Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 06 - Parte 01

Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 06 - Parte 01

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 06 - Parte 01

init Vnde te uirorum pariter ac feminarum praecipuum firmamentum, Pudicitia, inuocem

tu enim prisca religione consecratos Vestae focos incolis, tu Capitolinae Iunonis puluinaribus incubas, tu Palatii columen augustos penates sanctissimumque Iuliae genialem torum adsidua statione celebras, tuo praesidio puerilis aetatis insignia munita sunt, tui numinis respectu sincerus iuuentae flos permanet, te custode matronalis stola censetur: ades igitur et recognosce quae fieri ipsa uoluisti
() Da dove debbo iniziare a invocarti, o Pudicizia, solido fondamento per uomini e donne nello stesso tempo

Tu, infatti, hai sede tra i focolari sacri a Vesta per antico culto, tu giaci sui pulvinari di Giunone Capitolina, tu, pilastro del Palatino, riempi della tua continua presenza gli augusti penati e il venerando letto nuziale di Giulia, dalla tua protezione sono munite le insegne della puerizia, nel rispetto della tua essenza divina si perpetua il fiore genuino di giovinezza, sotto la tua custodia vengono censite le matrone: vieni ad assistermi, dunque, e rievoca le azioni da te stessa volute
Dux Romanae pudicitiae Lucretia, cuius uirilis animus maligno errore fortunae muliebre corpus sortitus est, a Sex Tarquinio regis Superbi filio per uim stuprum pati coacta, cum grauissimis uerbis iniuriam suam in concilio necessariorum deplorasset, ferro se, quod ueste tectum adtulerat, interemit causamque tam animoso interitu imperium consulare pro regio permutandi populo Romano praebuit

Atque haec inlatam iniuriam non tulit: Verginius plebei generis, sed patricii uir spiritus, ne probro contaminaretur domus sua, proprio sanguini non pepercit: nam cum App Claudius decemuir filiae eius uirginis stuprum potestatis uiribus fretus pertinacius expeteret, deductam in forum puellam occidit pudicaeque interemptor quam corruptae pater esse maluit
() Colei che detiene il primato della pudicizia romana, Lucrezia, al cui animo virile toccò, per maligno errore della sorte, corpo muliebre, costretta con la violenza a subire lo stupro di Sesto Tarquinio, figlio del re Superbo, dopo aver deplorato con parole di alto sdegno, nel consiglio di famiglia, l'offesa fattale, si uccise con un'arma che aveva portato seco nascosta sotto la veste e con la sua coraggiosa fine offrì al popolo romano motivo a sostituire alla monarchia la repubblica consolare

() Se costei non sopportò l'offesa infertale, Verginio, uomo di condizione plebea ma di nobili sentimenti, perché la sua casa non venisse contaminata dal disonore, non risparmiò il proprio sangue: poiché, infatti, il decemviro Appio Claudio, confidando nelle forze del suo potere, attentava assai insistentemente alla verginità di sua figlia, l'accompagnò nel Foro e ve la uccise, preferendo essere l'uccisore di una fanciulla pudica che il padre di una donna deflorata
Nec alio robore animi praeditus fuit Pontius Aufidianus eques Romanus, qui, postquam conperit filiae suae uirginitatem a paedagogo proditam Fannio Saturnino, non contentus sceleratum seruum adfecisse supplicio etiam ipsam puellam necauit

ita ne turpes eius nuptias celebraret, acerbas exequias duxit

Quid P Maenius, quam seuerum pudicitiae custodem egit

in libertum namque gratum admodum sibi animaduertit, quia eum nubilis iam aetatis filiae suae osculum dedisse cognouerat, cum praesertim non libidine, sed errore lapsus uideri posset

ceterum amaritudine poenae teneris adhuc puellae sensibus castitatis disciplinam ingenerari magni aestimauit eique tam tristi exemplo praecepit ut non solum uirginitatem inlibatam, sed etiam oscula ad uirum sincera perferret
Di non diversa forza d'animo fu dotato Ponzio Aufidiano, cavaliere romano, il quale, venuto a sapere che sua figlia era stata deflorata dal pedagogo Fannio Saturnino, non contento di aver mandato a morte lo scellerato servo, uccise anche la giovinetta

