Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 29, Paragrafi 10-15
| [15] Atqui hic Cato sescentesimo quinto anno urbis nostrae obiit, octogensimo quinto suo, ne quis illi defuisse publice tempora aut privatim vitae spatia ad experiendum arbitretur | [15] E questo Catone morì nell'anno 605 della nostra città, nel suo ottantacinquesimo, affinchè qualcuno non pensi che gli siano mancati pubblicamente i tempi o privatamente periodi di vita per sperimentare |
| quid ergo | Cosa dunque |
| damnatam ab eo rem utilissimam credimus | Crediamo che da lui sia stata condannata una cosa molto utile |
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| minime, Hercules | Affatto, o Ercole |
| subicit enim qua medicina se et coniugem usque ad longam senectam perduxerit, his ipsis scilicet, quae nunc nos tractamus, profiteturque esse commentarium sibi, quo medeatur filio, servis, familiaribus, quem nos per genera usus sui digerimus | Infatti spiega con quale medicina abbia mantenuto sé e la moglie fino ad una lunga vecchiaia, certo con questi stessi rimedi, che noi trattiamo ora, e sostiene che c'è un prontuario per lui, con cui cura il figlio, i servi, i parenti, che noi riprendiamo per le tipologie del suo uso |
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