Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 10, Paragrafi 94-119

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 10, Paragrafi 94-119

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 10, Paragrafi 94-119
[94] in Aegypti Heracleotico ostio molem continuatione nidorum evaganti Nilo inexpugnabilem opponunt stadii fere unius spatio, quod humano opere perfici non posset

in eadem Aegypto iuxta oppidum Copton insula est sacra Isidi, quam ne laceret amnis idem, muniunt opere, incipientibus vernis diebus palea et stramento rostrum eius firmantes, continuatis per triduum noctibus tanto labore, ut multas in opere emori constet; eaque militia illis cum anno redit semper

[95] tertium est earum genus: excavant ripas atque ita internidificant; (Harum pulli ad cinerem ambusti mortifero faucium malo multisque aliis morbis humani corporis medentur) non faciunt hae nidos migrantque multis diebus ante, si futurum est, ut auctus amnis attingat
[94] Nell'insenatura di Eraclea dell'Egitto con una sequenza di nidi oppongono al Nilo traboccante una costruzione insuperabile per la misura di circa uno stadio, che non può essere realizzata dall'attività umana

Nella stessa zona in Egitto vicino alla città di Coptos c'è l'isola sacra di Iside, che rafforzano con un sostegno affinchè lo stesso fiume non la danneggi, fortificando la sua punta con paglia e stoppia quando cominciano i giorni primaverili, per tre giorni in notti continuative con tanto sforzo, che risulta che molte muoiono durante il lavoro; e questo compito per loro torna sempre con l'anno

[95] C'è un terzo genere di queste: scavano le rive e così nidificano dentro,-(i loro piccoli bruciati in cenere curano una malattia mortale della gola e molti altri mali)- questa non fanno nidi e migrano molti giorni prima, se il futuro prevede, che il fiume ingrossato le raggiunga
[96] In genere vitiparrarum est cui nidus ex musco arido ita absoluta perficitur pila, ut inveniri non possit aditus

acanthylis appellatur eadem figura ex lino intexens

picorum aliquis suspenditur surculo primis in ramis cyathi modo, ut nulla quadripes possit accedere

galgulos quidem ipsos dependentes pedibus somnum capere confirmant, quia tutiores ita se sperent

[97] iam publicum quidem omnium est tabulata ramorum sustinendo nido provide eligere, camarare ab imbri aut fronde protegere densa

in Arabia cinnamolgus avis appellatur cinnami surculis nidificans; plumbatis eos sagittis decutiunt indigenae mercis gratia

in Scythis avis magnitudine otidis binos parit in leporina pelle semper in cacuminibus ramorum suspensa

[98] picae cum diligentius visum ab homine nidum sensere, ova transgerunt alio
[96] Nella specie delle cinciallegre c'è una il cui nido è conformato con muschio secco in una palla così perfetta, che non possa essere trovato l'accesso

E' chiamato acanthilis quello che intreccia con il lino con la stessa forma

Qualcuno (dei nidi) dei picchi è sospeso con un ramoscello all'inizio dei rami a mo' di coppa, affinché nessun quadrupede possa arrivare

Affermano inoltre che gli stessi rigogoli prendono sonno stando appesi, perché così si ritengono più sicuri

[97] Certo è ormai conoscenza di tutti scegliere previdentemente tavolati di rami per sostenere il nido, ripararsi dalla pioggia o proteggersi con un fitto fogliame

In Arabia è chiamato cinnamolgo l'uccello che nidifica con rami di cinnamomo; gli indigeni li abbattono con frecce di piombo a scopo di commercio

Fra gli Sciti un uccello della grandezza di un'ottarda depone due uova sempre in una pelle di lepre appesa sulle cime dei rami

[98] Le gazze quando si sono accorte che il nido è stato visto piuttosto attentamente dall'uomo, trasportano le uova altrove
hoc in iis avibus, quarum digiti non sint accommodati conplectendis transferendisque ovis, miro traditur modo

namque surculo super bina ova inposito ac feruminato alvi glutino, subdita cervice medio, aequa utrimque libra deportant alio

[99] Nec vero iis minor sollertia, quae cunabula in terra faciunt corporis gravitate prohibitae sublime petere

merops vocatur genitores suos reconditos pascens, pallido intus colore pinnarum, superne cyaneo, priore parte subrutilo

nidificat in specu sex pedum defossa altitudine

[100] Perdices spina et frutice sic muniunt receptaculum, ut contra feram abunde vallentur

ovis stragulum molle pulvere contumulant nec in quo loco peperere incubant: ne cui frequentior conversatio suspecta sit, transferunt alio
Fra quegli uccelli, le cui dita non siano adatte ad afferrare e trasportare uova, questa cosa è riferita in modo straordinario

