Scipio,ut in conspectu terra fuit

Scipio,ut in conspectu terra fuit

LIVIO Traduzione

Scipio,ut in conspectu terra fuit,precatus deos ut bene rei publicae res eveniret,dare vela et terram petere iussit. Vento eodem ferebantur,sed nebula sub idem fere tempus quo pridie orta conspectum terrae ademit et ventus premente nebula cecidit. Nox deinde incertiora omnia fecit;itaque ancoras,ne aut inter se concurrerent naves aut terrae inferrentur,iecere. Ubi illuxit,ventus idem coortus,nebula disiecta,aperuit omnia Africae litora. Scipio quod esset proximum promunturium percontatus,cum Pulchri promunturium id vocari audisset,"placet omen" inquit, "huc dirigite naves". Eo classis decurrit,copiaeque omnes in terram expositae sunt.Scipione avendo domandato agli dei, quando la terra fu in vista, se quello fosse per il bene dello Stato e per il suo, il fatto che vedeva l'Africa, ordinò di mollare le vele e di cercare più in basso un altro punto per fare attraccare le navi. Il vento stesso le spingeva sempre; ma la nebbia, si levò più o meno alla stessa ora della veglia, tolse la vista della terra, e il vento, soffocato da quella nebbia, calò. . Dopo, di notte aumentò ancora l'incertezza della situazione. Gettarono anche le ancore, per paura che le navi si urtassero tra loro o fossero portate contro la costa. Di giorno, il vento stesso, esssendosi levato, disperse la nebbia, e scoprì tutta la costa della Africa. Scipione, avendo domandato quale fosse il promontorio più vicino e era chiamato « promontorio del Bello », dichiarò : "Questo presagio mi piace, dirigete le navi verso quel punto". La flotta vi andò rapidamente, e furono fatte sbarcare tutte le truppe.