Canaletto ne documenta l'aspetto prima delle sostanziali trasformazioni progettate dal nobile veneziano Andrea Memmo, giunto in città nel 1775 con l'incarico di provveditore straordinario. Padova, storicamente legata con Venezia e sede dell'Antico università, si è comunque impressa nella memoria di Canaletto con i suoi monumenti e le porte cittadine lungo i corsi d'acqua, che appaiono in vari capricci.
Dopo il ritorno a Venezia da Londra, nel 1755, nel repertorio di Canaletto le traduzioni in pittura delle proprie acqueforti non sono rare. Sono consistenti le differenze con i disegni, in cui l'orizzonte è più basso, la chiesa della Misericordia più prominente e del collegio si vedono solo quattro arcate a destra. Canaletto perfeziona con questo dipinto la composizione disegnata incisa negli anni '40. L'artista deve aver realizzato quest'opera poco dopo il ritorno da Londra, e certamente prima della partenza di Tiepolo per Madrid nel 1762