Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 26, Paragrafi 144-164

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 26, Paragrafi 144-164

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 26, Paragrafi 144-164

[144] peristereos ad omnia genera vel callosorum putrescentiumque ulcerum facit

manantia nymphaeae Heracliae radix sanat, item cyclamini radix vel per se vel ex aceto vel cum melle; eadem et contra steatomata efficax

sic et ad ulcera manantia hysopum, item peucedanum; ei ad recentia volnera vis tanta est, ut squamam ossibus extrahat

praestant hoc et anagallides cohibentque quas vocant nomas et rheumatismos, utiles et recentibus plagis, [145] sed praecipue senum corpori, cum cerato apostemata et ulcera taetra folia mandragorae recentia, radix volnera cum melle aut oleo, cicuta cum siligine mixta mero, aizoum herpetas quoque ac nomas ac putrescentia, sicut erigeron verminosa, recentia autem volnera astragali radix et vetera ulcera, quae purgat hypocisthis utrisque
[144] Il peristereo serve per tutti i tipi di ulcere anche callose e putrescenti

La radice della ninfea eraclia cura le purulente, anche la radice del ciclamino o da sola o con aceto o con miele; la stessa efficace anche contro i tumori

Così anche l'isopo per le ulcere purulente, ugualmente il peucedano; per esso è tanta la forza per le ferite recenti, che estrae la scaglia dalle ossa

Producono questo anche le anagallidi e fermano quelli che chiamano eczemi e reumatismi, utili anche per le piaghe recenti, [145] ma soprattutto per il corpo dei vecchi, le foglie fresche della mandragora col cerotto gli ascessi e le piaghe scure, la radice con miele o olio le ferite, la cicuta con la siligine mescolata al vino, il sempreverde anche gli erpes e le piaghe e le infezioni, come l'erigero quelle verminose, la radice di astragalo poi le ferite recenti e le ulcere vecchie, che entrambi gli ipocisti purificano
leontopodii semen tritum in aqua et cum polenta inlitum spicula sagittarum extrahit, item pycnocomi semen

[146] tithymallus characias suco gangraenas, phagedaenas, putria vel decocto ramorum cum polenta et oleo, orchis radices hoc amplius et cacoëthe cum melle, siccae et recentes per se vulnera, onothera efferantia sese ulcera sanat

Scythae ulcera Scythica curant

ad carcinomata argemonia ex melle efficacissima est

[147] ulceribus praesanatis asphodeli radix decocta ut diximus, trita cum polenta et inlita, quibuscumque vero Apollinaris, astragali radix in pulverem trita umidis ulceribus prodest, item callithrix decocta in aqua, privatim vero iis, quae calciamento facta sint, verbenaca nec non et Lysimachia contrita ac nymphaea arida infriata

polythris inveteratis iisdem utilior est
Il seme del leontopodio tritato nell'acqua e spalmato con la polenta estrae le punte delle frecce, anche il seme del pycnocomo

[146] Il titimaglio caracia col succo cura cancrene, fagedene, putrefazioni anche col decotto dei rami con polenta e olio, le radici dell'orchis da sole secche e fresche le ferite più efficacemente di questo e col miele quelle ostinate, l'onotera le ulcere che si formano da sé

Gli Sciti curano le ulcere con la scitica

L'argemonia col miele è adattissima per i carcinomi

[147] La radice bollita dell'asfodelo come abbiamo detto per le ulcere curate, tritata con polenta e spalmata, invece l'apollinare per qualsiasi, la radice di astragalo pestata in polvere giova alle ulcere umide, anche la callitrice cotta in acqua, invece la verbena specialmente per quelle, che siano state causate dal calzare ed anche la lisimachia pestata e la ninfea secca sbriciolata

La politrice è più utile per le stesse ostinate
[148] Polycnemon cunilae bubulae similis est, semine pulei, surculosa, multis geniculis, corymbo odorata acri et dulci odore, ferro factis conmanducata inponitur, quinto die solvitur

symphyton ad cicatricem celerrime perducit, item sideritis; haec inponitur ex melle

[149] verbasci semine ac foliis ex vino decoctis ac tritis omnia infixa corpori extrahuntur, item mandragorae foliis cum polenta, cyclamini radicibus cum melle

trixaginis folia in oleo contrita iis maxime adhibentur ulceribus, quae serpunt, et alcima in melle trita, Vettonica ad carcinomata et malandrias veteres addito sale

Verrucas tollit argemonia ex aceto vel batrachii radix, quae et ungues scabros

[150] aufert, linozostidis utriusque folia vel sucus inlitus
[148] Il policnemone è simile alla cunila bubula, col seme del puleggio, ramosa, con molti nodi, con una bacca profumata da un odore acuto e dolce, si mette masticata sulle ferite fatte col ferro, si toglie al quinto giorno