Infatti posto un ramoscello sopra due uova incollato col glutine del ventre, posto il collo sotto al centro, con giusto equilibrio trasportano entrambe in altro luogo

[99] Né in verità minore l'abilità per quelli, che costruiscono nascondigli nella terra per la pesantezza del corpo impedito a levarsi in alto

E' chiamato gruccione quello che nutre i suoi genitori che stanno appartati, con un colore pallido delle penne all'interno, azzurro in quella superiore, sul rosso nella parte anteriore

Nidifica in una caverna scavata alla profondità di sei piedi

[100] Le pernici fortificano così il riparo con la spina e l'arbusto, affinché siano difese efficacemente contro le fiere

Costruiscono con la polvere un morbido giaciglio per le uova e non covano nel luogo dove hanno deposto: affinché a qualcuno non sia sospetta la più frequente convivenza, le trasferiscono altrove

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 18, Paragrafi 1-55
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 18, Paragrafi 1-55

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 18, Paragrafi 1-55

illae quidem et maritos suos fallunt, quoniam intemperantia libidinis frangunt earum ova, ne incubando detineantur

tunc inter se dimicant mares desiderio feminarum; victum aiunt venerem pati

[101] id quidem et coturnices Trogus et gallinaceos aliquando, perdices vero a domitis feros et novos aut victos iniri promiscue

capiuntur quoque pugnacitate eiusdem libidinis, contra aucupis inlicem exeunte in proelium duce totius gregis

capto eo procedit alter ac subinde singuli

rursus circa conceptum feminae capiuntur contra aucupum feminam exeuntes, ut rixando abigant eam

[102] nec in alio animali par opus libidinis

si contra mares steterint, feminae aura ab iis flante praegnantes fiunt, hiantes autem exerta lingua per id tempus aestuant
Certo quelle ingannano anche i loro compagni, perché rompono le loro uova per l'intemperanza del desiderio, affinché non siano trattenute dal covare

Allora i maschi lottano fra loro per il desiderio delle femmine; dicono che il vinto subisca l'accoppiamento

[101] Trogo (dice che) certo anche le quaglie e talvolta i galli (fanno) ciò, invece le pernici selvatiche e nuove o vinte sono indifferentemente introdotte da quelli addomesticati

Anche per l'aggressività di tale libidine sono catturate, quando il capo di tutto lo stormo esce in guerra contro il richiamo dell'uccellatore

Catturato questo un altro avanza e di seguito uno per volta

Nuovamente verso il concepimento sono catturate le femmine che vanno contro la femmina degli uccellatori, affinché la caccino lottando

[102] Né in altro animale uguale la voglia di libidine

Se si sono messe di fronte ai maschi, le femmine per il soffio che spira da loro diventano gravide, stando poi a bocca aperta con la lingua messa fuori per questa durata fremono
concipiunt et supervolantium adflatu, saepe voce tantum audita masculi, adeoque vincit libido etiam fetus caritatem, ut illa furtim et in occulto incubans, cum sensit feminam aucupis accedentem ad marem, recanat revocetque et ultro praebeat se libidini

rabie quidem tanta feruntur, ut in capite aucupantium saepe caecae motu sedeant

[103] si ad nidum is coepit accedere, procurrit ad pedes eius feta, praegravem aut delumbem sese simulans, subitoque in procursu aut brevi aliquo volatu cadit, ut fracta ala aut pedibus, at procurrit iterum iamiam prehensurum effugiens spemque frustrans, donec in diversum abducat a nidis

eadem in pavore, libera ac materna vacans cura, in sulco resupina glaeba se terrae pedibus adprehensa operit

perdicum vita et ad sedecim annos durare existimatur

[104] Ab iis columbarum maxime spectantur simili ratione mores
Concepiscono anche per il respiro di quelli che volano sopra, avendo spesso solo udito la voce del maschio, a tal punto la libidine vince anche l'affetto della prole, che quella covando di nascosto e in segreto, quando vede la femmina dell'uccellatore che si avvicina al maschio, canta e richiama e si offre spontaneamente al piacere

Sono anche travolte da tanta rabbia, che spesso si posano sulla testa degli uccellatori con cieco impeto

[103] Se questo comincia ad avvicinarsi al nido, la madre corre ai suoi piedi, fingendosi pesante o sfinita, e all'improvviso cade nella fuga o con qualche breve volo, come per un'ala spezzata o le zampe, ma di nuovo fugge evitando chi sta ormai per prenderla e distruggendo la speranza, finché lo conduce all'opposto dai nidi

La stessa nella paura, libera e priva della cura materna, supina in un solco si copre con una zolla di terra presa con le zampe

La vita delle pernici è ritenuta durare anche sedici anni

[104] Dopo queste si notano soprattutto con uguale metodo le abitudini dei colombi

