riempiva di letizia, perché ciò voleva dire che Sparta aveva alcuni cittadini migliori di lui

Con queste parole egli pareggiò la ripulsa alla carica che non aveva ottenuto

tempo ormai di entrare anche nei sacri penetrali della giustizia, dove la considerazione dell'equità e della rettitudine dimora sempre in una con il culto religioso e la passione cede al pudore, il piacere alla ragione e nulla viene ritenuto utile, che possa sembrar poco onesto

Particolare ed infallibile esempio di essa è, tra tutte le genti, la nostra città

Mentre il console Camillo assediava Falerii, un maestro di scuola fece uscire dalla città numerosi ragazzi, appartenenti alle famiglie più ragguardevoli, come per una passeggiata e li condusse fino all'accampamento romano
quibus interceptis non erat dubium quin Falisci deposita belli gerendi pertinacia tradituri se nostro imperatori essent

ea re senatus censuit ut pueri uinctum magistrum uirgis caedentes in patriam remitterentur

qua iustitia animi eorum sunt capti, quorum moenia expugnari non poterant: namque Falisci beneficio magis quam armis uicti portas Romanis aperuerunt

Eadem ciuitas aliquotiens rebellando semperque aduersis contusa proeliis tandem se Q Lutatio consuli dedere coacta est
Una volta che essi erano ormai in mano dei Romani, non c'era dubbio che i Falisci avrebbero smesso di resistere ostinatamente, arrendendosi al nostro supremo generale

Di conseguenza il senato decretò che i ragazzi fossero rimandati in patria e vi accompagnassero a colpi di frusta il loro maestro in catene

Gli assediati, le cui mura non avevano potuto essere espugnate, lo furono da questo comportamento che rivelava l'alto senso romano della giustizia: e fu così che i Falisci, vinti più dal beneficio ricevuto che dalle armi, aprirono le porte ai Romani

La stessa città, ribellandosi più di una volta e sempre fiaccata in sfavorevoli battaglie, fu alfine costretta ad arrendersi al console Quinto Lutazio

Maybe you might be interested

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 02 - Parte 02
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 02 - Parte 02

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 02 - Parte 02

aduersum quam saeuire cupiens populus Romanus, postquam a Papirio, cuius manu iubente consule uerba deditionis scripta erant, doctus est Faliscos non potestati, sed fidei se Romanorum conmisisse, omnem iram placida mente deposuit pariterque et uiribus odii, non sane facile uinci adsuetis, et uictoriae obsequio, quae promptissime licentiam subministrat, ne iustitiae suae deesset obstitit

Idem, cum P Claudius Camerinos ductu atque auspiciis suis captos sub hasta uendidisset, etsi aerarium pecunia, fines agris auctos animaduertebat, tamen, quod parum liquida fide id gestum ab imperatore uidebatur, maxima cura conquisitos redemit iisque habitandi gratia locum in Auentino adsignauit et praedia restituit
Il popolo romano avrebbe pur voluto infierire sui Falisci, ma, venuto a sapere da Papirio per cui mano era stato scritto, su ordine del console, il testo della resa che i Falisci si erano affidati non al potere, ma alla lealtà dei Romani, sentì sbollire ogni ira e, per non venire meno al proprio senso di giustizia, si oppose sia all'impeto dell'odio, che difficilmente si riesce a vincere, sia alle tentazioni di licenza, che non difficilmente la vittoria suole con sé comportare

Lo stesso popolo, avendo Publio Claudio venduto all'asta gli abitanti di Cameria ch'erano stati presi prigionieri dall'esercito romano al suo comando, sebbene sapesse che l'erario veniva incrementato dal danaro e i confini incrementati dai territori aggiunti, tuttavia, poiché aveva l'impressione che il generale si fosse comportato in maniera poco pulita, li raccolse con grandissima cura, li riscattò e assegnò loro da abitare un quartiere sull'Aventino e inoltre restituì loro i terreni
pecuniam etiam non ad curiam sed sacraria aedificanda sacrificiaque facienda tribuit iustitiaeque promptissimo tenore effecit ut exitio suo laetari possent, quia sic renati erant

Moenibus nostris et finitimis regionibus quae adhuc retuli , quod sequitur per totum terrarum orbem manauit

Timochares Ambraciensis Fabricio consuli pollicitus est se Pyrrum ueneno per filium suum, qui potionibus eius praeerat, necaturum

ea res cum ad senatum esset delata, missis legatis Pyrrum monuit ut aduersus huius generis insidias cautius se gereret, memor urbem a filio Martis conditam armis bella, non uenenis gerere debere
Fissò anche una somma non solo per edificare la Curia, ma per costruire dei templi e celebrarvi dei sacrifici, e tosto tendendo la corda della giustizia, fece sì che avessero da rallegrarsi per la loro disgrazia, perché in questo modo erano come rinati

I fatti da me riferiti sin qui si limitano all'ambito della nostra città e delle regioni limitrofe; di questo che segue, invece, l'eco è risuonata per tutto l'orbe terracqueo

Timocare di Ambracia promise al console Fabrizio che avrebbe fatto avvelenare Pirro dal proprio figlio, ch'era il capo dei coppieri di corte

Riferita la cosa in senato, il popolo, memore che una città come Roma, fondata dal figlio di Marte, dovesse fare le guerre con le armi, non con i veleni, avvertì il re di stare più in guardia contro insidie di questo genere

Maybe you might be interested

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 03 - Parte 02
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 03 - Parte 02

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 03 - Parte 02

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 02 - Parte 01
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 02 - Parte 01

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 02 - Parte 01

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 09 - Parte 01
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 09 - Parte 01

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 09 - Parte 01

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 07 - Parte 02
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 07 - Parte 02

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 07 - Parte 02

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 04 - Parte 02
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 04 - Parte 02

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 04 - Parte 02

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 08 - Parte 02
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 08 - Parte 02

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 08 - Parte 02