Il sinfito porta molto velocemente alla cicatrice, anche la siderite; questa si applica col miele

[149] Col seme del verbasco e le foglie cotte nel vino e tritate sono estratte tutte le cose conficcate nel corpo, anche con le foglie della mandragora con la polenta, con le radici del ciclamino col miele

Le foglie della trissagine tritate nell'olio sono usate soprattutto per quelle ulcere, che serpeggiano, e l'alcima tritata nel miele, la vettonica per i carcinomi e le pustole vecchie con sale aggiunto

L'argemonia toglie le verruche con l'aceto anche la radice del batrachio, questa anche le unghie infette

[150] Le elimina il succo spalmato e le foglie di entrambi i linozostidi

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 13, Paragrafi 93-142
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 13, Paragrafi 93-142

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 13, Paragrafi 93-142

tithymalli omnes genera verrucorum omnia, item pterygia, varos tollunt; cicatrices cum elegantia ad colorem reducit ladanum

Artemisiam et elelisphacum alligatas qui habeat viator negatur lassitudinem sentire

[151] Muliebribus morbis medetur maxime in universum Paeoniae herbae semen nigrum ex aqua mulsa; eadem et in radice vis

menses ciet panacis semen cum absinthio, menses et sudores scordotis potu et inlitu

Vettonica drachma in vini cyathis III bibitur contra omnia volvarum vitia aut quae a partu fiunt

menses nimios sistit Achillia adposita et decoctum eius insidentibus

[152] mammis inponitur hyoscyami semen ex vino, locis radix in cataplasmate, mammis et chelidonia

secundas morantes vel partus emortuos radices panacis adpositae extrahunt

ipsum panaces e vino potum volvas purgat adpositumque cum melle
Tutti i titimagli tolgono tutti i tipi di verruche, anche pterigi, porri; il laudano riporta con garbo le cicatrici al colore

Il viaggiatore che ha legate addosso l'artemisia e l'elelisfaco si dice che non senta la stanchezza

[151] Cura generalmente i mali femminili soprattutto il seme nero dell'erba peonia con acqua mielata; la stessa forza anche nella radice

Il seme del panace agevola i cicli con l'assenzio, le mestruazioni e i sudori lo scordote in bevanda e in pomata

La vettonica si beve con una dracma in 3 bicchieri di vino contro tutti i mali degli organi femminili o quelli che derivano dal parto

L'achillea ferma i cicli abbondanti e il suo decotto a chi si siede sopra

[152] Il seme di giusquiamo si mette sulle mammelle col vino, la radice in cataplasma sugli uteri, sulle mammelle anche la chelidonia

Le radice del panace applicate estraggono le placente che indugiano o i feti morti

Lo stesso panace bevuto col vino ed appoggiato col miele purifica gli organi femminili
Polemonia pota ex vino secundas pellit, nidore corrigit volvas

[153] centauri minoris sucus potu fotuque menses ciet, item maioris radix in volvae doloribus isdem modis prodest, derasa vero et adposita extrahit partus emortuos

plantago adponitur in lana in dolore volvae, in strangulatu bibitur

sed praecipua dictamno vis est: menses ciet, partus emortuos vel raversos eicit, bibitur ex aqua foliorum obolo, adeo ad haec efficax, ut ne in cubiculum quidem praegnantium inferatur, nec potu tantum, sed et inlitu et suffitu valet

[154] proxime pseudodictamum, sed menses ciet cum mero decoctum denarii pondere
La polemonia bevuta col vino elimina le placente, con l'esalazione raddrizza gli organi femminili

[153] Il succo della centauria minore in bevanda e fomento agevola i cicli, anche la radice della maggiore giova negli stessi modi ai dolori dell'organo femminile, invece raschiata ed appoggiata estrae i feti morti

La piantaggine si applica nella lana nel dolore dell'organo femminile, si beve nel soffocamento

Ma c'è una forza particolare per il dittamo: agevola i cicli, estrae i feti morti o quelli di traverso, si beve in acqua con un obolo di foglie, tanto efficace per queste cose, che non si porta nemmeno nella stanza delle gravide, e non solo bevuto, ma giova anche in pomata e in suffumigio

[154] Successivamete lo pseudodittamo, ma agevola i cicli cotto col vino puro nella dose di un denaro

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 10, Paragrafi 15-36
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 10, Paragrafi 15-36

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 10, Paragrafi 15-36

plurimis tamen modis aristolochia prodest, nam et menses et secundas ciet et emortuos partus extrahit, murra et pipere additis pota vel subdita; volvas quoque procidentes inhibet fotu vel suffitu vel subiectu, maxime tenuis