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 20, Paragrafi 99-189
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 20, Paragrafi 99-189

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 20, Paragrafi 99-189

inest pudicitia illis plurima et neutri nota adulteria

coniugi fidem non violant communemque servant domum

nisi caelebs aut vidua nidum non relinquit

et imperiosos mares, subinde etiam iniquos ferunt, quippe suspicio est adulterii, quamvis natura non sit: tunc plenum querela guttur saevique rostro ictus, mox in satisfactione exosculatio et circa veneris preces crebris pedum orbibus adulatio

[105] Amor utrique subolis aequalis; saepe et ex hac causa castigatio pigrius intrante femina ad pullos

parturienti solatia et ministeria ex mare

pullis primo salsiorem terram collectam gutture in ora inspuunt praeparantes tempestivitatem cibo

proprium generis eius et turturum, cum bibant, colla non resupinare largeque bibere iumentorum modo
In quelli è innata la massima pudicizia e a nessuno dei due noti i tradimenti

Non violano la fedeltà del coniuge e conservano la casa comune

Non abbandona il nido se non celibe o vedovo

Sopportano anche i maschi dispotici, nonché anche ingiusti, poiché c'è il sospetto di tradimento, sebbene per istinto non ci sia: allora la gola piena di lamento e crudeli i colpi col becco, poi in riparazione il baciarsi e l'adulazione mediante richieste d'amore con giri frequenti dei piedi

[105] Per entrambi uguale l'amore per la prole; spesso anche per questo motivo un castigo quando la femmina ritorna più tardivamente ai piccoli

Conforto ed aiuto da parte del maschio a quella che depone

Ai piccoli dapprima sputano in bocca la terra piuttosto salata raccolta nel gozzo predisponendo il momento per il cibo

Tipico di questa specie e delle tortore, quando bevono, non rovesciare il collo e bere ampiamente alla maniera dei giumenti
[106] Vivere palumbes ad tricensimum annum, aliquas et ad quadragensimum, habemus auctores, uno tantum incommodo unguium eodem et argumentum senectae, qui citra perniciem reciduntur

cantus omnibus similis atque idem trino conficitur versu praeterque in clausula gemitu, hieme mutis, a vere vocalibus

Nigidius putat, cum ova incubet sub tecto, nominatam palumbem relinquere nidos

pariunt autem post solstitium

[107] columbae et turtures octonis annis vivunt

contra passeri minimum vitae, cui salacitas par

mares negantur anno diutius durare argumento, quia nulla veris initio appareat nigritudo in rostro, quae ab aestate incipit

feminis longiusculum spatium
[106] Abbiamo quelli che affermano che i colombi selvatici vivono fino al trentesimo anno, alcuni anche fino al quarantesimo, solo con l'unico inconveniente delle unghie-in questo anche la prova della vecchiaia-, che sono tagliate senza danno

Per tutti un canto uguale e questo stesso è formato da tre note e inoltre in chiusura da un lamento, muti in inverno, canori da primavera

Nigidio ritiene, che il colombo selvatico chiamato mentre cova le uova sotto il tetto, abbandoni i nidi

Depongono inoltre dopo il solstizio

[107] Colombe e tortore vivono per otto anni

Al contrario il minimo della vita per il passero, a cui uguale la lascivia

Negano che i maschi durino più a lungo di un anno per il motivo, che all'inizio della primavera non appare nessun segno nero sul becco, che comincia dall'estate

Per le femmine una durata un po' più lunga

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 12, Paragrafi 22-50
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 12, Paragrafi 22-50

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 12, Paragrafi 22-50

[108] verum columbis inest quidam et gloriae intellectus: nosse credas suos colores varietatemque dispositam; quin etiam ex volatu quaeritur: plaudere in caelo varieque sulcare

qua in ostentatione invinctae praebentur accipitri, inplicatis strepitu pinnis, qui non nisi ipsis alarum umeris eliditur, alioquin soluto volatu multum velociores

speculatur occultus fronde latro et gaudentem in ipsa gloria rapit

[109] ob id cum iis habenda est avis quae tinnungulus vocatur; defendit enim illas terretque accipitres naturali potentia in tantum, ut visum vocemque eius fugiant

hac de causa praecipuus columbis amor eorum, feruntque, si in quattuor angulis defodiantur in ollis novis oblitis, non mutare sedem columbas quod et auro insectis alarum articulis quaesivere aliqui, non aliter innoxiis vulneribus, multivaga alioqui ave
[108] Ma alle colombe subentra una certa consapevolezza della gloria: crederesti conoscere i loro colori e la gradazione stabilita; anzi anche nel volare è cercata: battere le ali in cielo e solcarlo variamente