Così, per non celebrarne le vergognose nozze, ne celebrò le dolorose esequie

() Che diremo di Publio Menio, ahi quanto severo custode della pudicizia

Egli punì un liberto, che pur gli era carissimo, perché aveva saputo da lui essere stata baciata sua figlia, già in età da marito: anche se poteva parere che colui avesse commesso questa imprudenza per errore, non per mero desiderio

Ma con la severità del castigo inflitto Menio volle dimostrare quanto fosse importante per lui inculcare l'abitudine alla castità nei sensi ancor teneri della giovinetta, cui insegnò con una punizione così severa non solo a conservare illibata la verginità, ma anche a far dono di baci purissimi al suo futuro sposo

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Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 03 - Parte 01
Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili: Libro 03 - Parte 01

Latino: dall'autore Valerio Massimo, opera Detti e fatti memorabili parte Libro 03 - Parte 01

Q uero Fabius Maximus Seruilianus honoribus, quos splendidissime gesserat, censurae grauitate consummatis exegit poenas a filio dubiae castitatis et punito pependit uoluntario secessu conspectum patriae uitando

Dicerem censorium uirum nimis atrocem extitisse, nisi P Atilium Philiscum in pueritia corpore quaestum a domino facere coactum tam seuerum postea patrem cernerem: filiam enim suam, quia stupri se crimine coinquinauerat, interemit

quam sanctam igitur in ciuitate nostra pudicitiam fuisse existimare debemus, in qua etiam institores libidinis tam seueros eius uindices euasisse animaduertimus

Sequitur excellentis nominis ac memorabilis facti exemplum
() Quinto Fabio Massimo Serviliano, dopo aver concluso la sua brillantissima carriera con l'esercizio della severa censura, fece pagare al figlio il fio della sua dubbia moralità e a sé stesso quello di averlo punito, andandosene in volontario esilio

() Direi che questo censore fu troppo crudele, se non vedessi in Publio Attilio Filisco, ch'era stato costretto dal suo padrone nella puerizia a fare mercato del proprio corpo, uno che divenne poi il più severo dei padri, uccidendo sua figlia macchiatasi di stupro

Quanto intoccabile dobbiamo credere che sia stata in Roma la pudicizia, se a giudicarla con tanta severità vediamo che furono persino i mercanti del piacere

() Segue l'esempio di un fatto memorabile e di fama eccellente
M Claudius Marcellus aedilis curulis C Scantinio Capitolino tribuno pl diem ad populum dixit, quod filium suum de stupro appellasset, eoque asseuerante se cogi non posse ut adesset, quia sacrosanctam potestatem haberet, et ob id tribunicium auxilium inplorante, totum collegium tribunorum negauit se intercedere quo minus pudicitiae quaestio perageretur

citatus itaque Scantinius reus uno teste qui temptatus erat damnatus est

constat iuuenem productum in rostra defixo in terram uultu perseueranter tacuisse uerecundoque silentio plurimum in ultionem suam ualuisse
Marco Claudio Marcello, edile curule, citò davanti al popolo il tribuno della plebe Caio Scantinio Capitolino per averne adescato il figlio allo stupro, e quando quello dichiarò di non poter essere costretto a presentarsi, data l'inviolabilità della sua carica, e chiese per questo l'appoggio dei colleghi, il collegio tutto dei tribuni dichiarò che non faceva opposizione a che si svolgesse il processo per offesa al pudore

Scantinio, pertanto fu accusato come reo un solo testimone, che aveva tentato di corrompere

noto che il giovane, fatto avanzare fino ai rostri, non disse verbo e tenne gli occhi sempre fissi a terra, contribuendo col suo verecondo silenzio più che con altro alla propria vendetta

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Metellus quoque Celer stuprosae mentis acer poenitor extitit Cn Sergio Silo promissorum matri familiae nummorum gratia diem ad populum dicendo eumque hoc uno crimine damnando: non enim factum tunc, sed animus in quaestionem deductus est, plusque uoluisse peccare nocuit quam non peccasse profuit

