Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 32, Paragrafi 114-154, pag 2

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 32, Paragrafi 114-154

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 32, Paragrafi 114-154

adiuvare et pastinacae radius adalligatus umbilico existumatur, si viventi ablatus sit, ipsa in mare dimissa

[134] invenio apud quosdam ostraceum vocari quod aliqui onychen vocant; hoc suffitum volvae peonis mire resistere; odorem esse castorei, meliusque cum eo ustum proficere; vetera quoque ulcera et cacoëthe eiusdem cinere sanari

nam carbunculos et carcinomata in muliebri parte praesentissimo remedio sanari tradunt cancro femina cum salis flore contuso post plenam lunam et ex aqua inlito

[135] Psilotrum est thynni sanguis, fel, iocur, sive recentia sive servata, iocur etiam tritum mixtoque cedrio plumbea pyxide adservatum

ita pueros mangonicavit Salpe obstetrix
Si ritiene aiutare anche la spina della pastinaca applicata sull'ombelico, se sia stata tolta a una viva, la stessa rimessa nel mare

[134] Trovo presso alcuni essere chiamato ostraceo quello che taluni chiamano onyx; che questo suffumigato s'oppone meravigliosamente alle affezioni dell'organo femminile; che l'odore è del castorio, e che giova meglio bruciato con quello; che anche le ferite vecchie e le maligne sono curate con la sua cenere

Infatti tramandano che i carbonchi e i carcinomi nella parte femminile sono curati con un rimedio validissimo col granchio femmina pestato col fior di sale dopo la luna piena e spalmato con l'acqua

[135] Il sangue del tonno è depilatorio, il fiele, il fegato, sia fresco sia conservato, anche il fegato tritato e conservato con olio di cedro mescolato in una pisside di piombo

Così l'ostetrica Salpe abbelliva i fanciulli
eadem vis pulmonis marini, leporis marini sanguine et felle vel si in oleo lepus hic necetur cancri, scolopendrae marinae cinis cum oleo, urtica marina trita ex aceto scillite, torpedinis cerebrum cum alumine inlitum XVI luna

[136] ranae parvae, quam in oculorum curatione descripsimus, sanies efficacissimum psilotrum est, si recens inlinatur, et ipsa arefacta ac tusa, mox decocta III heminis ad tertias vel in oleo decocta aereis vasis

eadem mensura alii ex XV ranis conficiunt psilotrum, sicut in oculis diximus

sanguisugae quoque tostae in vase fictili et ex aceto inlitae eundem contra pilos habent effectum

[Hic suffitus urentium eas necat cimice]

inuncto castoreo quoque cum melle pro psilotro usi pluribus diebus reperiuntur in omni autem psilotro evellendi prius sunt pili
La stessa proprietà della medusa, col sangue e il fiele della lepre marina o se questa lepre sia uccisa nell'olio la cenere del granchio, della scolopendra marina con l'olio, l'ortica marina tritata con aceto di scilla, il cervello della torpedine spalmato con allume durante la sedicesima luna

[136] La bava della rana piccola, che abbiamo descritto nella cura degli occhi, è un efficacissimo depilatorio, se è spalmata fresca, e la stessa seccata e pestata, poi cotta in 3 emine fino ad un terzo o cotta nell'olio in recipienti di bronzo

Con la stessa dose altri preparano un depilatorio con 15 rane come abbiamo detto riguardo agli occhi

Anche le sanguisughe tostate in un vaso di terracotta e spalmate con aceto hanno lo stesso effetto contro i peli

[Questo suffumigio di quelle bruciate le uccide con la cimice]

Sono trovati usare il castorio unito anche con miele al posto del depilatorio per più giorni
[137] Infantium gingivis dentitionibus plurimum confert delphini cum melle dentium cinis et si ipso dente gingivae tangantur

adalligatus idem pavores repentinos tollit

idem effectus et caniculae dentes, ulcera vero, quae in auribus aut ulla parte corporis fiant, cancrorum fluviatilium sucus cum farina hordeacea sanat

[138] et ad reliquos morbos triti in oleo perunctis prosunt

siriasim infantium spongea frigida cerebro umefacto rana inversa adalligata efficacissime sanat

aridam inveniri adfirmant

Mullus in vino necatus vel piscis rubellio vel anguillae II, item uva marina in vino putrefacta iis, qui inde biberint, taedium vini adfert

[139] Venerem inhibet echeneis, hippopotamii frontis e sinistra parte pellis in agnina adalligata, fel torpedinis vivae genitalibus inlitum
[137] La cenere dei denti del delfino col miele serve moltissimo alle gengive per le dentizioni dei bambini e se le gengive sono toccate col dente stesso

Il medesimo legato addosso toglie le paure improvvise

Lo stesso effetto anche i denti del pescecane, invece il succo dei granchi fluviali con farina d'orzo cura le ulcere, che si trovano nelle orecchie o in qualche parte del corpo

[138] E per i restanti mali giovano in unzioni tritati nell'olio

Una rana col cervello bagnata con una spugna fredda legata capovolta cura molto efficacemente l'insolazione dei bambini

