Pelagianesimo e semipelagianesimo

Pelagianesimo e semipelagianesimo

Può l'uomo salvarsi con le sue sole forze, senza la Grazia divina o è predestinato alla salvezza o alla dannazione eterna?

Questo dilemma, ricorrente nella storia del pensiero Cristiano fu posto, per primo, dal monaco britannico Pelagio. Secondo P., gli uomini non erano predestinati (concetto di Sant'Agostino elaborato da una sua interpretazione molto personale del pensiero di San Paolo), ma potevano, invece, solamente con la propria volontà (liberum arbitrium) e per mezzo di preghiere ed opere buone, evitare il peccato e giungere alla salvezza eterna: non era necessario l'intervento della Grazia divina. Il pelagianismo inoltre negava la trasmissione del peccato originale, che aveva danneggiato solo Adamo e non tutto il genere umano. Poiché non sussisteva il peccato originale, il battesimo era visto da P. come un momento di accoglimento nella Chiesa: tuttavia, se il bambino moriva senza battesimo, veniva ugualmente accolto in paradiso. Del resto la libertà di decisione data all'uomo da P. mal si sposava con un apparato ecclesiastico, che non aveva altrimenti ragione di esistere, se non di aiutare l'uomo, perenne peccatore, ad evitare la dannazione eterna. Questa dottrina, portata alle estreme conseguenze, portava a ritenere inutile la redenzione operata da Cristo: infatti se il peccato di Adamo non ha precluso all'uomo la possibilità di salvarsi con le sue sole forze, l'uomo non avrebbe nessun bisogno di un aiuto soprannaturale e, a maggior ragione, dell'opera mediatrice della Chiesa e dei sacramenti. Il pelagianesimo fu perseguitato in Oriente dall'imperatore Teodosio II (408-450) fino alla sua estinzione. In Occidente esso sopravvisse più a lungo nelle isole Britanniche, particolarmente in Galles ed in Irlanda, ed in Gallia, dove fu rielaborata dal monaco Giovanni Cassiano nella forma del semi-pelagianismo. (San) Giovanni Cassiano (ca. 360-ca. 435) e semipelagianismo C. venne considerato il fondatore dell'eresia conosciuta come semipelagianismo, tentativo ingegnoso di mediare le posizioni del Pelagianismo e quelle espresse da Sant'Agostino. Se i pelagiani affermavano che, con la propria volontà (liberum arbitrium) e per mezzo di preghiere ed opere buone, l'uomo poteva, senza l'intervento della Grazia divina, evitare il peccato e giungere alla salvezza eterna, ed gli agostiniani affermavano che, al contrario, senza l'intervento della Grazia divina, l'uomo non poteva salvarsi; C. predicò che l'uomo non poteva salvarsi senza la Grazia divina, tuttavia doveva decidere di vivere in maniera virtuosa, prima che Dio concedesse la Sua Grazia. Tuttavia la predestinazione eterna era più legata alla volontà umana, fondamentale per l'ottenimento successivo della Grazia.