Il lato occidentale della piazza, con una parte della Procuratie Vecchie, di cui nel dipinto si vede uno degli archi, sporco e consulto, e la chiesa di San Geminiano, è stato demolito per lasciare spazio al salone da ballo e allo scalone dell'Ala napoleonica.
Le Procuratie vecchie, abitazioni ufficiali dei procuratori di San Marco, alti magistrati della Repubblica, sono viste da sotto in su, in una fuga veloce verso il profilo della torre dell'orologio che, appena delineato, abbassato quasi al livello del tetto delle procuratie, non lascia chiaramente intendere lo stato dei lavori intrapresi dall'architetto veneziano Giorgio Massari nel 1755 e conpiuti due anni più tardi.
La basilica è raffigurata nelle sue proporzioni reali e si presenta di prospetto, anche se la ripresa è laterale; le sue cupole paiono più basse di quanto non siano in realtà.
Una licenza curiosa: mancano del tutto i tre porta stendardi, posti sui piedistalli fusi in bronzo da Alessandro Leopardi nel 1505.
A destra si scorge una parte della Procuratie nuove, costruite tra il 1580 e il 1640, su progetto di Vincenzo Scamozzi
Il fascino delle ultime creazioni di Canaletto, ancora vedute di Venezia destinata agli aristocratici inglesi del Grand Tour. La vita veneziana in piazza con l'interesse di sempre ma con una nuova sensibilità; per la prima volta compare il Florian, il primo caffè italiano fondato nel 1720 sotto i portici delle Procuratie Nuove.
Disegnare è un'attività fondamentale per Canaletto, uno dei disegnatori più assidui e brillanti di tutti i tempi, sia quando crea splendidi fogli da collezione, sia quando abbozza con l'ausilio della camera oscura. Nei disegni, eseguiti con diverse finalità, che la sua mente vivace ed estrosa precisa e serena, trova la migliore forma di espressione.