Sostengono che sia trovata secca

La triglia uccisa nel vino o il pesce rubellio o due anguille, anche l'uva marina putrefatta nel vino provoca disgusto del vino a quelli, che ne abbiano bevuto

[139] Inibisce la passione la remora, la pelle della fronte dalla parte sinistra dell'ippopotamo, legata in una pelle d'agnello, il fiele di una torpedine viva spalmato sui genitali

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 15, Paragrafi 21-36
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 15, Paragrafi 21-36

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 15, Paragrafi 21-36

concitant coclearum fluviatilium carnes sale adservatae et in potu ex vino datae, erythini in cibo sumpti, iocur ranae diopetis vel calamitis in pellicula gruis adalligatum vel dens crocodili maxillaris adnexus bracchio vel hippocampus vel nervi rubetae dextro lacerto adalligati

amorem finit in pecoris recenti corio rubeta adalligata

[140] Equorum scabiem ranae decoctae in aqua extenuant, donec inlini possint

aiunt ita curatos non repeti postea

Salpe negat canes latrare, quibus in offa rana viva data sit

Inter aquatilia dici debet et calamochnus, Latine adarca appellata

nascitur circa harundines tenues e spuma aquae dulcis ac marinae, ubi se miscent

vim habet causticam, ideo acopis utilis et contra perfrictionum vitia

tollit et mulierum lentigines in facie
Le carni delle chiocciole fluviali eccitano conservate col sale e date in pozione col vino, i pagelli presi nel cibo, il fegato della rana diopete o della calamite legato in una piccola pelle di gru o il dente molare di un coccodrillo legato al braccio o l'ippocampo o i nervi di una rubeta legati al braccio destro

Una rubeta legata in una pelle fresca di pecora spegne la passione

[140] Le rane cotte in acqua tolgono la scabbia dei cavalli, finché possono essere spalmate

Dicono che quelli così curati in seguito non sono colpiti

Salpe dice che non latrano i cani, a cui sia stata data una rana viva su una focaccia

Fra i prodotti acquatici dev'essere citato anche il calamochnus, detto adarca in lingua latina

Nasce intorno alle canne sottili dalla spuma di acqua dolce e marina, dove si mescolano

Ha un potere caustico, perciò utile per i lenitivi e contro i mali dei raffreddamenti

Toglie anche le lentiggini sul viso delle donne
[141] et calami simul dici debent: phragmitis radix recens tusa luxatis medetur et spinae doloribus ex aceto inlita, Cyprii vero, qui et donax vocatur, cortex alopeciis medetur ustus et ulceribus veteratis, folia extrahendis quae infixa sint corpori et igni sacro

paniculae flos aures si intravit, exsurdat

Sepiae atramento tanta vis est, ut in lucernam addito Aethiopas videri ablato priore lumine Anaxilaus tradat

Rubeta excocta aqua potui data suum morbis medetur vel cuiuscumque ranae cinis

Pulmone marino si confricetur lignum, ardere videtur adeo, ut baculum ita praeluceat
[141] Contemporaneamente devono essere citate le canne: la radice fresca della phragmites pestata cura le lussazioni e i dolori della spina dorsale spalmata con l'aceto, invece la corteccia di Cipro che è detta anche donax, bruciata cura le alopecia e le ulcere vecchie, le foglie per quelle cose che siano state infisse nel corpo e per l'erpes

Il fiore della pannocchia se è entrato nelle orecchie, rende sordi

C'è tanta forza nell'inchiostro della seppia, che Anassilao tramanda che versato nella lucerna tolta la luce precedente sembrano Etiopi

La rubeta cotta con l'acqua data da bere cura i mali dei suini o la cenere di qualsiasi rana

Se si sfrega un legno con una medusa, sembra ardere tanto, che il bastone riluce in tal modo

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 16, Paragrafi 113-124
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 16, Paragrafi 113-124

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 16, Paragrafi 113-124

[142] Peractis aquatilium dotibus non alienum videtur indicare per tot maria, tam vasta et tot milibus passuum terrae infusa extraque circumdata mensura, paene ipsius mundi quae intellegatur, animalia centum quadraginta quattuor omnino generum esse eaque nominatim complecti, quod in terrestribus volucribusque fieri non quit

[143] neque enim omnis Indiae Aethiopiaeque aut Scythiae desertorumve novimus feras aut volucres, cum hominum ipsorum multo plurimae sint differentiae, quas invenire potuimus

accedat his Taprobane insulaeque aliae atque aliae oceani fabulose narratae

profecto conveniet non posse omnia genera in contemplationem universam vocari

at, Hercules, in tanto mari oceanoque quae nascuntur certa sunt, notioraque, quod miremur, quae profundo natura mersit
[142] Esposte le qualità degli animali acquatici non sembra inopportuno indicare che attraverso tanti mari, così vasti e inseriti per tante miglia della terra e circondati all'esterno con un'estensione, quasi della stessa che si considera del mondo, ci sono in totale animali di 144 specie e che essi sono elencati per nome, il che non si può fare fra quelli terrestri e i volatili

