Scetticismo: riassunto

Scetticismo: riassunto

Lo scetticismo è una corrente filosofica che si occupa analizzare polemicamente altri sistemi filosofici, come l’epicureismo, lo stoicismo, l’artistotelismo..

I due principali punti di fondo sono:

1) il verso scettico è colui che continua nella sua ricerca, utilizzando un'apertura mentale, che diventa poi lo scopo, il fine

2) raccolta e invenzione di argomenti che smontassero le pretese rigide dei dogmi.

 Ci sono sostanzialmente due filoni, uno è quello di Pirrone, l'altro è di Arcesilao.

A Pirrone non si può attribuire veramente la qualità di scettico, poiché non sembra interessato a perseguire quell'instancabile ricerca della verità. Tende quasi al dogmatismo nel pronunciarsi sulla natura delle cose che vengono definite in modo negativo come "senza differenze e stabilità"c'è una sorta di indeterminazione delle cose che ci lascia senza opinioni  e di conseguenza si passa all'afasia e all'imperturbabilità, vero fine di questa filosofia. Anche dal punto di vista della conoscenza non si schiera completamente dalla parte di coloro che dicono che non conosciamo nulla, ma afferma piuttosto che non c'è nulla da conoscere.Il suo linguaggio non da giudizi definitivi sulla realtà, andando contro quindi anche al principio di non contraddizione aristotelico.

Dal punto di vista etico invece fu scettico, poiché fu distaccato dai valori tradizionali, non ebbe paura del pericolo, fu solitario e costante. In sostanza più che un insegnamento filosofico, si occupò di dare un modello di vita, una testimonianza che mettesse in evidenza la sua imperturbabilità e indifferenza rispetto agli eventi del mondo. Il filone di Pirrone venne ripreso da Enesidemo. La forte critica di Enesidemo verso il filone dell'accademia è quella di essere stoici contro stoici. Egli fissa poi 10 tròpi, per evitare il dogmatismo. Enesidemo si sofferma sul relativismo delle sensazioni, per cui un uomo sente diversamente da un animale e non c'è un criterio per definire l'oggettività. Riconosce anche lui come fine ultimo l'atarassia, data dal compimento di sforzi sia fisici che morali. In seguito ci fu Agrippa, il quale riprese la critica al filone dell'Accademia e andò oltre ciò che fece Enesidemo, elaborando 5 tropi 1)discordanza 2) regresso (le prove che portiamo come argomentazione ad un qualcosa, se dovessero essere provate, bisognerebbe ricorrere ad altre prove, che a loro volta dovrebbero essere provate e si avrebbe un regresso all'infinito) 3) relatività 4) ipotesi 5) diallele.

Per Agrippa l'effetto di una causa diventa la stessa causa poiché in quel caso la causa è causa grazie all'effetto e quindi la causa originaria è l'effetto e l'effetto è causa. Agrippa inoltre giudica inconcludente il sillogismo poiché bisognerebbe dimostrare anche le premesse che si prendono. L'ultimo Pirroniano fu Sesto Empirico, che riportò i principi dello scetticismo. Afferma che ogni esperienza è soggettiva e non si possono dare delle leggi, bensì delle regole di condotta. Non afferma quindi che non c'è nulla da sapere.