Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 16, Paragrafi 113-124

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 16, Paragrafi 113-124

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 16, Paragrafi 113-124

[113]Reliquis sub folio pomum, ut protegatur, excepta fico, cui folium maximum umbrosissimumque, et ideo supra id pomum

eidem uni serius folium nascitur quam pomum

insigne proditur in quodam genere Ciliciae, Cypri, Helladis, ficos sub folio, grossos vero post folium nasci

ficus et praecoces habet, quas Athenis prodromos vocant, in Laconico genere maxime

[114] Sunt et biferae in isdem

in Ceo insula caprifici triferae sunt; primo fetu sequens evocatur, sequenti tertius

hoc fici caprificantur

et caprifici autem ab adversis foliis nascuntur

biferae et in malis ac piris quaedam, sicut et praecoces

malus silvestris bifera

sequens eius fructus post Arcturum, in apricis maxime
[113] Per gli altri il frutto sotto la foglia, affinchè sia protetto, eccetto il fico, per cui (c'è) una foglia grandissima e molto ombrosa, e perciò il frutto (è) sopra essa)

A questo solo la foglia nasce più tardi del frutto

Si narra una cosa notevole su una certa varietà della Cilicia, di Cipro, della Grecia, che i fichi nascono sotto la foglia, i grossi invece dietro la foglia

Il fico ha anche quelli precoci, che ad Atene chiamano prodromi, soprattutto nella varietà della Laconia

[114] Fra essi ci sono anche quelli che fruttificano due volte

Nell'isola di Ceo i caprifichi producono tre volte; col primo frutto è attirato il successivo, il terzo dal secondo

Con questo i fichi sono fatti maturare

I caprifichi poi nascono anche da foglie dal dritto

Anche fra i meli e i peri alcuni fruttificano due volte, come anche i precoci

Il melo selvatico fruttifica due volte

Il suo secondo frutto dopo l'Arturo, soprattutto nei luoghi soleggiati
[115] vites quidem et triferae sunt, quas ob id insanas vocant, quoniam in his alia maturescunt, alia turgescunt, alia florent

M

Varro auctor est vitem fuisse Zmyrnae apud Matroon triferam et malum in agro Consentino

hoc autem evenit perpetuo in Venesi Africae agro, de quo plura alias

ea est soli fertilitas

trifera est et cupressus

namque bacae eius colliguntur mense Ianuario et Maio et Septembri, ternasque earum gerit magnitudines

[116] Est vero et in ipsis arboribus etiam onustis peculiaris differentia

summa sui parte fertiliores arbutus, quercus, inferiore iuglandes, fici mariscae

omnes quo magis senescunt, hoc maturius ferunt, et in apricis locis nec pingui terra

silvestria omnia tardiora

quaedam ex his omnino nec maturescunt

item quae subarantur aut quae ablaqueantur celeriora neglectis
[115] Ci sono anche alcune viti che fruttificano tre volte, le chiamano per questo matte, poiché fra esse alcune maturano, altre s'ingrossano, altre fioriscono

M

Varrone asserisce che ci fu una vite a Smirne presso Matroon che produceva tre volte ed un melo nel territorio di Cosenza

Questo poi accade di continuo nel territorio di Venefe dell'Africa, di cui (si diranno) più cose altrove

Tale è la fertilità del suolo

Anche il cipresso fruttifica tre volte

Infatti le sue bacche sono raccolte nel mese di Gennaio e Marzo e Settembre, e produce tre grandezze di esse

[116] In realtà c'è pure fra gli stessi alberi una differenza particolare anche per quelli carichi

Più abbondanti nella loro parte più alta i corbezzoli, le querce, in quella inferiore i noci, i fichi marischi

Tutti quanto più invecchiano, lo rendono più maturo, anche nei luoghi soleggiati e nel terreno non ricco

Tutti quelli selvatici più tardivi

Alcuni fra questi non maturano affatto

Ugualmente quelli che sono arati o che sono smossi più veloci di quelli trascurati
haec et fertiliora

[117] Est etiamnum aetatis differentia

amygdala enim et pirus in senecta fertilissimae, ut et glandiferae et quoddam genus ficorum, ceterae in iuventa tardiusque maturantes, quod maxime notatur in vitibus

vetustioribus enim vinum melius, novellis copiosius

celerrime vero senescit et in senecta deteriorem fructum gignit malus

namque et minora poma proveniunt et vermiculis obnoxia; quin et in ipsa arbore nascuntur

[118] ficus sola ex omnium arborum fetu maturitatis causa medicatur, iam quidem et portentis, quoniam maiora sunt pretia praeposteris

omnia autem celerius senescunt praefecunda

quin et protinus moriuntur aliqua caelo fecunditatem omnem eblandito, quod maxime vitibus evenit
Questi anche più produttivi

[117] Esiste anche una differenza dell'età

Infatti il mandorlo e il pero molto fertili in vecchiaia, come anche gli alberi di ghiande e un certo genere di fichi, i rimanenti che maturano da giovani e più lentamente, questo si nota soprattutto nelle viti

Infatti un vino migliore per le più vecchie, più abbondante per le nuove

Il melo invece invecchia molto velocemente e in vecchiaia produce un frutto peggiore

Infatti derivano mele più piccole e danneggiate dai vermi; anzi nascono anche sull'albero stesso

[118] Il fico unico di tutti gli alberi è curato nel frutto a scopo di maturazione, ormai anche con espedienti, poiché per quelli prodotti prima i prezzi sono maggiori

Tutti quelli molto fertili poi invecchiano più velocemente

Anzi alcuni muoiono anche subito dopo che il clima ha sollecitato tutta le fertilità, il che accade soprattutto per le viti