[155] strangulatum ab his mensumque difficultatem agaricum obolis III in vini veteris cyatho potum emendat, peristereos adposita in adipe suillo recenti, antirrhinon cum rosaceo et melle

item adposita nymphaeae Thessalae radix dolori medetur, in vino nigro pota profluvia inhibet; e diverso ciet cyclamini radix pota et adposita et vesicae insidentium decocto medetur

[156] secundas pota cissanthemos pellit, volvam sanat

e xiphio radix superior menses ciet drachma ex aceto pota
L'aristolochia tuttavia giova in moltissimi modi, infatti favorisce anche i cicli e le placente ed estrae i feti morti, bevuta con mirra e pepe aggiunti o inserita; ferma anche gli organi femminili che prolassano in fomento o suffumigio o inserimento, soprattutto sottile

[155] L'agarico dopo queste erbe bevuto in 3 oboli in un bicchiere di vino vecchio elimina il restringimento e la difficoltà dei cicli, il peristereo applicato con grasso suino fresco, l'antirrhinon con olio di rosa e miele

Anche la radice della ninfea tessala poggiata cura il dolore, bevuta nel vino nero fermai flussi; al contrario la radice del ciclamino bevuta ed appoggiata agevola e col decotto cura la vescica di chi si siede sopra

[156] Una bevanda di cissantemo elimina le placente, cura l'organo femminile

La radice superiore del sifio agevola i cicli con una dracma bevuta con l'aceto
peucedanum strangulatus volvae nidore ustum recreat, menses albos praecipue psyllion drachma in cyathis III aquae, semen mandragorae potum volvam purgat, menses ciet sucus adpositus et emortuos partus

[157] nimia rursus profluvia sistit semen cum vivo sulphure, contra ea ciet batrachium potu vel cibo, ardens alias, ut diximus, cruda, sed cocta commendatur sale et oleo et cumino

daucum et menses et secundas potu facillime pellit, ladanum suffitu corrigit volvas, dolori earum exulceratisque inponitur

emortua scamonium pellit potum vel adpositum

[158] menses ciet hypericum utrumque adpositum, ante alia vero, ut Hippocrati videtur, crethmoas e vino semine vel radicis cortice, trahit et secundas, succurrit et strangulationibus ex aqua pota; item radix e geranio peculiariter secundis inflationibusque volvarum conveniens
Il peucedano bruciato risolve con l'esalazione i restringimenti dell'utero, lo psillio con una dracma in 3 bicchieri di acqua soprattutto i cicli bianchi, il seme di mandragora bevuto purifica l'utero, il succo applicato agevola i cicli e i feti morti

[157] Il seme con zolfo vivo ferma anche i flussi eccessivi, al contrario li smuove il batrachio in bevanda o nel cibo, diversamente infiammante crudo, come abbiamo detto, ma cotto si mangia con sale e olio e cumino

Il dauco in bevanda elimina molto facilmente anche i cicli e le placente, il laudano in suffumigio raddrizza gli uteri, si applica per il dolore e le ulcerazioni degli stessi

Lo scamonio bevuto toglie o applicato toglie i feti morti

[158] Entrambi gli iperici applicati favoriscono i cicli, prima di altro però, come sembra ad Ippocrate, il cretmo col seme nel vino o con la corteccia della radice, estrae anche le placente, serve anche ai restringimenti bevuto con l'acqua; anche la radice del geranio che si addice particolarmente alle placente e alle dilatazioni degli uteri

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 34, Paragrafi 98-136
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 34, Paragrafi 98-136

purgat hippuris pota et adposita volvas, polygonus pota

menses ciet et alcimae radix, folia plantaginis pellunt, item agaricum ex aqua mulsa

[159] Artemisia volvae medetur trita, ex oleo irino aut cum fico aut cum murra adposita; eiusdem radix pota in tantum purgat, ut partus enectos extrahat

menses et secundas ciet ramorum decoctum insidentibus, item folia pota drachma

ad eadem omnia prosunt vel inposita ventri imo cum farina hordeacia

[160] acoron quoque utile est interioribus feminarum morbis et conyza utraque et crethmos

et anthyllides duae vulvis utilissimae torminibusque et secundarum morae in vino potae

callithrix fotu locis medetur, albugines in capite tollit, capillos inficit oleo trita

geranion in vino albo potum, hypocisthis in rubro profluvium sistunt

hysopum suffocationes laxat
L'hippuris bevuta ed appoggiata purifica gli uteri, la poligonia bevuta

Anche la radice di alcima agevola i cicli, li eliminano le foglie della piantaggine, anche l'agarico con acqua mielata

[159] L'artemisia tritata cura l'utero, applicata con olio di irino o col fico o con la mirra; la radice della stessa bevuta purifica in tanto, in quanto estrae i feti morti

