Tacito: riassunto della vita e opere

Tacito: riassunto della vita e opere

Tacito 55d.C.-120d.C.

Le notizie sulla vita di Tacito sono piuttosto incerte.

-Incerto è l'anno di nascita, che però si tende a fissare intorno al 55d.C. sulla base sia della testimonianza diretta di Tacito che nel "Dialogus de oratoribus" ambientato nel 75d.C. afferma di essere un giovinotto, sia di una testimonianza di Plinio il giovane che, nato nel 61-62d.C., in una delle sue epistole afferma che lui era poco più che un ragazzo quando Tacito era già divenuto celebre.

-Incerto è anche il luogo di nascita, anche se si tende ad oscillare tra la Gallia Narbonense e la Gallia Cisalpina poiché il cognomen Tacito è attestato nelle epigrafi di entrambe queste due regioni, in particolare farebbe propendere più per la Gallia Narbonense la provenienza del suocero Giulio Agricola da Forogiulio, mentre farebbe propendere più per la Gallia Cisalpina la conoscenza di quei luoghi che Tacito dimostra nelle sue opere.

Incerto è anche il ceto sociale, anche se si oscilla tra un'origine servile per cui il nomen Cornelio sarebbe stata acquisito da Tacito al momento dell'affrancamento dal suo padrone e un'origine equestre, in ogni caso però è certo che Tacito proveniva da una famiglia agiata e prestigiosa che gli diede un'accurata formazione che poi gli consentì non solo di diventare un eccellente oratore ma anche di intraprendere una brillante carriera politica che certamente fu anche agevolata dal matrimonio con la figlia di un influente uomo politico qual'era Giulio Agricola; infatti, la carriera politica di Tacito comincia poco dopo il matrimonio, nel 77d.C., con la carica di tribuno militare e proseguì con altre importanti cariche come quella di questore, pretore e decemvir sacris faciundis, una prestigiosa carica sacerdotale che lo impegnò nella celebrazione dei ludi secolari, poi per alcuni anni si allontanò da Roma impegnato in una qualche provincia come promagistrato o come legato di una legione, e fece ritorno a Roma alla morte del suocero, nel 93d.C., e proprio dopo il ritorno a Roma ricevette la carica di console suffectus per sostituire Virginio Rufo, del quale pronunciò l'orazione funebre e raggiunse così l'apice della sua carriera politica, tuttavia nel frattempo Tacito non trascurò l'attività oratoria, e infatti nel 100d.C. si distinse in un processo contro il proconsole d'Africa Mario Prisco, sostenendo contro di lui, assieme a Plinio il giovane, l'accusa di malversazione. Infine, pare che Tacito sia morto intorno al 120d.C., ma non si sà in quale luogo.

Produzione letteraria: Il "Dialogus de oratoribus" è un'opera composta da Tacito intorno al 100d.C., anche se in realtà la paternità tacitania di quest'opera è stata a lungo messa in discussione, per cui si è pensato ad altri autori tra cui Svetonio, Quintiliano e Plinio il giovane e persino all'anonimato, e solo di recente gli studiosi sono più o meno concordi nel ritenere che l'opera sia da attribuire a Tacito; questa incertezza sulla paternità dell'opera è stata dovuta innanzitutto al fatto che nel '400 è stato rinvenuto nel monastero tedesco di Hensfeld un manoscritto, poi portato in Italia e in seguito scomparso, contenente alcune opere di Tacito fino ad allora ignote, ovvero l'Agricola, la Germania e assunto il Dialogus de oratoribus, però solo per le prime due era indicata la paternità tacitiana.

Inoltre quest'opera presenta un'evidente anomalia stilistica rispetto alla restante produzione tacitiana, in quanto ha uno stile ciceroniano tuttavia lo si potrebbe spiegare tenendo che:

-è un'opera giovanile, per cui è molto probabile che Tacito non avesse ancora sviluppato un proprio stile personale;

-nella composizione dell'opera probabilmente Tacito ha risentito dell'influenza di Quintiliano, fervente sostenitore di Cicerone, che in effetti era stato anch'egli autore di un'opera incentrata sulla questione della decadenza dell'eloquenza a Roma;

-In quest'opera Tacito dà la parola ai personaggi, quindi impiega il loro stile, piuttosto che il suo.