Contionis haec, illa curiae grauitas

T Veturius filius eius Veturii, qui in consulatu suo Samnitibus ob turpiter ictum foedus deditus fuerat, cum propter domesticam ruinam et graue aes alienum P Plotio nexum se dare adulescentulus admodum coactus esset, seruilibus ab eo uerberibus, quia stuprum pati noluerat, adfectus querellam ad consules detulit

a quibus hac de re certior factus senatus Plotium in carcerem duci iussit: in qualicumque enim statu positam Romano sanguini pudicitiam tutam esse uoluit
() Anche Metello Celere fu severo vendicatore delle intenzioni disoneste, citando davanti al popolo Cneo Sergio Silo sotto l'accusa di aver tentato di corrompere con danaro una madre di famiglia e condannandolo solo per questo: in quel caso venne processato non il fatto, ma l'intenzione criminosa, e la volontà di commettere la colpa nocque più di quanto giovò il non averla commessa

() Questa la severità del popolo, quella della Curia

Tito Veturio, figlio del console omonimo che era stato consegnato ai Sanniti in conseguenza del patto vergognoso che aveva con loro stipulato, costretto quando era giovanissimo dalla rovina della sua famiglia e dai pesanti debiti a diventare schiavo di Publio Plozio e da costui fatto flagellare alla pari di un servo per non aver voluto subirne lo stupro, si querelò davanti ai consoli

Da costoro edotto, il senato fece incarcerare Plozio, volendo che, in qualunque condizione posta, la pudicizia del sangue romano fosse protetta
Et quid mirum, si hoc uniuersi patres conscripti censuerunt

C Pescennius III uir capitalis C Cornelium fortissimae militiae stipendia emeritum uirtutisque nomine quater honore primi pili ab imperatoribus donatum, quod cum ingenuo adulescentulo stupri commercium habuisset, publicis uinculis onerauit

a quo appellati tribuni, cum de stupro nihil negaret, sed sponsionem se facere paratum diceret, quod adulescens ille palam atque aperte corpore quaestum factitasset, intercessionem suam interponere noluerunt

itaque Cornelius in carcere mori coactus est: non putarunt enim tribuni pl rem publicam nostram cum fortibus uiris pacisci oportere, ut externis periculis domesticas delicias emerent

Libidinosi centurionis supplicium M Laetori Mergi tribuni militaris aeque similis foedus exitus sequitur
() E che c'è di strano, se i Padri coscritti presero all'unanimità questa decisione

Il triumviro capitale Caio Pescennio arrestò, perché colpevole di stupro continuato nei confronti di un giovinetto di libera condizione, Caio Cornelio, che pure era stato soldato valorosissimo ed aveva per valore ricevuto dai suoi generali ben quattro volte l'onore di comandare la prima centuria

I tribuni, ai quali si era rivolto egli non negava lo stupro, ma si dichiarava pronto a garantire che quel giovane aveva fatto palesemente mercato del proprio corpo , non vollero opporre il loro veto

Così Cornelio fu costretto a morire in carcere: in sostanza i tribuni della plebe non giudicarono opportuno che la nostra repubblica venisse a patti con i valorosi sì da garantir loro, a prezzo del coraggio dimostrato in battaglia lontano da Roma, lussuriosi piaceri in patria

Al supplizio di questo corrotto centurione segue la fine f similmente turpe del tribuno militare Marco Letorio Mergo

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cui Cominius tribunus pl diem ad populum dixit, quod cornicularium suum stupri causa adpellasset

nec sustinuit eius rei conscientiam Laetorius, sed se ipse ante iudicii tempus fuga prius, deinde etiam morte puniuit

naturae modum expleuerat, fato tamen functus uniuersae plebis sententia crimine inpudicitiae damnatus est

signa illum militaria, sacratae aquilae, et certissima Romani imperii custos, seuera castrorum disciplina, ad inferos usque persecuta est, quoniam, cuius uirtutis magister esse debuerat, sanctitatis corruptor temptabat existere

Hoc mouit C Marium imperatorem tum, cum C Lusium sororis suae filium, tribunum militum, a C Plotio manipulari milite iure caesum pronuntiauit, quia eum de stupro conpellare ausus fuerat
Costui fu citato in giudizio davanti al popolo dal tribuno della plebe Cominio per avere invitato il suo segretario a farsi stuprare

Letorio non resistette al rimorso, ma, ancor prima che fosse celebrato il processo, fuggì e in un secondo tempo si punì suicidandosi

Aveva soddisfatto la legge naturale; tuttavia, dopo essersi ucciso, per decisione unanime del popolo fu condannato per impudicizia

