Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 15, Paragrafi 59-64, pag 2

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 15, Paragrafi 59-64

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 15, Paragrafi 59-64

similiter deligi et ex locis siccis et ante perfectam maturitatem, addito ut luna infra terram sit, uvas cum malleolo sarmenti duro, demptis forfice corruptoribus acinis, in dolio picato recenti suspendi, exclusa omni aura operculo et gypso Che ugualmente siano raccolti anche dai luoghi aridi e prima della completa maturazione, con l'aggiunta che la luna sia sotto l'orizzonte, le uve siano appese con un duro magliuolo di tralcio, dopo aver tolto con la forbice gli acini guasti, in una botte impeciata da poco, eliminata ogni aria con un coperchio e col gesso
sic et sorva ac pira, inlitis omnium surculis pice Così anche le sorbe e le pere, dopo aver coperto con pece i germogli di tutti
dolia procul ab aqua esse Che le botti siano lontano dall'acqua

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 21, Paragrafi 01-10
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 21, Paragrafi 01-10

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 21, Paragrafi 01-10

[63]quidam sic cum palmite ipso condunt, capitibus eius scillae infixis utrimque, alii etiam vina habentibus doliis, dum ne contingant ea uvae, aliqui mala in patinis fictilibus fluitantia, quo genere et vino odorem adquiri putant [63] Alcuni li mettono così con lo stesso ramo, con entrambe le sue estremità unite all'erba, altri anche in botti che contengono vini, purché le uve non li tocchino, altri fanno galleggiare le mele su piatti di terracotta, modo con cui pensano che il profumo si aggiunga al vino
aliqui omnia haec in milio servari malunt, plerique vero in scrobe duum pedum altitudinis harena substrato et fictili operculo, dein terra operto Alcuni preferiscono che tutti questi frutti siano conservati nel miglio, la maggior parte invece in una fossa di due piedi di profondità con uno strato di sabbia e un coperchio d'argilla, ricoperto poi di terra

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 29, Paragrafi 113-143
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 29, Paragrafi 113-143

[64]creta quidam figlina etiam uvas inlinunt siccataque sole suspendunt, in usu diluentes cretam [64] Alcuni spalmano con la creta dei vasi anche le uve e appendono quelle seccate al sole, sciogliendo la creta per l'utilizzo
eamdem pomis vino subigunt Per i frutti impastano la stessa col vino

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 26, Paragrafi 144-164
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 26, Paragrafi 144-164

mala vero generosissima eadem ratione crustant gypso vel cera, quae, nisi maturuerint, incremento calcem rumpunt Con lo stesso sistema ricoprono le mele molto pregiate di gesso o di cera, che, se non si erano maturate, rompono la crosta con l'aumentare
semper autem in pediculos conlocant ea Poi le mettono sempre verso i piccioli

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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 15, Paragrafi 82-96

alii decerpunt cum surculis eosque in medullam sabuci additos obruunt, ut supra scriptum est Altri le staccano con i rami e li coprono dopo averli infilati nel midollo del sambuco, come è scritto sopra
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 35, Paragrafi 01-71

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