Tibullo: la vita, opere e temi trattati

Tibullo: la vita, opere e temi trattati

Nacque a Gabii, nel Lazio il 50a.C. Da una famiglia equestre, dunque riuscì a permettersi l'istruzione

Non ebbe problemi letterari ma dedicò la sua vita all'otium letterario. Giunto a Roma si avvicinò a Messalla Corvino col quale condivideva l'amore per la campagna e per la poesia pastorale. Legato da quest'amicizia seguì Corvino anche in alcune spedizioni militari in Aquitania e in Oriente. Durante una spedizione a Corcira si ammalò e fu costretto a tornare a Roma dove visse gli ultimi anni della sua vita.

Le elegie: Il corpus Tibullianum è costituito da 3 libri che comprendono 36 carmi in distici elegiaci. Il primo libro, composto da 10 carmi, è intitolato "A Delia", dedicato alla donna infedele amata dal poeta da identificare con una certa Plania. Solo 5 elegie sono dedicate a questa donna,le altre sono indirizzate a dei personaggi del tempo e l'ultima è un elogio della vita agreste e della pace.

Il secondo libro è dedicato alla figura di Nemesi che è un nome allegorico, che indica una donna che dovrebbe vendicare l'infedeltà di Delia (3, 4, 6 elegie), la prima elegia è dedicata alla festa di Ambarvalia, la seconda all'amico Cornuto e la 5 dedicata al figlio di Corvino. Il terzo libro è più complesso ed è composto da 20 elegie, le prime 6 appartengono a Ligdamo (da identificarsi con un giovane poeta del circolo di Corvino o con lo stesso Ovidio).

In queste esprime l'amore per Noera e a seguire si trova il Paneggricus Messallae, un carme di 211 esametri in cui elogia Corvino (questo probabilmente non è di Tibullo). Le ultime due elegie attribuite a Tibullo, sono dedicate a una donna non nominata. Quest'ultimo libro è il risultato della collaborazione nel circolo di Corvino.