Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 31, Paragrafi 75-131
transiit deinde in luxuriam, creveruntque genera ad infinitum, sicuti garum ad colorem mulsi veteris adeoque suavitatem dilutum, ut bibi possit aliud vero est castimoniarum superstitioni etiam sacrisque Iudaeis dicatum, quod fit e piscibus squama carentibus sic allex pervenit ad ostreas, echinos, urticas maris, mullorum iocinera, innumerisque generibus ad sapores gulae coepit sal tabescere [96] Haec obiter indicata sint desideriis vitae et ipsa tamen non nullius usus in medendo namque et allece scabies pecoris sanatur infusa per cutem incisam, et contra canis morsus draconisve marini prodest, in linteolis autem concerptis inponitur, [97] et garo ambusta recentia sanantur, si quis infundat ac non nominet garum contra canum quoque morsus prodest maximeque crocodili et ulceribus, quae serpunt, aut sordidis |
Trapassò poi nel lusso, e i generi crebbero all'infinito, come il garum al colore di vino mielato invecchiato diluito fino alla dolcezza, cosicchè possa essere bevuto Poi c'è un altro destinato per la cerimonia delle castità ed anche per iriti sacri dei Giudei, che si ottiene dai pesci privi di squama Così l'allex si estese alle ostriche, ai ricci, alle ortiche di mare, ai fegati delle triglie, e in numerosi modi il sale cominciò a sciogliersi per i gusti della gola [96] Queste cose siano state indicate incidentalmente per i piaceri della vita E tuttavia le stesse cose non di nessun uso in medicina Infatti anche con l'allex si cura la scabbia del gregge infuso attraverso la pelle incisa, e giova contro i morsi del cane e del dragone marino, è quindi applicato in pezze di lino sfilacciate, [97] col garum si curano anche le bruciature recenti, se qualcuno l'inietta e non dice garum Giova anche contro i morsi dei cani e soprattutto del coccodrillo e per le ulcere, che si diffondono, o purulente |
oris quoque et aurium ulceribus aut doloribus mirifice prodest muria quoque sive illa salsugo spissat, mordet, extenuat, siccat, dysintericis utilis, etiam si nome intestina corripiat, ischiadicis, coeliacis veteribus infunditur fotu quoque apud mediterraneos aquae marinae vicem pensat [98] Salis natura per se ignea est et inimica ignibus, fugiens eos, omnia erodens, corpora vero adstringens, siccans, adligans, defuncta etiam a putrescendi tabe vindicans, ut durent ea per saecula, in medendo vero mordens, adurens, repurgans, extenuans, dissolvens, stomacho tantum inutilis, praeterquam ad excitandam aviditatem adversus serpentium morsus cum origano, melle, hysopo, contra cerasten cum origano et cedria aut pice aut melle |
Giova straordinariamente anche per le ferite o i dolori della bocca e delle orecchie Anche la muria o quella salsugo astringe, morde, cancella, secca, utile ai dissenterici, anche se lacera gli intestini con le piaga, è infusa per gli sciatici, i celiaci cronici Presso i popoli dell'entroterra anche in fomento compensa al posto dell'acqua marina [98] La natura del sale è di per sè ignea e nemica per i fuochi, sfuggendoli, corrode tutto, astringendo poi i corpi, seccando, comprimendo, preservando anche i defunti dalla decomposizione dell'imputridirsi, affinché essi durino per secoli, corrodendo poi nel curare, causticando, purificando, assottigliando, eliminando, dannoso solo allo stomaco, tranne per suscitare l'appetito Contro i morsi dei serpenti con l'origano, il miele, l'issopo, contro il ceraste con l'origano e resina di cedro o pece o miele |
[99] auxiliatur contra scolopendras ex aceto potus, adversus scorpionum ictus cum quarta parte lini seminis et oleo vel aceto inlitus, adversus crabrones vero et vespas similiaque ex aceto, ad heterocranias capitisque ulcera et pusulas papulasve et incipientes verrucas cum sebo vitulino, item oculorum remediis et ad excrescentes ibi carnes totiusque corporis pterygia, sed in oculis peculiariter, ob id collyriis emplastrisque additus, ad haec maxime probatur Tattaeus aut Caunites, [100] ex ictu vero suffusis cruore oculis suggillatisque cum murra pari pondere ac melle aut cum hysopo ex aqua calida, utque foveantur salsugine, ad haec Hispaniensis eligitur, contraque suffusiones oculorum cum lacte in coticulis teritur, privatim suggillationibus in linteolo involutus crebroque ex aqua ferventi inpositus, ulceribus oris manantibus in linteolo concerpto, gingivarum tumori infricatus et contra scabritiem linguae fractus comminutusque | [99] Aiuta contro