Le insegne militari, le auguste aquile e, custode infallibile dell'impero romano, la severa disciplina del campo lo seguirono fino agli inferi, perché tentava di diventare corruttore di quell'inviolabilità, di cui sarebbe dovuto esser maestro

() Ciò mosse Caio Mario, generale, allorché proclamò la legittimità dell'uccisione del tribuno militare Caio Lusio, figlio di sua sorella, da parte del soldato semplice Caio Plozio per aver osato adescarlo a farsi, violentare
Sed ut eos quoque, qui in uindicanda pudicitia dolore suo pro publica lege usi sunt, strictim percurram, Sempronius Musca C Gellium deprehensum in adulterio flagellis cecidit, C Memmius L Octauium similiter deprehensum pernis contudit, Carbo Attienus a Vibieno, item Pontius a P Cerennio deprehensi castrati sunt

Cn etiam Furium Brocchum qui deprehenderat familiae stuprandum obiecit

quibus irae suae indulsisse fraudi non fuit

ext Atque ut domesticis externa subnectam, Graeca femina nomine Hippo, cum hostium classe esset excepta, in mare se, ut morte pudicitiam tueretur, abiecit

cuius corpus Erythraeo litori adpulsum proxima undis humus sepulturae mandatum ad hoc tempus tumulo contegit: sanctitatis uero gloriam aeternae traditam memoriae Graecia laudibus summis celebrando cotidie florentiorem efficit
() Ma per accennare assai brevemente anche a coloro che nel vendicare la propria pudicizia ricorsero al proprio dolore invece che alle leggi della repubblica, Sempronio Mosca, colto Caio Gellio in flagrante adulterio, lo finì a frustate, Caio Memmio abbatté a pugni Lucio Ottavio sorpreso a fare altrettanto; mentre Carbone Attieno e Ponzio, sorpresi rispettivamente da Vibieno e da Publio Cerennio, furono privati dei loro attributi virili

Un tale, che aveva scoperto Cneo Furio Brocco, lo offrì allo stupro della sua gente

E per costoro aver soddisfatto la propria collera non costituì reato

Per far seguire ora esempi stranieri a quelli della patria, una donna greca, di nome Ippona, catturata da una flotta nemica, per preservare con la morte la sua verginità si gettò in mare

Del suo corpo, arenatosi sul litorale di Eritre e sepolto assai vicino alla riva, si può vedere ancor oggi il tumulo: e i Greci ne tramandarono la gloria eterna, rendendone ogni giorno più viva la memoria con le loro continue lodi

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ext Vehementius hoc, illud consideratius exemplum pudicitiae

exercitu et copiis Gallograecorum a Cn Manlio consule in Olympo monte ex parte deletis ex parte captis, Orgiagontis reguli uxor mirae pulchritudinis a centurione, cui custodienda tradita erat, stuprum pati coacta, postquam uentum est in eum locum, in quem centurio misso nuntio necessarios mulieris pretium, quo eam redimerent, adferre iusserat, aurum expendente centurione et in eius pondus animo oculisque intento Gallograecis lingua gentis suae imperauit ut eum occiderent

interfecti deinde caput abscisum manibus retinens ad coniugem uenit abiectoque ante pedes eius iniuriae et ultionis suae ordinem exposuit

huius feminae quid aliud quisquam quam corpus in potestatem hostium uenisse dicat

nam neque animus uinci nec pudicitia capi potuit
() Se questo esempio di pudicizia è più impulsivo, quello è più meditao

Dopo che l'esercito e le forze dei Gallogreci furono in parte distrutti, in parte catturati sul monte Olimpo dal console Cneo Manlio, la moglie del principotto locale Orgiagonte, donna di meravigliosa bellezza, fu costretta a subire uno stupro dal centurione cui era stata affidata in custodia; quando si giunse nel luogo dove costui aveva dato ordine, tramite un messaggero, che i congiunti portassero il prezzo del suo riscatto, mentre il centurione pesava l'oro ed era tutto intento, animo ed occhi, all'operazione, essa ordinò ai Gallogreci nella lingua del suo popolo di ucciderlo

Tenendo poi in mano la testa recisa del centurione, si presentò al marito e, gettatagliela davanti ai piedi, fece il racconto dell'offesa subita e della propria vendetta

Che altro si potrebbe dire di costei, se non che in potere dei nemici venne solo il suo corpo

Infatti né il suo animo poté esser vinto né la sua castità espugnata

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