Il decotto dei rami agevola i cicli e le placente a chi si siede sopra, anche le foglie bevute in una dracma

Giovano a tutte le stesse cose anche applicate sul basso ventre con farina d'orzo

[160] Anche l'acoro è utile per i mali interni delle donne ed entrambe le conize e il cretmo

Anche le due antillidi molto utili per gli uteri e le coliche e bevute nel vino per l'indugio delle placente

La callitrice in fomento cura gli uteri, toglie le albugini sul capo, tritata con olio tinge i capelli

Il geranio bevuto nel vino bianco, l'ipocisti nel rosso fermano i flussi

L'isopo calma le contrazioni
radix verbenacae pota ex aqua ad omnia in partu aut ex partu mala praestantissima est

[161] peucedano quidam miscent in vino nigro semen cupressi contritum

nam semen psylli defervefactum in aqua, cum intepuit epiphoras omnes uteri lenit

symphyton tritum in vino nigro evocat menses

partus accelerat scordotis pota drachma suci in aquae mulsae cyathis IIII

dictamni folia praeclare dantur ex aqua; constat unius oboli pondere, vel si mortui sint in utero infantes, protinus reddi sine vexatione puerperae

similiter prodest pseudodictamnum, sed tardius, cyclaminos adalligata, cissanthemos pota, item Vettonicae farina ex aqua mulsa

[162] Arsenogonon et thelygonon herbae sunt habentes uvas floribus oleae similes, pallidioris tamen, semen album papaveris modo
La radice della verbena bevuta con l'acqua è molto adatta per tutti i mali nel parto o dopo il parto

[161] Alcuni mescolano al peucedano nel vino nero il seme tritato del cipresso

Infatti il seme del psillo bollito nell'acqua, quando intiepidisce calma tutte le perdite dell'utero

Il sinfito tritato nel vino nero facilita i cicli

Lo scordote bevuto accelera i parti con una dracma di succo in 4 bicchieri di acqua mielata

Le foglie del dittamo sono date convenientemente con acqua; risulta essere emessi subito, con la dose di un obolo, anche se ci sono bambini morti nell'utero, senza danno della donna gravida

Ugualmente giova lo pseudodittamo, ma più lentamente, il ciclamino legato addosso, il cissantemo bevuto, anche la farina di vettonica con acqua mielata

[162] L'arsenogonia e la telegonia sono erbe che hanno grappoli simili ai fiori dell'olivo, tuttavia più chiari, il seme bianco al modo del papavero
thelygoni potu feminam concipi narrant; arsenogonon ab ea semine oleae nec alio distat; huius potu mares generari, si credimus

alii utramque ocimo similem tradunt, arsenogoni autem semen geminum esse testibus simile

[163] Mammarum vitiis aizoum, quod digitillum appellavimus, unice medetur

erigeron ex passo mammas uberiores facit, sonci farre cocti ius

quae vero mastos vocatur, inlita pilos mammarum partu nascentes aufert; testas in facie aliaque cutis vitia emendat Gentiana, nymphaea Heraclia inlita, cyclamini radix maculas omnes

cacaliae grana mixta cerae liquidae extendunt cutem in facie erugantque

vitia omnia acori radix emendat

[164] Capillum lycium suco flavum facit, denigrat hypericum, quod et corissum vocatur, item ophrys herba, denticulato oleri similis, foliis II
Dicono che con la bevanda della telegonia sia concepita una femmina; l'arsenogonia differisce da questa per il seme dell'olivo e non per altro; che con la bevanda di questa sono generati i maschi, se ci crediamo

Altri tramandano entrambe simili al basilico, che il seme dell'arsegonia poi è doppio simile ai testicoli

[163] Il sempreverde, che abbiamo chiamato digitillo, cura in modo unico i mali delle mammelle

L'erigero col vino pasito rende le mammelle più ricche, il succo del sonco cotto col farro

Invece quella che è detta mastos, spalmata toglie i peli delle mammelle che crescono dopo il parto; la genziana toglie le croste sul viso e gli altri difetti della pelle, la ninfea eraclia spalmata, la radice del ciclamino tutte le macchie

I grani della cacalia misti alla cera liquida tendono la pelle sul viso e tolgono le rughe

La radice dell'acoro elimina tutti i difetti

[164] Il licio col succo rende biondo il capello, l'annerisce l'iperico, che è detto anche corisso, anche l'erba ophrys, simile al cavolo dentellato, con 2 foglie
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 34, Paragrafi 19-65

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 02, Paragrafi 14-29

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 33, Paragrafi 29-101

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 02, Paragrafi 01-13

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 35, Paragrafi 92-104

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 28, Paragrafi 01-14