QVID fles abducta gravius Briseide | Perché piangi più tristemente di Briseide portata via |
quid fles anxia captiva tristius Andromacha | Perché piangi più mestamente di Andromaca angosciata prigioniera |
quidve mea de fraude deos, insana, fatigas | O perché stanchi i miei dei, pazza, riguardo a un tradimento |
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Properzio, Elegie: Libro II, Elegia XXVI
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quid quereris nostram sic cecidisse fidem | Perché lamenti così che la mia fedeltà sia venuta meno |
non tam nocturna volucris funesta querela[5] Attica Cecropiis obstrepit in foliis, nec tantum Niobe, bis sex ad busta superba, sollicito lacrimans defluit a Sipylo | Non così il notturno uccello attico emette funesti lamenti [5] tra le foglie cecropie, né tanto Niobe, orgogliosa presso i dodici sepolcri, piangendo si allontano dal desolato Sipilo |
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me licet aeratis astringant bracchia nodis, sint tua vel Danaes condita membra domo,[10] in te ego et aeratas rumpam, mea vita, catenas, ferratam Danaes transiliamque domum | E' concesso che mi stringano le braccia in legami di bronzo, o le tue membra siano custodite nella dimora di Danae, [10] io spezzerò per te le catene di bronzo, vita mia, e oltrepasserò la prigione di ferro di Danae |
de te quodcumque, ad surdas mihi dicitur auris: tu modo ne dubita de gravitate mea | Qualunque cosa su di te, è detta per me ad orecchie sorde: tu perciò non dubitare della mia costanza |
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ossa tibi iuro per matris et ossa parentis[15] (si fallo, cinis heu sit mihi uterque gravis | Ti giuro sulle ossa della madre e sulle ossa dei genitori [15] (se mento, oh, sia per me pesante la cenere di entrambi |
) me tibi ad extremas mansurum, vita, tenebras: ambos una fides auferet, una dies | ) che resterò a te, vita mia, fino alle estreme tenebre: un solo affetto, un solo giorno ci porterà via insieme |
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quod si nec nomen nec me tua forma teneret, posset servitium mite tenere tuum | Che se né il nome né la tua bellezza mi trattenesse, possa trattenermi la tua umile schiavitù |