le scolopendre bevuto con l'aceto, contro le ferite degli scorpioni con una quarta parte di seme di lino e olio o spalmato con l'aceto, anche contro i calabroni e le vespe e simili con l'aceto, contro emicranie e ferite del capo e pustole o vesciche e verruche incipienti con grasso di vetello, anche per i rimedi degli occhi e qui per le escrescenze carnose e i paterecci di tutto il corpo, ma specialmente negli occhi, per questo aggiunto a colliri ed empiastri, per questi usi è apprezzato soprattutto quello di Tatta o di Caunos, [100] poi per gli occhi arrossati di sangue da una ferita e contusi con mirra in pari peso e miele o con issopo con acqua calda, cosicchè siano agevolati dalla salsugine, per queste cose è scelta quella spagnola, e contro le cataratte degli occhi è tritata con latte nei piccoli mortai, particolarmente per le contusioni avvolto in un panno di lino e applicato spesso con acqua bollente, per le ulcere della bocca che suppurano in un panno di lino sfilacciato, sfregato per il gonfiore delle gengive e contro la ruvidezza della lingua pestato e sminuzzato |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 31, Paragrafi 42-74
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 31, Paragrafi 42-74
[101] aiunt dentes non erodi nec putrescere, si quis cotidie mane ieiunus salem contineat sub lingua, donec liquescat lepras idem et furunculos et psoras emendat cum passa uva exempto eius ligno et sebo bubulo atque origano ac fermento vel pane; maxime Thebaicus ad haec et pruritus eligitur tonsillis et uvis cum melle prodest quicumque, ad anginas hoc amplius cum oleo et aceto eodem tempore extra faucibus inlitus cum pice liquida [102] emollit et alvum vino mixto, innoxie et taeniarum genera pellit in vino potus aestus balnearum convalescentes ut tolerare possint, linguae subditus praestat |
[101] Dicono che i denti non sono corrosi né imputridiscono, se qualcuno ogni giorno al mattino a digiuno tiene il sale sotto la lingua, finché si scioglie Guarisce la lebbra stessa e i foruncoli e le psoriasi con l'uva passa tolto il suo nocciolo e col sebo bovino e l'origano e il lievito o il pane; soprattutto il tebaico è scelto per queste cose e per i pruriti Qualunque giova alle tonsille e alle ugole col miele, questo più ampiamente per le angine con olio e aceto nello stesso tempo spalmato esternamente alle gole con pece liquida [102] Ammorbidisce anche l'intestino con vino mescolato, innocuamente espelle anche le specie delle tenie bevuto nel vino Posto sotto la lingua aiuta i convalescenti affinchè possano tollerare i calori dei bagni |
nervorum dolores, maxime circa umeros et renes, in saccis aqua ferventi crebro candefactus levat, colum torminaque et coxarum dolores potus et in isdem saccis inpositus candens, podagras cum farina ex melle et oleo tritas, ibi maxime usurpanda observatione, quae totis corporibus nihil esse utilius sale et sole dixit utique cornea videmus corpora piscatorum, sed hoc praecipuum iudicatur in podagris [103] tollit et clavos pedum, item perniones ambustis ex oleo inponitur aut commanducatus pusulasque reprimit, ignibus vero sacris, ulceribus, quae serpant, ex aceto aut hysopo, carcinomatis cum uva taminia, phagedaenis ulcu tostus cum farina hordei, superinposito linteolo madente vino morbo regio laborantes, donec sudent ad ignem, contra pruritus, quos sentiunt, ex oleo et aceto infricatus iuvat, fatigatos ex oleo |
Scaldato spesso in sacchetti di acqua bollente allevia i dolori dei nervi, soprattutto intorno alle spalle e ai reni, bevuto e applicato caldo negli stessi sacchetti il colon e le coliche e i dolori delle cosce, le gotte comuni con farina nel miele e olio, qui soprattutto con un'osservazione da considerare, quella che ritenne niente essere più utile del sale e del sole per tutti i corpi Quindi vediamo i corpi dei pescatori duri come corni, ma questo è considerato particolare nelle gotte [103] Elimina anche i calli dei piedi, pure i geloni E' applicato con l'olio per le bruciature o masticato ed elimina le pustole, poi per gli erpes, le ulcere, che si diffondono, con aceto o issopo, per i carcinomi con uva taminia, per le ulcere fagedene tostato con farina d'orzo, sovrapposto con una pezza di lino che è bagnata di vino Strofinato con olio e aceto aiuta i sofferenti d'itterizia, davanti al fuoco finchè non sudano, con l'olio contro i pruriti, che avvertono quelli affaticati |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 07, Paragrafi 116 - 172
