Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 10, Paragrafi 42-51, pag 3

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 10, Paragrafi 42-51

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 10, Paragrafi 42-51

dimicatione paritur hoc inter ipsos velut ideo tela agnata cruribus suis intellegentium, nec finis saepe commorientibus Questo è ottenuto con la lotta fra loro stessi come di chi conosce le armi prodotte dalle loro zampe, senza esito spesso muoiono insieme
quod si palma contigit, statim in victoria canunt seque ipsi principes testantur; victus occultatur silens aegreque servitium patitur Se questo si conclude con il successo, subito cantano per la vittoria e si proclamano loro stessi capi; il vinto si nasconde silenzioso e malinconicamente sopporta la servitù
et plebs tamen aeque superba graditur ardua cervice, cristis celsa, caelumque sola volucrum aspicit crebra, in sublime caudam quoque falcatam erigens Anche la schiera tuttavia avanza ugualmente superba a testa alta, con la cresta sollevata, e unica dei volatili guarda il cielo frequentemente, alzando in alto anche la coda falcata

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 21, Paragrafi 01-10
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 21, Paragrafi 01-10

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 21, Paragrafi 01-10

itaque terrori sunt etiam leonibus ferarum generosissimis Pertanto sono di terrore anche per i leoni i più coraggiosi delle belve
[48] iam ex his quidam ad bella tantum et proelia adsidua nascuntur quibus etiam patrias nobilitarunt, Rhodum aut Tanagram; secundus est honos habitus Melicis et Chalcidicis, ut plane dignae aliti tantum honoris perhibeat Romana purpura [48] Fra questi alcuni nascono già adatti solo per le guerre e i combattimenti - con cui nobilitarono anche le patrie, Rodi o Tanagra; il secondo onore è stato meritato dai Melici e dai Calcidici -, cosicché chiaramente molto onore rende al degno volatile la porpora romana

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 36, Paragrafi 117-136
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 36, Paragrafi 117-136

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 36, Paragrafi 117-136

[49] horum sunt tripudia solistima, hi magistratus nostros cotidie regunt domusque ipsis suas claudunt aut reserant [49] Di questi fanno parte i tripudi solistimi, essi dirigono ogni giorno i nostri magistrati e chiudono o aprono a loro le proprie case
hi fasces Romanos inpellunt aut retinent, iubent acies aut prohibent, victoriarum omnium toto orbe partarum auspices Essi spingono o trattengono i fasci romani, ordinano o proibiscono le battaglie, auspici di tutte le vittorie conseguite su tutta la terra

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 06, Paragrafi 154 - 204
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 06, Paragrafi 154 - 204

hi maxime terrarum imperio imperant, extis etiam fibrisque haut aliter quam opimae victimae diis grati Essi soprattutto dominano sul comando delle terre, graditi agli dei per le viscere e anche le interiora non diversamente dalle grasse vittime
habent ostenta et praeposteri eorum vespertinique cantus: namque totis noctibus canendo Boeotiis nobilem illam adversus Lacedaemonios praesagivere victoriam, ita coniecta interpretatione, quoniam victa ales illa non caneret Suscitano prodigi anche i loro canti fuori tempo e serali: infatti col cantare tutte le notti presagirono ai Beoti quella famosa vittoria contro gli Spartani, proposta così la spiegazione, perché quel volatile non cantasse da vinto

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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 21, Paragrafi 31-35

[50] Desinunt canere castrati, quod duobus fit modis, lumbis adustis candente ferro aut imis cruribus, mox ulcere oblito figlina creta; facilius ita pinguescunt; Pergami omnibus annis spectaculum gallorum publice editur ceu gladiatorum [50] Castrati cessano di cantare, ciò avviene in due modi, con i lombi bruciati da un ferro bollente o all'estremità delle zampe, poi la ferita ricoperta con creta da vasaio; così ingrassano più facilmente
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 02, Paragrafi 01-13

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 21, Paragrafi 81-90

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 03, paragrafi 01-05

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 15, Paragrafi 21-36

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 08, Paragrafi 136 - 145

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 12, Paragrafi 124-132