[143] Infatti non conosciamo le bestie o gli uccelli di tutta l'India e dell'Etiopia o della Scizia o dei deserti, essendo di molto numerose le differenze degli uomini stessi, che abbiamo potuto trovare

Si aggiunge a queste Taprobane e le altre isole e altre dell'oceano descritte favolosamente

Certo si converrà che tutti i generi non possono essere elencati in una visione globale

Ma, per Ercole, in un mare e un oceano tanto grandi gli esseri che nascono sono noti, e più conosciuti, cosa che ci stupisce, quelli che la natura ha immerso nel profondo
[144] Ut a belvis ordiamur, arbores, physeteres, ballaenae, pistrices, Tritones, Nereides, elephanti, homines qui marini vocantur, rotae, orcae, arietes, musculi et alii piscium forma arietes, delphini celebresque Homero vituli, luxuriae vero testudines et medicis fibri, quorum generis lutras nusquam mari accepimus mergi, tantum marina dicentes, [145] iam caniculae, drinones, cornutae, gladii, serrae, communesque terrae, mari, amni hippopotami, crocodili, et amni tantum ac mari thynni, thynnides, siluri, coracini, percae [144] Cosicché cominciamo dagli esseri grandi, gli alberi, i capodogli, le balene, i pistrici, i Tritoni, le Nereidi, gli elefanti, gli uomini che sono chiamati marini, le rote, le orche, gli arieti, i musculi e altri arieti con la forma dei pesci, i delfini e le foche note ad Omero, le tartarughe invece al lusso e i castori ai medici, abbiamo sentito che le lontre della specie di queste non s'immergono in nessun luogo nel mare, citando solo quelli marini, [145] poi i pescicani, i drinoni, i trichechi, i pescispada, i pescisega, e i comuni alla terra, al mare al fiume, ippopotami, coccodrilli, e solo al fiume e al mare i tonni, tonni femmine, i siluri, i coracini, i persici

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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 03, paragrafi 38-44

[152] His adiciemus ab Ovidio posita animalia, quae apud neminem alium reperiuntur, sed fortassis in Ponto nascentia, ubi id volumen supremis suis temporibus inchoavit: bovem, cercyrum in scopulis viventem, orphum rubentemque erythinum, iulum, pictas mormyras aureique coloris chrysophryn, praeterea percam, tragum et placentem cauda melanurum, epodas lati generis

[153] praeter haec insignia piscium tradit: channen ex se ipsam concipere, glaucum aestate numquam apparere, pompilum, qui semper comitetur navium cursus, chromin, qui nidificet in aquis

helopem dicit esse nostris incognitum undis, ex quo apparet falli eos, qui eundem acipenserem existimaverint

helopi palmam saporis inter pisces multi dedere

[154] Sunt praeterea a nullo auctore nominati

sudis Latine appellatur, Graece sphyraena, rostro similis nomini, magnitudine inter amplissimos; rarus is et non degenerat
[152] A questi aggiungeremo gli animali messi da Ovidio, che non si trovano presso nessun altro, ma che nascono forse nel Ponto, dove iniziò questo libro nei suoi ultimi tempi: il bue, il cerciro che vive fra gli scogli, l'orphus e il pagello rosso, l'iulus, i mormiri colorati e l'orata di colore dorato, inoltre il persico, il trago e il melanuro che piace per la coda, le epode del tipo largo

[153] Inoltre tramanda queste cose notevoli dei pesci: il serrano si feconda da se stesso, il glauco non compare mai in estate, il pompilo, che accompagna sempre il percorso delle navi, il chromis, che nidifica nelle acque

Dice che l'helops è sconosciuto alle nostre acque, da questo si capisce che sbagliano quelli, che l'hanno ritenuto lo storione

Molti hanno dato all'helops il primato del sapore fra i pesci

[154] Ci sono inoltre quelli non citati da nessun autore

E' detto sudis in latino, sphyrena in greco, uno simile al nome nel rostro, fra i più grandi per l'ampiezza; raro questo e non degenera
appellantur et pernae concharum generis, circa Pontias insulas frequentissimae

stant velut suillum crus e longo in harena defixa hiantesque, qua latitudo est, pedali non minus spatio cibum venantur; dentes circuitu marginum habent pectinatim spissatos; intus spondyli grandis caro est

et hyaenam piscem vidi in Aenaria insula captum

Exeunt praeter haec et purgamenta aliqua relatu indigna et algis potius adnumeranda quam animalibus

Sono dette anche perne di una specie di conchiglie, molto frequenti intorno alle isole di Ponza

Stanno dritte come la zampa dei maiali in lungo conficcate nella sabbia e con la bocca aperta, dove c'è l'ampiezza, prendono il cibo in uno spazio non minore di un piede; hanno denti fitti a pettine sul bordo dei margini; dentro la carne è di grande spessore

Ho visto un pesce iena preso nell'isola d'Ischia

Oltre questi esseri escono anche altre secrezioni d'irrilevante questione e da annoverarsi fra le alghe piuttosto che fra gli animali

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