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 07, Paragrafi 116 - 172
[104] multi et hydropicos sale curavere fervoresque febrinum cum oleo perunxere et tussim veterem linctu eius discussere, clysteribus infudere ischiadicis, ulcu excrescentibus vel putrescentibus inposuere, crocodilorum morsibus ex aceto in linteolis ita, ut battuerentur ante his ulcera bibitur et contra opium ex aceto mulso, luxatis inponitur cum farina et melle, item extuberationibus [105] Dentium dolori cum aceto fotus et inlitus cum resina prodest Ad omnia autem spuma salis iucundior utiliorque Sed quicumque sal acopis, additur excalfactiones, item zmegmatis ad extendendam cutem levandamque Pecorum quoque scabiem et boum inlitus tollit datusque lingendus; et oculis iumentorum inspuitur Haec de sale dicta sint |
[104] Molti curarono anche gli idropici col sale ed unsero i fervori delle febbri con l'olio ed eliminarono la tosse cronica col suo succhio, l'infusero con i clisteri agli sciatici, l'applicarono sulle ulcere escrescenti o putrescenti, per i morsi dei coccodrilli con l'aceto in panni di lino così, che le ulcere siano combattute prima di queste cose Si beve anche contro l'oppio con aceto mielato, è messo per le lussazioni con farina e miele, anche per le tumefazioni [105] Il fomento giova al dolore di denti e spalmato con resina Per tutto poi più gradevole e più utile la schiuma di sale Ma qualsiasi sale è aggiunto ai lenitivi per i riscaldamenti, anche ai detergenti per distendere e levigare la pelle Spalmato e dato da leccare toglie anche la scabbia delle greggi e dei buoi; viene sputato anche negli occhi dei giumenti Queste cose siano state dette sul sale |
[106] Non est differenda et nitri natura, non multum a sale distans et eo diligentius dicenda, quia palam est medicos, qui de eo scripserunt, ignorasse naturam nec quemquam Theophrasto diligentius tradidisse Exiguum fit apud Medos canescentibus siccitate convallibus, quod vocant halmyraga, minus etiam in Thracia iuxta Philippos, sordidium terra, quod appellant agrium [107] nam quercu cremata numquam multum factitatum est et iam pridem in totum omissum aquae vero nitrosae plurimis locis reperiuntur, sed sine viribus densandi optimum copiosumque in Clitis Macedoniae, quod vocant Chalestricum, candidum purumque, proximum sali lacus est nitrosus exiliente, e medio dulci fonticulo ibi fit nitrum circa canis ortum novenis diebus totidemque cessat ac rursus innatat et deinde cessat |
[106] Non è da differenziare anche la natura del salnitro, che non differisce molto dal sale e da trattare tanto più accuratamente, perché è chiaro che i medici, che hanno scritto su di esso, ignoravano la natura e che nessuno ha trattato più diligentemente di Teofrasto Si forma scarso presso i Medi nelle convalli che imbiancano per la siccità che chiamano halmyraga, meno anche in Tracia vicino a Filippi, sporco di terra, che chiamano selvatico [107] Infatti dalla quercia bruciata non se n'è mai ricavato molto e già da tempo abbandonato completamente Certo in molti luoghi vengono trovate acque nitrose, ma senza le capacità di condensare Ottimo e abbondante a Clite in Macedonia, che chiamano calistrico, bianco e puro, simile al sale C'è un lago nitroso con una fonte dolce che scaturisce dal centro Qui si forma il salnitro verso il sorgere della canicola per nove giorni e per altrettanti cessa e di nuovo sgorga e poi cessa |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 16, Paragrafi 152-202
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[108] quo apparet soli naturam esse, quae gignat, quoniam compertum est nec soles proficere quicquam, cum cesset, nec imbres mirum et illud, scatebra fonticuli semper emicante lacum neque augeri neque effluere iis autem diebus, quibus gignitur, si fuere imbres, salsius nitrum faciunt, aquilones deterius, quia validius commovent limum [109] Et hoc quidem nascitur, in Aegypto autem conficitur, multo abundantius, sed deterius, nam fuscum lapidosumque est fit paene eodem modo quo sal, nisi quod salinis mare infundunt, Nilum autumno nitrariis hae accedente Nilo rigantur, decedente madent suco nitri XL diebus continuis, non ut in Macedonia statis si etiam imbres adfuerunt, minus e flumine addunt, statimque ut densari coeptum est, rapitur, ne resolvatur in nitrariis |