In questa esibizione si offrono invincibili al falco che, con rumore delle penne attorcigliate, non è evitato se non con la stessa parte superiore delle ali, altrimenti di molto più veloci con volo libero

Il ladro spia nascosto nella fronda e rapisce lei che gode della gloria stessa

[109] Per questo bisogna avere con queste l'uccello che è chiamato gheppio; infatti le difende e spaventa i falchi per la naturale potenza tanto che, sfuggono la sua vista e la voce

Per tale motivo il particolare amore di se stessi per i colombi, e dicono, che le colombe non cambiano sede se ai quattro angoli sono interrati in vasi nuovi spalmati, il che alcuni tentarono con pezzi di ali tagliate anche con l'oro, diversamente con ferite non innocue-, del resto uccello vagante
est enim ars illis inter se blandiri et corrumpere alias furtoque comitatiores reverti

[110] quin et internuntiae in magnis rebus fuere, epistulas adnexas earum pedibus obsidione Mutinensi in castra consulum Decumo Bruto mittente

quid vallum et vigil obsidio atque etiam retia in amne praetenta profuere Antonio, per caelum eunte nuntio

et harum amore insaniunt multi

super tecta exaedificant turres iis nobilitatemque singularum et origines narrant, vetere iam exemplo

L

Axius eques Romanus ante bellum civile Pompeianum denariis CCCC singula paria venditavit, ut M

Varro tradit

quin et patriam nobilitavere in Campania grandissimae provenire existimatae

[111] Harum volatus in reputationem ceterarum quoque volucrum inpellit
Infatti esiste per quelli l'arte di blandirsi fra loro e corrompere gli altri e tornare di nascosto con più compagni

[110] Furono persino messaggeri in grandi imprese, avendo Decimo Bruto mandato negli accampamenti dei consoli durante l'assedio di Modena lettere legate alle loro zampe

Che servirono ad Antonio il fossato e la vigile sorveglianza ed anche le reti tese nel fiume, mentre il messaggero andava attraverso il cielo

Per loro amore molti impazziscono

Costruiscono torri per questi sopra i tetti e narrano la nobiltà e le origini di ciascuno, ormai con vecchio esempio

L

Assio cavaliere romano prima della guerra civile pompeiana vendette coppie per 400 denari ciascuna, come riferisce M

Varrone

Nobilitarono persino anche la patria quelle ritenute mostrarsi le più grandi in Campania

[111] Il volo di queste spinge verso la considerazione anche degli altri volatili

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 10, Paragrafi 15-36
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 10, Paragrafi 15-36

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 10, Paragrafi 15-36

omnibus animalibus reliquis certus et unius modi et in suo cuique genere incessus est; aves solae vario meatu feruntur et in terra et in aëre

ambulant aliquae, ut cornices; saliunt aliae, ut passeres, merulae; currunt, ut perdices, rusticulae; ante se pedes iaciunt, ut ciconiae, grues

expandunt alas pendentesque raro intervallo quatiunt, aliae crebrius, sed et primas dumtaxat pinnas, aliae tota latera plaudunt; [112] quaedam vero maiore ex parte conpressis volant percussoque semel, aliquae et gemino ictu, aëre feruntur: velut inclusum eum prementes eiaculantur sese in sublime, in rectum, in pronum

impingi putes aliquas aut rursus ab alto cadere has, illas salire

anates solae quaeque sunt eiusdem generis in sublime protinus sese tollunt atque e vestigio caelum petunt, et hoc etiam ex aqua
Per tutti gli altri animali l'ineceder è determinato e di un unico modo e per ognuno secondo il suo genere; i soli uccelli sono portati con diverso movimento sia sulla terra sia nell'aria

Alcuni camminano, come le cornacchie; altri saltano, come i passeri, i merli; corrono, come le pernici, le beccacce; mettono le zampe davanti a sé, come le cicogne, le gru

Aprono le ali e librandosi le battono con raro intervallo, altri più frequentemente, ma al massimo battono le penne anteriori, altri tutti i fianchi; [112] Certi volano invece per la massima parte con ali raccolte e battuta l'aria una volta sono trasportati, qualcuno anche con due battiti: come trattenendo quella racchiusa si lanciano in alto, in linea retta, in basso

Penseresti che alcuni siano spinti o che questi cadono di nuovo dall'alto, che quelli salgono

Le sole anatre e quelli che sono della stessa specie si sollevano subito in alto e dal suolo raggiungono il cielo, e ciò anche dall'acqua
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 35, Paragrafi 01-71

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Prefazione

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 09, Paragrafi 01 - 28

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 31, Paragrafi 75-131

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 37, Paragrafi 161-205

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 09, Paragrafi 35 - 36