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 02, Paragrafi 14-29
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 02, Paragrafi 14-29

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 02, Paragrafi 14-29

[119] contra morus tardissime senescit, fructu minime laborans, tarde et ea, quorum crispa materies, ut palma, acer, populus

et subarata ocius senescunt, silvestria autem tardissime

atque in totum omnis cura fertilitatem adicit, fertilitas senectam

ideo et praeflorent talia et praegerminant, in totum praecocia fiunt, quoniam omnis infirmitas caelo magis oboedit

[120] Multae plura gignunt, ut diximus in glandiferis, inter quas laurus uvas suas maximeque sterilis, quae non gignit aliud; ob id a quibusdam mas existimatur

ferunt et abellanae iulos compactili callo, ad nihil utiles, plurima vero ilices, iis nam et semen suum et granum, quod crataegum vocant, et a septentrione viscum, a meridie hyphear de quis plura mox paulo interdumque pariter res quaternas habent
[119] Al contrario invecchia molto tardi il moro, che soffre poco per il frutto, tardivamente anche quelle, di cui il legno (è) increspato, come la palma, l'acero, il pioppo

E quelli arati invecchiano più velocemente, i selvatici poi molto lentamente

E in generale ogni cura aggiunge fertilità, la fertilità la vecchiaia

Perciò tali alberi fioriscono anche prima e germogliano prima, diventano precoci in tutto, perché ogni debolezza si sottomette di più al clima

[120] Molti producono più cose, come abbiamo detto fra i produttori di ghiande, fra cui l'alloro i suoi grappoli e soprattutto quello sterile, che non produce altro; per questo da alcuni è ritenuto maschio

Le nocciole producono anche amenti con scorza compatta, utili a niente, i lecci invece molti prodotti, infatti per essi anche il suo seme e un granello, che chiamano cratego, e da nord il vischio, da sud l'hipear di cui (diremo) più cose poco dopo e talvolta hanno contemporaneamente i quattro prodotti
[121] Arbores quaedam simplices, quibus a radice caudex unus et rami frequentes, ut olivae, fico, viti

quaedam fruticosi generis, ut paliurus, myrtus, item nux abellana, quin immo melior et copiosior fructu in plures dispersa ramos

hi quibusdam omnino nulli, ut in sato genere buxi, loto transmarinae

[122] quaedam bifurcae atque etiam in quinas partes diffusae, quaedam dividuae nec ramosae, ut sabuci, quaedam individuae, ramosae, ut piceae

quibusdam ramorum ordo, sicut piceae, abieti, aliis inconditus, ut robori, malo, piro

et abieti quidem subrecta divisura ramique in caelum tendentes, non in latera proni

[123] mirum, cacuminibus eorum decisis moritur, totis vero detruncatis durat

et si infra quam rami fuere praecidatur, quod superest vivit, si vero cacumen tantum auferatur, tota moritur
[121] Semplici alcuni alberi, per i quali un solo tronco dalla radice e numerosi rami, come per l'ulivo, il fico, la vite

Alcuni del genere dell'arbusto, come il paliuro, il mirto, anche la nocciola, anzi anche migliore e più ricca nel frutto divisa in più rami

Questi in alcuni niente affatto, come nel genere coltivato del bosso, nel loto d'oltremare

[122] Alcuni biforcati e divisi anche in cinque parti, alcuni divisi e non ramificati, come i sambuci, alcuni non divisi, ramosi, come le picee

Per alcuni l'ordine dei rami, come per la picea, l'abete, per altri irregolare, come per il rovere, il melo, il pero

Anche per l'abete poi biforcazioni verso l'alto e rami che tendono al cielo, non piegati sui fianchi

[123] Cosa strana, muore se le loro cime sono tagliate, dura invece se sono tagliati tutti

Ma se viene tagliato sotto dove ci furono i rami, ciò che rimane vive, se in realtà viene tolta solo la cima, muore tutto

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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 07, Paragrafi 68 - 101

alia ab radice bracchiata, ut ulmus, alia in cacumine ramosa, ut pinus, faba Graeca, quam Romae a suavitate fructus, silvestris quidem, sed cerasorum paene natura, loton appellant

[124] praecipue domibus expetitur ramorum petulantia brevi caudice latissima expatiantium umbra et in vicinas domos saepe transilientium

nulla opacitas brevior, nec auferunt rami solem hieme decidentibus foliis

nullis cortex iucundior aut oculos excipiens blandius, nullis rami longiores validioresque aut plures, ut dixisse totidem arbores liceat

cortice pelles tingunt, radice lanas

malis proprium genus

ferarum enim rostra reddunt adhaerentibus uni maximo minoribus

Altri ramificati dalla radice, come l'olmo, altri ramosi sulla cima, come il pino, la fava greca, che a Roma per la dolcezza del frutto, certo selvatico, ma quasi della natura delle ciliegie, chiamano loto

[124] E' ricercato particolarmente per le case per lo sviluppo dei rami che si allargano con un tronco basso con un'ombra molto ampia e che passano spesso nelle case vicine

Nessuna ombra più breve, i rami non tolgono il sole d'inverno poiché le foglie cadono

Per nessuno una corteccia più gradita o che allieta più dolcemente gli occhi, per nessuno rami più lunghi e più forti o più numerosi, come è lecito aver definito altrettanti alberi

Con la corteccia tingono le pelli, con la radice le lane

Particolare il genere per le mele

Infatti richiamano i musi delle bestie con quelli più piccoli che aderiscono ad uno solo grandissimo

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