[108] Da cui appare che è la caratteristica del suolo, che lo produce, perché è assodato né i soli apportano alcuna cosa, quando cessa, né le piogge Strano anche quello, che con il getto della sorgente che emana sempre né viene accresciuto il lago né diminuisce In quei giorni poi, in cui è prodotto, se ci furono piogge, rendono il salnitro più salato, gli aquiloni più danneggiato, perché smuovono più fortemente il fango [109] E questo certo nasce, in Egitto invece si produce, di molto più abbondante, ma peggiore, infatti è scuro e sassoso Si ottiene quasi nello stesso modo del sale, se non che deviano il mare nelle saline, il Nilo nelle nitriere in autunno Queste sono irrigate mentre il Nilo si ritrae, bagnano con un liquido di salnitro che cola per 40 giorni continui, non fissi come in Macedonia Se ci furono anche le piogge, aggiungono meno dal fiume, e subito viene tolto appena ha cominciato a condensarsi, affinchè non si sciolga nelle nitriere |
hic quoque olei natura intervenit, ad scabiem animalium utilis [110] ipsum autem conditu in acervis durat mirum in lacu Ascanio et quibusdam circa Chalcida fontibus summas aquas dulces esse potarique, inferiores nitrosas In nitro optimum quod tenuissimum, et ideo spuma melior, ad aliqua tamen sordidum, tamquam ad inficiendas purpuras tincturasque omnes magnus et vitro usus, qui dicetur suo loco [111] Nitrariae Aegypti circa Naucratim et Memphin tantum solebant esse, circa Memphin deteriores nam et lapidescit ibi in acervis, multique sunt cumuli ea de causa saxei faciunt ex his vasa nec non et frequenter liquatum cum sulpure coquentes in carnibus quoque, quas inveterari volunt, illo nitro utuntur sunt ibi nitrariae, in quibus et rufum exit a colore terrae |
Questo capita anche nella natura dell'olio, utile per la scabbia degli animali [110] Lo stesso poi dura nella formazione a mucchi Cosa strana che nel lago Ascanio e in certe sorgenti intorno alla Calcidica ci sono acque dolci e da bere e, le inferiori nitrose Nel salnitro migliore quello molto sottile, e perciò migliore la schiuma per alcuni usi però quello impuro, come per le porpore da tingere e tutte le tinture Grande anche l'uso per il vetro, che diremo a suo luogo [111] Le nitriere dell'Egitto solevano essere solo intorno a Naucrati e Menfi, più scadenti intorno a Menfi Infatti qui si pietrifica anche in mucchi, e ci sono molti cumuli rocciosi per questo motivo Producono da essi anche vasi e spesso un impasto cotti con zolfo Anche nelle carni, che vogliono conservare, usno quel salnitro Qui ci sono nitriere, in cui spunta anche rosso dal colore della terra |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 15, Paragrafi 37-51
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 15, Paragrafi 37-51
[112] Spumam nitri, quae maxime laudatur, antiqui negabant fieri, nisi cum ros cecidisset praegnantibus nitrariis, sed nondum parientibus; itaque non fieri incitatis, etiamsi caderet [113] alii acervorum fermento gigni existimavere proxima aetas medicorum aphronitrum tradidit in Asia colligi in speluncis molibus destillans, specus eos colligas vocant, dein siccari sole optimum putatur Lydium; probatio, ut sit minime ponderosum et maxime friabile, colore paene purpureo hoc in pastillis adfertur, Aegyptum in vasis picatis, ne liquescat; vasa quoque ea sole inarescentia perficiuntur [114] Nitri probatio, ut sit tenuissimum et quam maxime spongeosum fistulosumque adulteratur in Aegypto calce, deprehenditur gustu sincerum enim statim resolvitur, adulteratum pungit calce et aspersum reddit odorem vehementer |
[112] Gli antichi negavano che si formasse la schiuma del salnitro, che è massimamente apprezzata, se non quando era caduta la rugiada sulle nitriere ricolme, ma che non lo producono ancora; pertanto non formarsi in quelle riempite, anche se cadesse [113] Altri pensarono essere prodotta dal fermento dei mucchi La generazione più vicina dei medici ha tramandato che l'afronito viene raccolto in Asia in grotte stillando dalle rocce, chiamano queste grotte punti di riunione, poi è seccato al sole Ottimo è ritenuto il lidio; la prova, cosicché sia minimamente pesante e massimamente friabile, con un colore quasi purpureo Questo è ridotto in pastiglie, in Egitto in vasi pressati, affinchè non si sciolga, anche questi vasi sono completati mentre seccano al sole [114] La prova del salnitro, cosicché sia molto sottile e quanto più spugnoso e poroso In Egitto viene adulterato con la calce, è rivelata col gusto Infatti puro si scioglie subito, adulterato pizzica per la calce e bagnato produce fortemente odore |